Vita Cuore Battito: recensione del film degli Arteteca
È arrivato nelle sale lo scorso week-end il film totally Made in Sud dei comici Gli Arteteca: Vita Cuore Battito.
Il duo, composto dai simpatici Monica Lima e Enzo Iuppariello, è nato nell’alveare delle produzioni dei talenti comici napoletani: Tunnel, che poi produce anche il programma comico di Rai 2 Made in Sud e che ha prodotto anche il film in collaborazione con Rai Cinema.
Gli ingredienti della sceneggiatura – ad opera di Nando Mormone e Ciro Ceruti – sono riportati, senza alcuno slancio innovativo, quasi perfettamente dagli sketch che i due interpretavano e interpretano con successo in tv, nelle prime serate di Rai 2.
Enzo e Monica sono due fidanzati trentenni della periferia di Napoli che conducono una vita semplice e monotona, seppur estrosa a causa delle loro personalità: Enzo lavora in un negozio di abbigliamento giovanile, è il classico bravo ragazzo ma è sempre distratto, riesce a non perdere il posto di lavoro più per pietà del suo datore di lavoro che per le sue elevate attitudini professionali. Monica invece lavora come parrucchiera ed estetista, ed è anche una volubile esteta, in fissa con i capelli con lo ‘shatush’, i bijou, i tacchi a spillo. Le loro giornate e quelle dei loro amici sono fatte di gossip, piccoli eventi, qualche soddisfazione. Ma un giorno la vita di Enzo e Monica viene stravolta dal fatto che Enzo, insieme al suo datore di lavoro, vince al clandestino un terno a lotto. Ma la vincita non viene liquidata tutta in denaro, parte di essa viene saldata regalandogli un viaggio culturale che prevede la visita di musei, monumenti, concerti lirici e incontri di meditazioni. Enzo, per via della sua indole, accetta quasi per imposizione, inoltre con Don Ciro, il gestore del gioco clandestino di zona, non c’è molto da discutere.
Enzo e Monica partono per il loro viaggio con entusiasmo, soprattutto da parte di Monica, sopraffatta da quella sua continua voglia di rivalsa, di ambizione ad un livello socio-culturale più elevato. I due fidanzati, però, sono continuamente due pesci fuor d’acqua, la loro ignoranza li rende inadeguati al contesto e al gruppo. Il loro tentativo di defilarsi viene contrastato da Gino, l’inseparabile guida, che li costringe a rispettare il noioso programma di viaggio. Tra gag collaudate e qualche imprevisto, il loro ritorno alla realtà è corredato da una notizia che cambierà radicalmente le loro vite.
Vita Cuore Battito poteva essere uno slancio di qualità e innovazione per il duo comico, ma purtroppo non è stato così…
Vita Cuore Battito è uno di quei film che dovrebbe avere il compito di trasportare e di diffondere un successo già sancito nelle regione Campania, rendendo perlomeno le gag adattabili ad un contesto dal respiro più ampio. Il box office ha decretato il successo del film soprattutto nelle regioni del Sud, a significare un’antica, retorica e purtroppo mai superata differenza insita non solo nel linguaggio ma anche nell’ideologia.
Il cliché partenopeo, che sia ‘tamarro’ come in questo caso o che sia appartenente a qualche altro stereotipo, richiede conoscenza per essere compreso ed esorcizzato.
Il primo film degli Arteca, partito con una prerogativa del tutto positiva, si riduce ad essere un prodotto da confinare solo nella regione d’origine dei due comici, presentando una comicità poco innovativa, senza una solida scrittura alle spalle, basata su struttura circolare e ripetitiva, sicuramente più adatta al contesto televisivo, dove è probabile possa richiamare – seppur con riserve- l’attenzione di chi è nato e vive al di sopra del Lazio.