Cattivissimo Me 3: intervista a Max Giusti, Arisa e il nuovo villain Paolo Ruffini
In occasione della presentazione stampa di Roma di Cattivissimo Me 3, Max Giusti, Arisa e Paolo Ruffini ci hanno svelato alcuni retroscena della loro esperienza di doppiatori.
Mancano ancora circa due mesi al debutto nelle sale cinematografiche di Cattivissimo Me 3, attesissimo sequel delle rocambolesche avventure dell’ormai ex super cattivo Gru, ma è già tempo di presentazioni stampa per il nuovo film targato Illumination e distribuito da Universal Pictures.
Convertito definitivamente alla lotta contro gli altri super villain per conto della Lega Anti Cattivi (A.V.L.), abbiamo lasciato Gru nei panni di marito amorevole della scaltra e affascinante collega Lucy e padre affettuoso delle tre figlie adottive Margot, Edith e Agnes.
Nel terzo capitolo del franchise, tuttavia, la ritrovata vita per bene del protagonista viene movimentata dal fallimento di una missione contro il super cattivo Balthazar Bratt, un ex attore nostalgico degli anni ’80 reo di aver rubato un gigantesco diamante rosa dal valore inestimabile, grazie al quale vendicarsi della stessa Hollywood che da tempo lo ha estromesso.
Gru è determinato a non darla vinta all’antagonista e – quando tutto sembra ormai perduto – la scoperta di un fratello gemello, l’eccentrico e aspirante cattivo Dru, rimette inaspettatamente le carte in gioco, portando Gru a riscoprire il piacere di condividere un losco intento…
Alla conferenza stampa che ha seguito la proiezione del film (del quale non possiamo ancora parlare) era presente il cast italiano di voci composto da Max Giusti (Gru/Dru), Arisa (Lucy) e Paolo Ruffini (Balthazar Bratt). Ecco cosa ci hanno raccontato della loro esperienza nei panni dei rispettivi personaggi.
Cattivissimo Me 3: Max Giusti, Arisa e Paolo Ruffini raccontano la loro esperienza di doppiatori alla stampa romana
Il film – complice lo strampalato nuovo villain Balthazar Bratt – rappresenta anche un omaggio agli anni ’80. Che rapporto avete con questo decennio?
Max: gli anni ’80 sono stati per quelli della mia generazione l’età dell’imprinting, dei sogni, della positività. Illumination ci ha regalato dei cartoon che assomigliano più a dei veri e propri film, in cui i papà non si addormentano tenendo i popcorn ai figli, come spesso succede anche a me. Gli anni ’80 sono per me una coperta di Linus che mi aiuta a trovare la forza di andare al lavoro ogni giorno.
Paolo: io sono rimasto negli anni ’80, amo tutto di quel decennio, ho fatto anche un musical, scritto Telefona quando arrivi. Sono stati anni colorati, un tempo in cui ogni cosa aveva un solo utilizzo. In Cattivissimo Me 3 io interpreto un attore enfant prodige, protagonista di una serie cancellata degli anni ’80, e pensate che ho un tatuaggio che rappresenta Arnold…e il destino dell’attore assomiglia in qualche modo a quello del nuovo villain del film. Gli anni ’80 vivono ancora in tutti quelli che fanno il mio mestiere (pensate anche solo all’influenza di opere come Ritorno al Futuro ecc). Il mito e l’epica del cinema di oggi si sono costruiti negli anni ’80.
Arisa: io sono nata nell’ 82, ho vissuto più consapevolmente gli anni 90. Mi piaceva lo stereo, poter registrare frammenti di audio, i colori, la spontaneità. Ma oltre all’estetica era bello il senso di serenità che si respirava in famiglia, ci si sentiva felici.
Max e Arisa, per dare voce a Gru e Lucy vi siete ispirati ai doppiatori originali di Cattivissimo Me 3?
