Love and Gelato dove è stato girato? Itinerario tra le location del film Netflix
Love and Gelato, disponibile su Netfli, dove è stato girato? Scopriamo insieme le location del film tra bellezze senza tempo e piatti tipicamente italiani.
Ci sono molti scorci di Roma in Love & Gelato, il film Netflix tratto dal romanzo di Jenna Evans Welch e diretto da Brandon Camp.
Intrappolata nella pellicola, che vede nel cast anche Susanna Skaggs, Tobia De Angelis e Valentina Lodovini, la Capitale si riversa negli occhi dello spettatore come una cartolina: stereotipata, stupenda, a tratti persino finta; una location che si prefigge il compito di sintetizzare l’essenza dell’Italia e lo fa edulcorando i contorni sgualciti della quotidianità per riempire gli spazi vuoti con la teatralità cinematografica.
Nella Roma di Love & Gelato la mancata autenticità si insinua nel modo di vivere la città, ma la bellezza eterna, quella che emerge sempre e comunque, non fa che tornare prepotentemente a galla in ogni situazione, regalando agli spettatori un viaggio tra le vie del centro e permettendosi di virare anche fuori porta. L’itinerario che ci viene proposto è quindi un concentrato di bellezze architettoniche e storiche e di gusto: una storia d’amore tutta da scoprire!
Prima di tuffarci tra le vie della Città Eterna, però, è bene sapere che tutto viene filtrato dagli occhi di una diciassettenne (Lina, interpretata da Susanna Skaggs) dall’indole docile e un po’ paurosa; una ragazza che si trova a fronteggiare per la prima volta la maestosità di Roma in un momento molto delicato della sua vita, ovvero la morte della madre. Ecco allora che nel suo viandare si inerpicano una marea di sentimenti contrastanti, dalla voglia di conoscere ulteriormente un lato della genitrice a lei ignoto alla paura di confrontarsi con l’altro sesso, fino alla meraviglia che si nasconde dietro ogni angolo, cogliendola alla sprovvista.
San Pietro e Via della Conciliazione: il cuore di Roma all’inizio della storia raccontata in Love and Gelato
Il nostro viaggio, materialmente, non parte da Roma, poiché Lina si trova ancora in America, dove si è appena diplomata e, un po’ controvoglia, si accinge a mantenere la promessa fatta alla mamma: compiere quel viaggio in Italia che avrebbero dovuto fare insieme.
Prima ancora del suo arrivo nel Bel Paese, però, la macchina da presa poggia le parole della giovane sullo sfondo di Via della Conciliazione, facendo in modo che il nostro sguardo venga dirottato fugacemente verso la Basilica di San Pietro, per poi spostarsi sul Lungotevere.
Love and Gelato fa di queste scene iniziali il suo biglietto da visita: un quadro di un tempo sospeso, spolverato di romanticismo.
A proposito del celebre colonnato e di quel lungo braccio che ci chiama verso Piazza San Pietro e il magnifico colonnato del Bernini, è bene ricordare che non è sempre esistito. Prima infatti ci si trovava quasi all’improvviso dinnanzi alla spettacolarità della Basilica, districandosi nel dedalo delle strette vie del Quartiere della Spina di Borgo. L’idea partorita dal Bernini, a tal proposito, era quella di permettere a chi giungeva in loco di ammirare l’intero ovale secondo una prospettiva ben precisa, ma alla poeticità barocca di tale effetto ha prevalso la politica fascista che, per onorare la firma dei Patti Lateranensi (1929) e quindi la riconciliazione tra Stato e Chiesa, ha demolito il vecchio quartiere, dandogli le sembianze odierne.
Forse a noi, spettatori distratti e poco fantasiosi, questo lungo tragitto progettato dagli architetti Marcello Piacentini e Attilio Spaccarelli e concluso in occasione del Giubileo del 1950, sembra normale e perfetto, eppure fu una delle opere architettoniche più criticate del Novecento.
Al netto di ciò, tuttavia, questo luogo che delimita la fine dell’Italia e l’inizio dello Stato Vaticano, riesce a incantare nonostante i secoli grazie alla perfezione e ai simboli che custodisce indenni dal lontano 1667: anno in cui il colonnato del Bernini ha iniziato ad “abbracciare” i fedeli.
