18 regali: dov’è stato girato il film con Vittoria Puccini?
Un racconto commovente, intenso, ispirato a una storia vera. Dov'è stato girato 18 regali, del regista Francesco Amato? Ecco la location del film con Vittoria Puccini e Benedetta Porcaroli, il villaggio di Crespi d'Adda - Patrimonio UNESCO.
La storia raccontata nel film 18 regali, con la regia di Francesco Amato, è ispirata a una drammatica vicenda realmente accaduta in Italia. Nel film si racconta infatti della storia di Elisa Girotto, la donna coraggiosa che ha emozionato la gente con la vicenda drammatica ma commovente di un rapporto tra madre e figlia che supera anche la morte. Interpretata nella pellicola da una straordinaria Vittoria Puccini, la madre di Anna (Benedetta Porcaroli) prima di andarsene a causa di una malattia terminale e di lasciare la figlia sola col padre, decide di preparare 18 regali da farle scartare ogni anno fino al compimento della maggiore età. Ogni regalo racconta qualcosa di Elisa e del rapporto che non ha potuto instaurare con la figlia – come quel mappamondo su cui sono segnati tutti luoghi che avrebbe amato visitare insieme ad Anna – in un atto d’amore commovente e intenso per una pellicola dal sapore dolceamaro. Sullo sfondo della drammatica storia c’è la provincia di Bergamo e il villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Le location di 18 regali: Crespi d’Adda, Patrimonio Mondiale dell’Umanità
Il film 18 regali si svolge in gran parte in ambientazioni interne, ma per le scene in esterna è stata scelta una location esclusiva tutta lombarda: il villaggio operaio di Crespi d’Adda. Ormai noto per essere stato proclamato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1995 – e per questo frequente meta turistica – il villaggio di Crespi d’Adda è in realtà una frazione del comune di Capriate San Gervasio, nel bergamasco. Il villaggio operaio di Crespi d’Adda nasce nel contesto della Rivoluzione Industriale e viene fondato nel 1877 da Cristoforo Benigno Crespi – un imprenditore dell’industria tessile – per la sua classe operaia al fine di prendersi cura dei propri dipendenti praticamente sotto ogni aspetto, dalla nascita all’istruzione fino alla morte – con la costruzione di un cimitero per i residenti del villaggio. Un intento, dunque, di padroneggiare sulla propria forza lavoro ma anche di consentirgli una qualità della vita quanto migliore possibile con la costruzione di un villaggio “ideale” in cui trascorrere il tempo libero e creare la propria famiglia.
Disposte in gruppi come su di una grande scacchiera, nei pressi del fiume Adda, le casette del villaggio UNESCO hanno un’estetica che è un mix di stili diversi. Non si tratta solo delle abitazioni destinate agli operai, ci sono anche edifici pubblici come la scuola, la chiesa e residenze più prestigiose destinate ai dirigenti. Dal neogotico-lombardo allo stile rinascimentale – come quello della chiesa – fino all’estetica di gusto neo-medievale dell’affascinante villa-castello, il villaggio mostra l’eclettico carattere del suo fondatore che nel mausoleo che si erge all’interno del cimitero ha anche optato per decorazioni che strizzano l’occhio all’Estremo Oriente. Oltre a passeggiare per le strade dello storico villaggio, testimonianza di un’epoca e di un pezzo di storia di vita italiana, si può anche fare un tour dell’antica Centrale Idroelettrica. Un vero e proprio tesoro storico nel cuore della provincia di Bergamo, perfetto per una gita fuori porta per chi si trova in Lombardia tra la provincia bergamasca e il milanese.
Cosa mangiare a Crespi d’Adda: casoncelli e polenta e osei
A Crespi d’Adda, location di 18 regali, la cucina tipica è quella della provincia di Bergamo, con protagonisti tra i piatti i classici casoncelli e la polenta e osei. I casoncelli alla bergamasca sono una sorta di ravioli fatti a mano e ripieni di carne, arricchiti e resi speciali dall’aggiunta di scorza di limone, uvetta dolce e amaretti. Spesso conditi solo con burro e salvia per esaltarne il sapore e le note dolciastre, i casoncelli sono un must della tradizione di Crespi d’Adda – da provare assolutamente in una delle storiche osterie.
Tipica anche di alcune zone del Veneto, la polenta e osei è indubbiamente il piatto più noto del bergamasco ma in realtà ne esistono due varianti, una salata e una dolce. La versione salata della polenta e osei affianca alla classica polenta della selvaggina cotta su spiedo, mentre quella dolce è una reinterpretazione con pasta di mandorla e decorazioni di cioccolato.
Buon appetito!