Il Vizio della Speranza: Castel Volturno e le location del film di Edoardo De Angelis
Il fascino del degrado e la speranza della rinascita: Edoardo De Angelis ha scelto un luogo martoriato per girare Il Vizio della speranza.
Anche i luoghi di degrado possono avere il loro fascino, Castel Volturno e Villaggio Coppola ad esempio, luoghi della periferia campana che negli ultimi anni sono stati rivalutati, almeno in senso artistico, ed utilizzati dal cinema per raccontare storie, come nel caso de Il Vizio della Speranza, l’ultimo film di Edoardo De Angelis. Castel Volturno è una località che si trova sul litorale del Golfo di Gaeta, in provincia di Caserta, conosciuta per avere un numero di immigrati che supera quello degli autoctoni. Per molti è stata la casa al mare, oggi è terra di confine. Ancora oggi molti campani vanno a trascorrere le proprie festività in villette con giardini e piscine: dentro i parchi residenziali tutto sembra normale, ma appena fuori dai cancelli le strade si fanno dissestate, i rifiuti invadono le spiagge e di sera si attiva la piazza della droga e della prostituzione.
Il Vizio della Speranza dove è stato girato? Le location del del film di Edoardo De Angelis
Negli anni ’60 Castel Volturno fu il luogo del sogno (se così si può chiamare) dei Fratelli Coppola, costruttori di Casal di Principe che cercarono di realizzare il progetto edilizio Pinetamare, sfruttando la bellezza di Castel Volturno. Qui doveva sorgere un’oasi residenziale a due passi dal mare, ma poi tutto è finito nell’abusivismo edilizio, fino a divenire una città fantasma. Chi non ha più niente va a Castel Volturno perché ci sono un sacco di case vuote e la legalità ha fatto un passo indietro. Da ideale a zona di ospitalità per i militari americani della base NATO della Campania, poi rifugio per gli sfollati del terremoto dell’Irpinia del 1980, fino a divenire il confino per le classi meno agiate di Napoli: Castel Volturno e il litorale Domizio divennero il luogo definito come “sversatoio umano“.
Dopo l’abbandono dei terremotati, Castel Volturno e quel che rimaneva di Villaggio Coppola divennero luogo di nessuno ai margini della civiltà, dove si insediò presto la criminalità organizzata. Il Villaggio Coppola doveva essere un centro turistico balneare polivalente in stile riviera romagnola, con 8 grattacieli (ne sono stati eretti tre, poi abbattuti), villette vista mare, un mall, nuove strade, una nuova rete fognaria e una nuova rete elettrica. Nella realtà è stato un fallimento che ora rappresenta luogo fuorilegge, un luogo altro rispetto al resto d’Italia. Le case costruite sono state occupate abusivamente e chi aveva deciso di investire in quei luoghi – molti acquistavano la casa in quella zona come seconda abitazione vicino al mare – è stato costretto ad andarsene.
Il Vizio della Speranza e Castel Volturno: da location da sogno a luogo del degrado
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C’è chi con lungimiranza e amore per quel territorio è riuscito a dare un’opportunità a queste zone degradate, sfruttando la decadenza di Castel Volturno per scopi artistici. Meglio, per dar voce a personaggi e storie di finzione che però potrebbero essere ritrovate nel mondo reale. Edoardo De Angelis ha scelto Castel Volturno per girare Il Vizio della Speranza, ma anche il suo primo e terzo lungometraggio, Mozzarella Stories ed Indivisibili, in fondo questo regista è cresciuto qui vicino. Anche Matteo Garrone però aveva scelto questo litorale per ambientare i suoi film L’Imbalsamatore, Gomorra poi ed infine il tanto acclamato Dogman, in cui Villaggio Coppola diventa periferia generica dove vige la legge del più forte. Se questi luoghi vengono utilizzati dai registi contemporanei per il fascino decadente di storie noir e drammatiche, anni fa, quando qui tutto splendeva il cinema era già arrivato: la spiaggia di Castel Volturno era stata teatro di posa a cielo aperto per realizzare anche Stasera mi butto, musicarello di Ettore Maria Fizzarotti che ne sfruttò le bellezze per inscenare una commedia musicale con protagonisti Ciccio e Franco, Lola Falana e in cui comparivano anche dei giovanissimi Giancarlo Giannini e Enrico Montesano.
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Il Parco Saraceno e il fiume Volturno: oltre il degrado, vicino Napoli e Caserta
Ne Il Vizio della Speranza primeggia il fiume Volturno, la desolazione delle spiagge, discariche a cielo aperto (o meglio come sono state ribattezzate, le plastic beaches), il Parco Saraceno con i suoi palazzi dalle mura scrostate occupati abusivamente. Luoghi che nelle mente di chi abita nelle città vicine, Napoli e Caserta, significano solo illegalità, spaccio e prostituzione. De Angelis prende dalla realtà del commercio di organi e di bambini, alimentato dalle madame che sfruttano clandestine per arricchirsi, per parlare di speranza di quelli che non vogliono abbandonare questa terra e ricominciare proprio da qui.
Castel Volturno, nell’organismo della nazione, è un organo secondario, è la milza d’Italia. Se lo asporti, sopravvivi lo stesso. Eppure, tra i secondari, la milza è l’unico a essere collegato all’organismo attraverso vasi sanguigni, vene e arterie. Inoltre, combatte le infezioni ematiche ed è un buon serbatoio di sangue.
Così scrive Edoardo De Angelis nelle note di regia de Il Vizio della Speranza. Quel sangue a cui si riferisce è quello che attraversa i corpi di chi vive in queste zone e che giorno dopo giorno cerca un riscatto rimanendo in questo stesso luogo dimenticato da Dio.
Castel Volturno è un rifugio di peccatori, donne e uomini in fuga da fame, guerre o semplicemente da fallimenti professionali e personali. Esseri umani in cerca di un luogo dove ricominciare a vivere. Vengono qui perché ci sono molte case abbandonate, un controllo blando della legge, un clima buono, il mare. 25 mila abitanti regolari, 25 mila irregolari. Due eserciti contrapposti che convivono sull’orlo del conflitto scambiandosi soldi, cose, droga, sesso, figli, qualche tenero abbraccio e antiche malattie.
Cosa vedere vicino Castel Volturno e cosa mangiare?
La protagonista de Il Vizio della Speranza, cerca di essere una fenice e rinascere dalle sue ceneri. Lo stesso auguriamo a questo territorio, martoriato prima e ammazzato poi, di rinascere e ritornare a splendere. In fondo quella di Castel Volturno non è altro che una storia familiare, una storia universale, in cui al centro c’è l’uomo e gli errori della cupidigia.
Se decidete di visitare i luoghi di questi film scegliete di farlo senza pregiudizio e ricordate che nelle vicinanze ci sono gioielli monumentali da non perdere come La Reggia di Caserta e il suo giardino inglese, o il vicino Lago D’averno o ancora il sito archeologico a Cuma, testimonianza della civiltà della Magna Grecia, che qui aveva una colonia ellenica. Se invece siete delle buone forchette non dimenticate di assaggiare la rinomata mozzarella di bufala DOP perché vengono prodotte proprio in queste zone dai tanti caseifici presenti in zona. Se siete amanti dei dolci non fatevi scappare la frolla e la riccia, ovvero le due tipologie di sfogliatelle, dolci campani famosissimi in tutto il mondo, farciti di una crema a base di ricotta e canditi.