Il gusto delle cose: dov’è stato girato? Le location e le ricette del goloso film con Juliette Binoche
Alla fine, Il gusto delle cose non è solo un film sulla cucina, ma una storia d'amore che si esprime attraverso il cibo.
Il gusto delle cose è una vera celebrazione della gastronomia francese. Diretto da Trần Anh Hùng e interpretato da Juliette Binoche e Benoit Magimel, la pellicola è un viaggio visivo tra sapori, aromi e l’arte della cucina d’epoca, che emerge fin dalle prime scene. Ma oltre al fascino delle ricette, una delle caratteristiche più affascinanti del film è sicuramente l’ambientazione: un’esplorazione visiva della Francia rurale del XIX secolo, che fa da sfondo all’intensa storia d’amore tra i protagonisti.
Le location de Il gusto delle cose: un tuffo nella Francia del XIX secolo
La Francia rurale è al centro delle atmosfere di Il gusto delle cose. Ambientato principalmente nelle campagne meridionali francesi, il film riproduce fedelmente il mondo del XIX secolo, dove la natura, gli ingredienti e la cucina casalinga hanno un ruolo essenziale. Le riprese sono state effettuate in alcune delle zone più suggestive del Paese, ricreando ambienti autentici, immersi in una luce naturale calda e avvolgente.
Molte delle scene di Il gusto delle cose sono state girate in dimore storiche, antiche cascine e ville che conservano ancora oggi l’atmosfera del passato. Una di queste è la splendida campagna intorno alla regione della Dordogna, famosa per i suoi paesaggi bucolici e per i suoi castelli. Le riprese si sono concentrate in particolar modo all’interno di una cucina rustica, un set che diventa quasi un protagonista aggiunto, con tavoloni di legno, stoviglie d’epoca e pentole di rame appese alle pareti, che rimandano alla tradizione culinaria francese.
La Dordogna, con i suoi paesaggi mozzafiato e i villaggi medievali ben conservati, è stata scelta proprio per la sua capacità di trasportare lo spettatore in un’altra epoca. La ricostruzione dei dettagli storici, dalle verdure appena colte dall’orto fino ai focolari accesi, ha permesso al film di offrire una rappresentazione fedele e quasi tangibile di un tempo passato, dove il cibo e la cucina erano parte integrante della vita quotidiana.
La cucina: la vera protagonista di Il gusto delle cose
Se la Francia rurale funge da cornice perfetta, il vero cuore pulsante di Il gusto delle cose è sicuramente la cucina. Ogni scena legata alla preparazione dei piatti è un’opera d’arte in movimento. La pellicola, infatti, non è solo una storia d’amore tra il gastronomo Dodin Bouffant (interpretato da Magimel) e la sua cuoca Eugénie (Binoche), ma una vera e propria dichiarazione d’amore per la cucina stessa.
Dietro alle delizie culinarie mostrate nel film, c’è la mano esperta dello chef Pierre Gagnaire, detentore di tre stelle Michelin. Gagnaire non solo ha supervisionato le ricette, ma ha anche contribuito a dare un tocco di autenticità alla rappresentazione della cucina francese dell’epoca. Alcuni dei piatti presenti nel film sono veri e propri capolavori della cucina classica francese, come il vol-au-vent di frutti di mare e il Pot-au-feu.
Quest’ultimo piatto, in particolare, ha un ruolo centrale nel film Il gusto delle cose. Si tratta di una versione raffinata del tradizionale bollito francese, che diventa quasi un simbolo di come una cucina umile e popolare possa trasformarsi in qualcosa di regale. Carême, uno degli chef più celebri del XIX secolo, definiva il Pot-au-feu come “il cibo principale della classe operaia”, ma nel film diventa una pietanza prelibata.
Il suono della cucina nel film con Juliette Binoche
Una delle caratteristiche distintive di Il gusto delle cose è la straordinaria attenzione al suono e all’aspetto sensoriale della cucina. Ogni dettaglio è pensato per evocare nei sensi dello spettatore non solo la vista, ma anche il suono e, idealmente, l’olfatto e il gusto. Durante le scene culinarie, i suoni del cibo che sfrigola in padella, delle lame che tagliano le verdure e del burro che si scioglie, sono catturati perfettamente.
Il regista Trần Anh Hùng ha lavorato a stretto contatto con il direttore della fotografia Jonathan Ricquebourg per creare una luce calda e avvolgente per Il gusto delle cose. Ogni piatto, sia esso un semplice soffritto o un elaborato arrosto, è ripreso con tale cura da sembrare un’opera d’arte.
Le ricette da replicare a casa
Per chi volesse portare a casa un po’ della magia del film, ci sono diverse risorse che permettono di replicare alcune delle ricette viste in Il gusto delle cose. Tra i libri consigliati ci sono French Country Cooking di Mimi Thorrisson, un viaggio tra le ricette tradizionali francesi, e il classico L’Arte della cucina francese di Julia Child, una vera bibbia per chiunque voglia cimentarsi nella cucina d’oltralpe.
Il Pot-au-feu, il rombo con salsa vin jaune e l’omelette norvégienne sono solo alcune delle meraviglie che si possono sperimentare. Questi piatti, come nel film, richiedono una certa attenzione e dedizione, ma il risultato finale è un trionfo di sapori e una celebrazione dell’arte culinaria francese.
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