Werewolf By Night- Licantropus: recensione dello speciale Marvel
Dagli angoli più tenebrosi dei fumetti Marvel arriva l'uomo lupo, insieme a Man Thing e ad una storia che gronda sangue e orrore...
Werewolf By Night (Licantropus) è uno speciale dell’MCU disponibile in streaming dal 7 ottobre 2022 su Disney Plus.
A dispetto di quanti vorrebbero l’MCU in crisi creativa, Werewolf By Night conferma l’estrema vitalità del progetto del Marvel Studios: anzi, mostra come questo sia cresciuto e come stia sfruttando appieno le potenzialità di un regno a metà strada tra televisione e cinema.
Per Kevin Feige Werewolf By Night è fondamentale per lo sviluppo dell’MCU!
Nonostante Werewolf By Night esca alle porte di Halloween, questo non limita affatto il suo impatto: anzi, ne esalta i contorni, tanto da chiedersi come sia stato possibile un via libera da Disney Plus per distribuire un prodotto così oscuro e pieno di sangue e smembramenti.
Prima di tutto, però, un po’ di storia.
Warewolf By Night – Licantropus: le origini a fumetti
Jack Russel è apparso per la prima volta in un fumetto Marvel nel 1972 sul numero 2 della testata Marvel Spotlight on. Con i testi di Gerry Conway (lo stesso che sulle pagine di Amazing SpiderMan uccise Gwen Stacy e creò il personaggio Punisher), ideazione di Roy Thomas e i disegni di Mike Ploog, in quell’albo veniva presentato il protagonista, un uomo maledetto dalla licantropia.
Erano gli anni in cui la Marvel consolidava il successo -arrivato con la creazione dei suoi personaggi e la geniale intuizione di Stan Lee dei supereroi con superproblemi- e si espandeva in altre direzioni: compreso l’horror e il fantasy, con personaggi come Conan Il Barbaro, Dracula e appunto Licantropus (traduzione di werewolf by night, declinato alla latina). Da Marvel Spotlight, testata antologica (è stato qui che ha debuttato anche Moon Knight!), il lupo mannaro si spostò poi su un mensile a lui dedicato che durò 43 numeri: ma è rimasto una presenza non tanto costante quanto mitica nel parco testate, scontrandosi con diversi altri eroi.
A metà strada tra un film e un episodio di una serie
Quest’episodio speciale, a metà strada tra il film e un episodio di una serie, esplora tutte le potenzialità di una mitologia (pop) moderna come quella della Marvel Comics.
E mette in chiaro come tutta la Fase quattro -quella che è iniziata con la pietra angolare WandaVIsion e si chiuderà il 9 novembre con l’uscita di Black Panther: Wakanda Forever– sia stata una fase di sperimentazione, uno spartiacque tra l’espansione da blockbuster delle prime tre, fatte di roboanti epiche che hanno saputo ridare ai film in sala il loro ruolo di rito collettivo, e le prossime che con tutta probabilità continueranno ad espandere il mosaico di storie.
Parte lo spin-off di WandaVision!
Werewolf By Night mette un piede in territori horror, e lo fa con classe, intelligenza, cinefilia e tante idee. Giacchino alla regia riesce a girare 50 minuti che uniscono alla perfezione immagini e suono, oltre che ovviamente fare un enorme omaggio al cinema di genere degli anni Cinquanta, a partire dalla produzione Hammer.
Un bianco e nero particolarmente vintage che riprende lo sgranamento della cara, vecchia pellicola e addirittura le bruciature di sigaretta (ovvero i segni, presenti nella parte superiore a destra di un fotogramma, che segnalavano la fine del rullo di pellicola), ma anche libero di declinare un’idea di cinema che parte dall’humus culturale della Marvel ma si frammenta poi in mille rivoli narrativi e di ispirazione.
Probabilmente, l’horror -genere per natura anarchico- ha permesso a Kevin Feige e al regista Giacchino di poter girare un’opera che è libera di spaventare, divertire, omaggiare e innestare nel grande puzzle narrativo della Marvel nuovi eroi, ovvero lo stesso Russel ma anche Man-Thing ed Elsa Bloodstone.
Man-Thing è nei fumetti Ted Sallis, un biochimico che, inseguendo la formula del siero del super-soldato che aveva dato vita a Capitan America, sbaglia esperimento e trasforma sé stesso in un essere di materia bio-organica.
Nella carta stampata, l’Uomo Cosa nasce nel 1971 dalla fertile mente di Stan Lee, Roy Thomas e Gerry Conway su Savage Tales: ma fu poi Giant Size Man Thing (con 5 numeri) e Man-Thing (22 numeri) a consacrare il personaggio e renderlo parte dell’immaginario fumettistico globale.
Invece la famiglia Bloodstone, nei fumetti Marvel, parte da Ulysses (che in Werewolf appare solo nella sua forma… cadaverica), cacciatore di mostri che esordisce nel 1975 sulle pagine di un’altra testata antologica, Marvel Presents 1, a firma di Len Wein e Marv Wolfman per i testi e John Warner per i disegni. Elsa è la figlia, ma ha una storia più semplice e recente in quanto “nasce” nel 2001 nella miniserie Bloodstone di Dan Abnett, Andy Lanning e Michael Lopez.
Nello special Marvel, Elsa ha il volto di Laura Donnelly, mentre ad interpretare Jack Russel c’è la superstar Gabriel Garcia Bernal. Due attori non da poco, che restituiscono carattere ad un bianco e nero già potente, e rendono Werewolf By Night ancora più affascinante.
E non è una rivoluzione da poco, quella che questo speciale opera sul concetto di drammaturgia dell’MCU. Perché non si limita a reinterpretare la formula un po’ risaputa dei cinecomics targati Marvel, ma azzera quello che avevamo già visto o pensavamo di sapere e si inoltra in territori inesplorati, lontanissimi dalle rassicuranti battaglie senza quartiere che vedevano impegnati gli Avengers.
Licantropus mette in scena una belva assetata di sangue e irrefrenabile inseguita da un manipolo di assassini tagliatori di teste, ma soprattutto lo fa con una consapevolezza del mezzo filmico e con una padronanza di toni e generi assolute.
C’è un gusto tutto personale, nell’opera di Giacchino, che parte dall’immersione nel passato del cinema e arriva all’utilizzo di mezzi prostetici che irrobustiscono il sapore prettamente materico della storia.
Insomma, la Marvel che non ci aspettavamo ma che sapevamo poteva essere: uno dei prodotti targati MCU più insoliti e interessanti del 2022.