Libera: dov’è stata girata? Le location della serie Rai con Lunetta Savino
La città, con il suo passato e il suo presente in evoluzione, rappresenta un luogo di seconde possibilità.
La nuova fiction Rai Libera racconta le vicende di Libera Orlando, un’integerrima giudice interpretata da Lunetta Savino, e della sua vita professionale e personale intrecciata alle complesse dinamiche della città di Trieste. Ambientata nel capoluogo friulano, la serie sfrutta l’ambientazione come parte integrante della narrazione, scegliendo luoghi iconici e meno conosciuti per creare un’atmosfera unica e profondamente legata al territorio.
La città di Trieste, con la sua posizione di confine e il suo ricco passato storico, non è solo un mero sfondo, ma diventa parte del racconto stesso, dando un carattere distintivo alla trama che si muove tra il legal drama e il dramedy.
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Un viaggio nei luoghi della giustizia in Libera
Un elemento centrale della serie Libera è il tribunale, dove si svolge gran parte delle vicende giudiziarie. Le riprese si sono svolte nel vero tribunale di Trieste, situato vicino a Piazza Oberdan. Durante le riprese, la troupe si è convissuto con le normali attività del tribunale, sfruttandone gli spazi interni ed esterni, incluso un particolare patio che si presta bene alle inquadrature cinematografiche.
La produzione ha avuto il supporto di un consulente legale locale per garantire che la rappresentazione del sistema giudiziario fosse accurata. Il tribunale è anche protagonista della sigla della serie, dove la protagonista, sotto la pioggia, trova rifugio all’interno dell’edificio.
Il cuore di Trieste: Piazza Unità d’Italia e le Rive tra le location di Libera
Altri momenti importanti della fiction Libera si svolgono in alcuni dei luoghi più noti della città. La casa della protagonista si affaccia su Piazza Unità d’Italia, una delle poche piazze europee direttamente sul mare. Le riprese in questa zona, sempre affollata e spesso sede di eventi, hanno richiesto un’organizzazione meticolosa. La produzione ha dovuto adattarsi ai tempi stretti, girando alcune scene prima che venissero montati gli addobbi natalizi.
Le Rive, che si estendono lungo il porto, sono un altro punto chiave. Qui si svolgono alcune delle sequenze più suggestive, come gli incontri tra i personaggi e le riflessioni del protagonista. Il Molo Audace e lo Yacht Club fanno da cornice a un momento intenso della trama, tra cui scena legata al personaggio di Pietro (Matteo Martari), recentemente uscito di prigione.
La vita nei quartieri: Rozzol-Melara e Opicina in Libera
La serie Libera non si limita ai luoghi più noti della città, ma esplora anche le sue periferie. Il quartiere Rozzol-Melara è stato scelto come ambientazione per le attività criminali della narrativa. Nonostante il regista Gianluca Mazzella abbia espresso rammarico per l’associazione con la delinquenza, il quartiere si presta bene per il suo aspetto.
Un’altra area che appare nella serie è il quartiere di Opicina, dove si trova la scuola frequentata dai nipoti del protagonista. Anche se nella realtà si tratta di un asilo e una scuola elementare, nella fiction diventa un istituto superiore.
Scorci romantici e influenze austro-ungariche
Libera non trascura di esplorare il lato romantico della città. Alcune scene tra la protagonista e il collega magistrato Ettore (interpretato da Gioele Dix) sono state girate al Caffè Sacher, un locale caratteristico con un’atmosfera elegante e arredi in rosso bordeaux, che richiama l’eredità austro-ungarica di Trieste. Il caffè, situato nelle vicinanze del centro, è noto per i suoi dolci raffinati e un ambiente che evoca il passato storico della città. Altre scene romantiche si svolgono sul lungomare e su barche attraccate lungo le Rive.
Oltre il confine: Lubiana e Muggia
Alcune sequenze si spingono oltre Trieste, evidenziando il carattere di città di confine del capoluogo. A Muggia, un comune nei dintorni, è situata l’osteria del padre estraniato di Pietro, luogo di confronto tra i due personaggi. Altri momenti si svolgono a Lubiana, in Slovenia, dove alcuni protagonisti si recano per indagare su un ex amico della famiglia Ferrero, che gestisce una galleria d’arte.
Un elemento importante di Libera è l’uso del dialetto triestino, con brevi scambi che contribuiscono a radicare la narrazione nella cultura locale. Lunetta Savino, pur non interpretando una triestina, ha voluto apprendere alcune frasi per interagire con i personaggi locali.
Trieste: cosa mangiare?
La scelta di Trieste come ambientazione non poteva prescindere dalla sua ricca tradizione culinaria, che nella fiction trova spazio in diverse scene. La città offre una cucina influenzata da tradizioni italiane, austriache, slovene e balcaniche. Nella serie, alcuni momenti si svolgono in locali storici come il Caffè Sacher, dove oltre al celebre dolce viennese si possono gustare piatti tipici come i cevapcici, piccole salsicce speziate servite con salsa ajvar, o il gulash, stufato speziato di origine ungherese. Le riprese si spingono anche nei pressi del porto, dove si accenna alla tradizione marinara, con piatti a base di pesce fresco e molluschi. L’osteria del padre di Pietro a Muggia, invece, è lo scenario ideale per richiamare le osterie triestine dove si servono sardoni in savor (sardine marinate) e vini locali come la Vitovska e il Terrano.
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