Max: per il doppio Gru/Dru non ho potuto ispirarmi tanto a Steve Carell, con il suo irripetibile e marcatissimo accento dell’est, perché in Italia non avrebbe funzionato. Quindi ho dovuto trovare una voce per Dru che andasse bene in Italiano, usando questa tonalità alta che da una parte si distinguesse da Gru e dall’altra descrivesse le qualità caratteriali del gemello.
Arisa: ho adorato fin dall’inizio Lucy e ho cercato di rimanere il più possibile fedele alla voce originale di Kristen Wiig.
Max, che evoluzione ha avuto il personaggio di Gru nel corso degli anni?
È un personaggio che mi è carissimo, non amo in generale i cartoni animati ma Illumination riesce a non annoiare gli adulti, me compreso, giocando con vari riferimenti agli anni della nostra giovinezza. Siamo sempre stati molto attenti, Cattivissimo Me 3 è stata una scommessa, trovo Gru evoluto insieme a me, il mondo dei bambini aiuta, ti pulisce. Quando ho doppiato il primo film stavo per diventare papà e grazie a quest’esperienza mi sono potuto fermare e tornare ad un mondo pulito, che si rischia di dimenticare.
Paolo: io sono rimasto afono dopo aver doppiato Balthazar Bratt. Ho vissuto una certa pressione nell’aver a che fare con due grandi come Max ed Arisa, e una grande responsabilità nel dover doppiare in un certo senso i sogni dei bambini. Rispetto ad altri cattivi, il mio personaggio ha delle sfaccettature psicologiche in più, è un frustrato ed è per questo che diviene cattivo, a causa della sua infelicità. E anche nella vita reale, o sei ottimista come Agnes, o rischi di diventare represso e incattivirti.
Cattivissimo Me 3 è anche un film politico, sulla libertà di raggiungere i propri sogni essendo se stessi, e propone una nuova ed attuale idea di famiglia. È una catarsi quella che avviene in Cattivissimo Me, in un momento come questo in cui si parla tanto di odio. I bambini vanno a vedere un film in cui la guerra al massimo si svolge fra chi balla più da scemo.
I personaggi hanno restituito qualcosa a voi e alle vostre voci?
Arisa: Lucy per me è un esempio, una donna forte, combattuta tra affetti e carriera come succede a chi fa un mestiere visibile come il mio, ma lei riesce ad affrontare tutti gli ostacoli rendendosi contemporaneamente amabile agli occhi delle figlie. Il doppiaggio mi ha aiutato a scoprire dei colori della mia voce che non conoscevo, all’inizio come Paolo ho perso la voce, poi ho imparato a modularla sulla personalità del personaggio.
Paolo: avevo anch’io quei baffetti orrendi a 13 anni (come Brett)! Vorrei fare i palloncini con la gomma come lui ed amo come si veste, ma è un personaggio talmente folle ed estremo che da una parte lo capisco. Lotta per affermarsi e non essere dimenticato, quindi è un personaggio figo.
Max: Gru mi ha reso un figo agli occhi degli spettatori più importanti, i bambini, e soprattutto i miei bambini. Un eroe imperfetto ma vincente, per la prima volta nella mia vita perché i comici fanno ridere ma non vincono mai. Essere fighi nella propria famiglia è la cosa più importante.
Cattivissimo Me parla di una famiglia tradizionale ma non troppo, fra figlie adottate e gli strani aiutanti gialli, i Minions. La trovate una scelta il linea con la realtà dei giorni nostri?
Arisa: sì, io penso che dovremmo esercitarci di più ad acuire i recettori del nostro cuore piuttosto che pensare a come è bene che vadano le cose. Circondarci di chi ci fa star bene senza preoccuparci troppo della natura dei rapporti e della consanguineità. Così nascono le famiglie realmente innamorate.
Max: Io vorrei fosse Natale due volte al mese per stare con chi si ama. La famiglia può assumere qualunque forma, basta volersi bene davvero.
Se poteste disporre anche voi dell’aiuto dei Minions, cosa fareste fare loro?
Max: Falciare il prato di casa.
Paolo: Condurre I Fatti Vostri!