Checco Zalone e The Pills: due comicità a confronto
Checco Zalone e The Pills, il primo campione di incassi assoluto in Italia e i secondi fenomeno del web al primo tentativo al cinema. Tre gli elementi che li accomunano. L’argomento: il lavoro; il produttore: Pietro Valsecchi; il genere: la commedia. Quo Vado? e The Pills – Sempre meglio che lavorare (al cinema dal 21 gennaio 2016 distribuito da Medusa), una lunga storia “d’amore” tra posto fisso e dolce far nulla.
Checco Zalone e The Pills: due comicità a confronto
Se con Sole a catinelle Zalone ha segnato un incasso di 51mln di euro, con Quo Vado? ha battuto ogni record con circa 54mln. Perché tanto successo? Gli italiani amano le sue commedie (dirette da Nunziante) e la comicità non è mai volgare, è sempre attuale e l’ironia sulle “cattive abitudini” del belpaese è inattaccabile. Checco, il protagonista di Quo Vado?, è un “cuore di mamma”, un moderno bamboccione dal posto di lavoro fisso difronte casa e non ha nessuna intenzione di rinunciare a questi “lussi” per una vita e un futuro incerto. Nostalgico dei tempi andati, e della prima repubblica. Luca, Luigi e Matteo, i personaggi di The Pills – Sempre meglio che lavorare, sono trentenni annoiati, che non hanno alcuna intenzione di crescere e non conoscono il significato della parola responsabilità. Per loro il lavoro è una minaccia e solo restando uniti potranno sopravvivere a questo perfido nemico che di tanto in tanto bussa alla loro porta.
Checco Zalone e i The Pills (Luca Vecchi, Luigi Di Capua, Matteo Corradini) sono due comicità diverse, di due generazioni diverse e in contesti diversi. Entrambi vanno controcorrente, rappresentano non la “commedia all’italiana” – che ormai non esiste più – ma una new commedy tricolore frizzantina, intelligente e al tempo stesso pungente. E agli spettatori italiani piace perché è contagiosa. Pietro Valsecchi ha visto lungo quando ha scelto di investire su nuovi o giovani talenti da portare sul grande schermo. Ha fatto centro e il botteghino per il momento gli da ragione.
“A me di affrontare la vita non me va, non mi va di andare a lavorà, non mi va di mettere la sveglia alle sette e mezza, perché una vita con la sveglia alle sette e mezza non è una vita che vale la pena di essere vissuta”, recita Luigi in The Pills – Sempre meglio che lavorare. E come dargli torto. Quanto sarebbe bello una vita senza sveglia… L’esordio del trio fenomeno di YouTube è forte, convincente. L’immagine che viene fuori è quella di tre personaggi che seguono le proprie velleità senza alcuna preoccupazione e di tre ragazzi – reali – che hanno un sogno, hanno tentato di raggiungerlo con il web e ora ci sono quasi. Dalla scrittura del film si coglie la loro grande preparazione cinematografica ma anche letteraria, perché non vanno confusi con dei “perditempo”.
Se dietro Checco Zalone c’è un uomo adulto, avvocato, che ha scelto di non lasciare la sua terra, la Puglia, dopo aver conquistato la notorietà, dietro ai The Pills ci sono tre giovani non proprio “uomini” che hanno le idee abbastanza chiare, e tra sigarette e caffè discutono non di banalità ma di cose concrete che riguardano tutti. Sono due comicità che raccontano l’Italia, lo spaccato medio italiano. Chi si culla nelle sue certezze senza mettere in conto che niente è sicuro e chi non si muove, sta fermo e fa passare il treno senza preoccuparsene. Cosa fa quindi ridere gli spettatori italiani? La realtà, forse per esorcizzare tante altre cose.