Zerovskij – Solo per amore: recensione del film spettacolo di Renato Zero

Renato Zero stupisce ancora una volta il suo pubblico con Zerovskij – Solo per amore, uno spettacolo inedito, dove musica, recitazione, danza e riflessioni sull’attualità si fondono magnificamente

Un binario che si divide, una vetrata decorata e un capostazione: Zerovskij – Solo per amore si presenta così, una semplice stazione ferroviaria in realtà crocevia di vite, uomini, donne, amore, morte. Renato Zero decide di sperimentare ancora una volta, portando in scena un vero e proprio spettacolo, dove tutti gli elementi si fondono perfettamente, accompagnati dalla sua voce inconfondibile e potente.

Dare una definizione di Zerovskij – Solo per amore non è semplice: non è un concerto, non è un musical né una pièce teatrale, ma una vera e propria novità, senza nessun precedente. Una nuova forma di spettacolo, che si basa sull’unione di componenti diversi, come l’orchestra composta da 61 elementi, un coro di 30 voci, 12 ballerini e 7 attori. Tutto, compreso la semplice scenografia, contribuisce al racconto di una storia, la più antica del mondo: la storia dell’uomo.

L’essere umano è il protagonista indiscusso, con le sue debolezze, i suoi vizi ma anche virtù. Il suo passato è presente sul palco nelle figure di Adamo ed Eva, due fuggiaschi in cerca di un nuovo inizio, forse anche da separati, visti i tanti anni di convivenza. I sentimenti dell’essere umano e le sue condizioni sono umanizzate: Odio è un individuo furioso, vestito di verde e con un lungo serpente addosso, pronto a inveire contro chiunque; Amore, di rosso vestito, è costretto ormai sulla sedia a rotelle dopo anni di maltrattamenti da parte dell’uomo; Tempo invece, con i suoi lunghi baffi, ha sempre da ridire contro quei passeggeri della vita che perdono le occasioni importanti, mentre Morte è in cerca della sua prossima vittima. Sul palco però c’è spazio anche per il futuro dell’uomo, impersonato da Enne Enne, un giovane ragazzo abbandonato in stazione, che Zerovskij ha cresciuto. Un figlio di nessuno, alla continua ricerca di una famiglia, di un padre e soprattutto di se stesso.

Gli incontri e soprattutto gli scontri che avvengono in stazione tra tutti questi personaggi sono mediati da Zerovskij, il capostazione che, con il suo fischietto ma soprattutto la sua voce, cerca di mantenere l’ordine, di far riflettere e in qualche modo guidare ogni protagonista verso la sua strada. Renato Zero non parla mai dal vivo, o meglio le sue battute sono tutte registrate. Solo le canzoni sono eseguite live: un repertorio composto dai brani inediti del suo ultimo album, Zerovskij appunto, inseriti perfettamente per completare il racconto, per sottolineare i momenti importanti.

In Zerovskij – Solo per amore Renato Zero racconta l’attualità, nel suo modo unico e a tratti pungente

Zerovskij - Solo per amore, Cinematographe

Adamo ed Eva rappresentano l’uomo, con tutte le sue contraddizioni e difetti. E proprio attraverso i due primi figli di Dio, Renato Zero decide di portare in scena la condizione attuale dell’essere umano. Un uomo che lo stesso Dio vorrebbe disconoscere: la voce di Dio (interpretato da Pino Insegno) infatti apre lo spettacolo, condannando i suoi figli e definendoli il suo unico errore, la sua più grande delusione.

L’uomo è ormai interessato solo ai beni materiali, povera vittima dell’egoismo e dell’odio per gli altri. L’essere umano sembra destinato all’infelicità, in un mondo che lui stesso ha contribuito a rendere ostile. Punto centrale di Zerovskij – Solo per amore infatti è quello di affrontare con semplicità, chiarezza ma soprattutto sincerità i problemi della nostra società. L’abbandono è il tema del primo monologo di Enne Enne, orfano bianco come si definisce lui stesso, destinato a non avere un futuro; Odio invece elogia i falsi dei, tutti quei bisogni che oggi guidano l’uomo, come la ricerca del potere, del denaro, del gioco, del piacere carnale o l’abuso di droghe; non manca poi il terrorismo, con la partecipazione straordinaria di Gigi Proietti nei panni di un maldestro attentatore. Lui, che compare solo in video nei pressi di una stazione reale, è combattuto su ciò che deve fare: farsi esplodere o meno, darla vinta a coloro che lo hanno privato del lavoro, della famiglia, della felicità oppure continuare a vivere?

Nel portare in scena argomenti così importanti e delicati, due sono tuttavia i momenti meglio riusciti di tutto lo spettacolo. Eva, interpretata dall’attrice Alice Mistroni, racconta la condizione della donna, spesso martoriata dalla violenza dell’uomo, ridotta a semplice corpo da sfruttare e maltrattare. Con una frase semplice ma diretta, Eva sfoga tutta la sua rabbia nei confronti di Adamo, impersonando in quel momento tutte le donne vittime di violenza: “A proposito, sono piena di tatuaggi sul corpo e non solo: anche nell’anima … Ecco come ti sei divertito in tutto questo tempo…carogna!”. Sulle note di Un uomo da niente, Eva si spoglia dei costosi vestiti, mostrando un corpo martoriato dalle ferite, per poi cadere inerme a terra, mentre Adamo vigliacco scappa, dopo essersi reso conto di quello che ha fatto.

Dalla penombra invece compare Morte, con il suo lungo abito nero, per raccontare come a volte lei stessa possa essere inaspettatamente fonte di felicità. Con grazia e delicatezza, Renato Zero riesce con il suo spettacolo a parlare anche di eutanasia, portando il pubblico a riflettere su una questione sempre più presente nelle nostre vite: “È più malvagio togliere la vita a chi vuole vivere o negare la morte a chi vuole morire? Ci sono momenti in cui anche io sono desiderata, anelata, attesa come una liberazione“.

Renato Zero, il visionario: con Zerovskij  – Solo per amore il cantante racconta il nostro mondo

Zerovskij - Solo per amore, Cinematographe

Zerovskij – Solo per amore colpisce in pieno lo spettatore, grazie a tutti gli elementi coinvolti. La semplicità della scenografia (un palco per metà occupato dall’orchestra, con un binario disegnato a terra) non deve ingannare: proprio grazie alla semplicità il capostazione Zerovskij, in realtà angelo mandato sulla Terra da Dio, riuscirà a dare una speranza all’uomo e a tutti i protagonisti del racconto. Sta a loro però impegnarsi per riuscire a raggiungere la felicità e a celebrare così la vita.

Iniziata il 1° luglio 2017, la tournée dello spettacolo è partita dal Centrale Live di Roma, per passare poi ai più grandi palchi italiani, come il Teatro del Silenzio di Lajatico, l’Arena di Verona e il Teatro Antico di Taormina. Dopo aver registrato il sold out in tutte le date, Zerovskij – Solo per amore è pronto per approdare al cinema: il film distribuito da Lucky Red, sarà nelle sale italiane come evento speciale il 19, 20 e 21 marzo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.4