Vista mare: recensione del film di Andrea Castoldi con Arturo di Tullio
Un film fatto di dettagli, è ciò a cui ha deciso di dare vita Andrea Castoldi, con Vista mare, in uscita nelle sale cinematografiche il 3 febbraio 2017.
Italia, anno 2020. Per Stilitano (Arturo di Tullio) è arrivato il momento di uscire di prigione, dopo tre anni di reclusione per favoreggiamento di immigrazione clandestina, ma la realtà che gli si presenta davanti non è come se la aspettava. Il paese è oppresso dalla crisi, le proteste e le manifestazioni sono all’ordine del giorno e il desiderio di tornare al suo vecchio lavoro di pizzaiolo, sembra irrealizzabile. Lo stesso popolo italiano, ormai, non riesce più a sognare il proprio futuro.
Il panorama di Vista Mare è quello della Puglia, dominata dalla povertà, dalla delusione e dalla solitudine da cui, dopo poco Stilitano decide, nuovamente di scappare. La prima tappa lo indirizza verso la Foresta Umbra, ma un nuovo sogno non tarda ad affacciarsi: quello di trasferirsi in Albania. La decisione viene maturata, in seguito all’incontro con un gruppo di italiani, che si erano nascosti in un’abitazione abbandonata, in attesa del gommone che porterà loro nella nuova terra della speranza.
“Tu mi devi dire la prima cosa che fai domani quando esci” (compagno di cella di Stilitano)
“Mi metto un paio di scarpe con i lacci. Ho sempre pensato che, quando le stringi bene ai piedi, vuol dire che sei pronto ad andare da qualche parte.”(Stilitano)
Il regista porta lo spettatore a riflettere: l’italiano diviene immigrato, e viene portato a rivivere le condizioni che spingono gli stranieri ad emigrare dal proprio paese, dalla propria casa. Il tutto viene reso tramite dialoghi immediati, che badano poco a rigiri di parole.
La verità viene resa in modo schietto, duro, ma nonostante ciò, è densa di speranza, di determinazione nel superare le difficoltà, in particolar modo psicologiche, a cui viene sottoposto lo stesso protagonista.
L’italiano che vive le condizioni dello straniero
Sebbene risultino un po’ lenti i tempi di presentazione della vicenda di Stilitano, il film Vista Mare porta con sé un significato profondo, che tocca lo spettatore e lo induce a svegliarsi dalla propria condizione di torpore, per stimolarlo a ricercare una vita sempre migliore.
Il budget utilizzato per la realizzazione è stato notevolmente ridotto, ma le immagini e le interpretazioni degli attori, in particolar modo quella di Arturo di Tullio, sono un mezzo di comunicazione efficace per la rappresentazione di un punto di vista a cui, spesso non siamo abituati: quello dello straniero.
Di seguito, le parole del regista Andrea Castoldi:
“Fare film low budget è come pernottare in una camera d’albergo senza comfort. Niente frigo bar, lenzuola di carta, bagno in comune nel corridoio e fiori finti in un vaso. Ma quando hai una storia da raccontare, dimentichi la pochezza di quel posto, perché in fondo, quel che conta veramente, è con chi condividi il letto.”