Lost in Space dove è stata girata? Le location della serie tv Netflix
Dove sono state effettuate le riprese di Lost in Space? Scopriamo insieme le location della serie tv Netflix con Toby Stephens, Molly Parker, Maxwell Jenkins, Taylor Russell, Mina Sundwall nel cast.
Esistono altri pianeti abitabili oltre alla Terra in cui viviamo? E quanti anni luce distano da qui? In quale galassia sono collocati? Domande che capita spesso di porci nell’epoca dell’esplorazione spaziale, la stessa in cui l’uomo continua imperterrito a sfruttare il pianeta in cui vive, deperendolo e rendendolo pian piano davvero inabitabile. Il cinema e la tv, come le arti in genere, hanno il privilegio di andare oltre la realtà, mettendo in scena sul grande o piccolo schermo situazioni che forse saremo in grado di vivere tra moltissimi anni e che, in cuor nostro, forse speriamo di non dover affrontare mai.
Insomma, la vita fuori dalla Terra è stata il fulcro di molti film e anche le serie tv non scherzano. Basti pensare alla recente Lost in Space, la serie tv Netflix riadattamento dello show del 1965 che vede protagonista la mitica famiglia Robinson, in viaggio tra le stelle per raggiungere Alfa Centauri e ricominciare lì una nuova vita. Ma, come si sa, ogni trasferta di tal genere non può essere esente da incidenti di percorso e nelle dieci puntate che ci fanno conoscere al meglio le qualità e i difetti di ogni personaggio si finisce in luoghi totalmente mozzafiato e simili ad alcune parti del nostro pianeta, che dopotutto continua a essere ancora oggi, per dirla con le parole di Leibniz, “il migliore dei mondi possibili”.
Quale parte del globo terrestre dovremmo visitare, dunque, per avere la sensazione di sentirci anche noi “Lost in Space”? Vediamo insieme le location della serie tv Netflix!
Lo show ideato da Matt Sazama e Burk Sharpless con Toby Stephens, Molly Parker, Maxwell Jenkins, Taylor Russell, Mina Sundwall nel cast è stato girato perlopiù in Canada, in quella che viene definita la Columbia Britannica, un’area abitata fin dall’epoca preistorica in cui predominano montagne e foreste capaci di regalare emozioni sbalorditive. Geograficamente parlando questa zona del Canada è bagnata dall’Oceano Pacifico e confina con l’Alaska, lo Yukon, l’Alberta e gli stati statunitensi di Washington, Idaho e Montana.
Chiaramente, questo territorio è abitato e meta di molti turisti, ma la computer grafica ha fatto in modo di modificarlo, facendo ad esempio apparire pianeti all’orizzonte, aggiungendo cascate, colori e pietre. Da certi punti di vista ciò che vediamo sul piccolo schermo sembra facilmente raggiungibile, mentre secondo altre prospettive si ha la sensazione di essere veramente su un pianeta totalmente diverso dal nostro. Chi ha creato la serie per Netflix si è infatti premurato di coadiuvare gli spettatori in un mondo noto solo a metà, ricco di una folta vegetazione, stagni, ghiacciai, ma ha poi giocato con la fantasia mescolando ambienti e creando una location insolita, come ad esempio la montagna di ghiaccio che separa la florida foresta in cui il piccolo Will trova il suo amico robot.
Le aree innevate che vediamo nel primo episodio di Lost in Space sembrano essere state girate presso Brohm Ridge e il ghiacciaio Monte Garibaldi ma, come avrete notato, c’è un piccolo dettaglio che certo non fa parte in maniera naturale di questo scenario, piuttosto richiama le architetture naturali presenti nel famoso Parco nazionale degli Arches (Arches National Park) nello Utah, un’area protetta a tratti semi desertica che nella sua originalità ammalia i viandanti per via di spirali e archi dalle nuance rosate e rossastre, meticolosa opera del mare e del vento che, complici terremoti e oltre 300 milioni di anni, hanno realizzato tali strutture di arenaria.
Lost in Space: tra le location della serie Netflix il Parco nazionale degli Arches e il Lynn Canyon Park
In Lost in Space vediamo chiaramente il Delicate Arch, uno dei più noti del parco, un tempo a forma di pinna. La differenza tra realtà e finzione? Che nella serie Netflix appare grigiastro e innevato.
Tra le altre location usate abbiamo Lower Seymour Conservation Reserve, sita a nord di Vancouver (in cui è bloccata la Jupiter dei Robinson) e il Lynn Canyon Park, noto per il suo ponte sospeso, che nella realtà è di certo più sicuro del tronco abbattuto dal robot per mettere in salvo i suoi amici umani, ma non meno traballante! Il suddetto ponte si erge a circa 50 metri dalle acque del canyon e permette una vista strepitosa dell’intera area.
Per quanto concerne le riprese delle foreste, anche se non ne siamo certi, potrebbero essere state girate, oltre che tra i sentieri della riserve già menzionate, presso le Haida Gwaii (o Isole Regina Carlotta), un tempo abitate dalla popolazione indigena Haida, decimata e infine quasi del tutto scomparsa a causa dell’arrivo degli europei, che giunsero in questo arcipelago paradisiaco col proprio carico culturale e “batterico”, portando malattie come sifilide, tifo e vaiolo, letali per questi popoli. Nonostante il trascorso storico, queste aree continuano ancora a trasudare bellezza e misticismo e a custodire nelle viscere verdeggianti amuleti storici che lo sguardo umano può ancora captare, finché la natura ce lo concede. Nello specifico si tratta di totem scavati nei tronchi, nella stessa posizione in cui li edificarono gli aborigeni di un tempo. Le popolazioni locali organizzano tour ad hoc per permettere ai turisti di visitare queste aree, patrimonio dell’UNESCO.
Pur sempre verdeggiante è poi il Robert Burnaby Park, fatto di rami intrecciati e freschi ruscelli, o il Greenwood Park.
Andando al momento dell’atterraggio di una delle navicelle in cui viaggiano da dottoressa Smith (Parker Posey) e Don West (Ignacio Serricchio), una delle particolarità delle terreno sul quale approdano è che la sabbia può essere tagliente come diamanti. La location vera di questo frangente di Lost in Space? Sicuramente Watts Point, un concentrato di roccia vulcanica risalente al Pleistocene.
Lost in Space: il “nuovo mondo” si trova in Canada!?
Ci sono sicuramente altre location che si nascondono tra gli anfratti delle videocamere e gli esperti stratagemmi della CGI, luoghi che ci portano mentalmente oltre i confini del nostro mondo e allo stesso tempo ci costringono ad ammirarne ulteriormente la bellezza, pregandoci di non sciuparla. Vogliamo allora prendere Lost in Space come un invito a visitare le terre canadesi, un tempo selvagge e inesplorate, ma anche come un pretesto per vedere tutto il mondo in cui viviamo come un posto meraviglioso e sorprendente.