“Essendo la chiesa di S. Pietro matrice di tutte le altre doveva haver un portico che per l’appunto dimostrasse di ricevere a braccia aperte maternamente i Cattolici per confermarli nella credenza, gli eretici per riunirli alla chiesa, e gl’Infedeli per illuminarli alla vera fede“.
(Gian Lorenzo Bernini)
Non è forse questa la sede opportuna per narrare a fondo la bellezza e la perfezione della Basilica di San Pietro. Il consiglio che possiamo darvi è quello di non soffermarvi alla diapositiva che si scorge da Via della Conciliazione e piuttosto prendervi un’intera giornata – se occorre – per esplorare il cuore cattolico della Capitale: una meraviglia a dir poco divina, ma che esiste grazie alla lungimiranza e al talento di alcuni esseri umani: Gian Lorenzo Bernini, in primis, ma anche il suo committente, Papa Alessandro VII e, ancor prima, Papa Giulio II, che nel 1506 avviò i lavori di costruzione della Basilica. E chiaramente quando si parla della Piazza e della Basilica di San Pietro non si possono non menzionare Michelangelo Buonarroti, Donato Bramante, Bernardo Rossellino, Giuliano e Antonio Da Sangallo, Raffaello Sanzio, Giacomo Della Porta, Carlo Maderno.
Il Colosseo tra le location del film Netflix
La seconda tappa che ci tocca fare, almeno seguendo l’itinerario ideale proposto dalla visione di Love and Gelato, riguarda l’area che dal Colosseo si estende fino al Vittoriano, passando per via dei Fori Imperiali.
L’anfiteatro Flavio, uno dei simboli di Roma per eccellenza, non ha certo bisogno di molte presentazioni: edificato per volere di Vespasiano, poteva ospitare fino a 75 mila spettatori durante la messa in scena degli spettacoli teatrali o delle battaglie dei gladiatori. Visitarlo significa immergersi totalmente nel passato e nella grandezza di Roma, in una passeggiata che naturalmente prosegue con la scoperta dei Fori Imperiali. All’interno di quest’area archeologica convergono ben cinque piazze, un tempo animate dalla fervente vita politica dell’Urbe.
Il foro di Cesare, realizzato nel 46 a.C., ha dato il via all’edificazione della prima piazza atta ad ampliare il foro Repubblicano. Ad esso fecero seguito il Foro di Augusto, il Foro di Vespasiano (o della Pace), il Foro di Nerva e il Foro di Traiano, dove svetta la Colonna Traiana.
Il film Netflix non si sofferma molto su queste location, che vengono adoperate come se fossero parte di una zona residenziale, ma chi conosce la Città sa bene che questi luoghi pullulano di turisti in ogni periodo dell’anno e che difficilmente possono essere attraversate con mezzi privati senza incappare in qualche multa. Ma non temete! Roma è piena di mezzi che sono in grado di portarvi dritti al cospetto del Colosseo. Se vi trovate in zona San Pietro, per esempio, potreste avvicinarvi verso la zona dei Fori Imperiali prendendo uno dei tanti autobus che passano dalle vie del centro o, mal che vada, la metropolitana.
Tornando alle location di Love and Gelato, se la guida spericolata della “madrina italiana” della protagonista (interpretata da Valentina Lodovini) ci concede di sbirciare i monumenti della Capitale da angolazioni talvolta inedite, lo stato d’animo in cui riversa la ragazza ci permette di addentrarci in uno dei posti più belli che si trovano all’interno dell’area archeologica dei Fori, ovvero il Mercato di Traiano, il quale si erge alle pendici del colle del Quirinale. Costruito intorno al II secolo a.C., è articolato in sei livelli e un tempo ospitava, oltre agli uffici amministrativi, anche negozi e magazzini.
La Roma che fa da sfondo alle vicende narrate nel film, d’altro canto, è una protagonista silenziosa: si inserisce con naturalezza dentro ogni scatto, apparendo illuminata quanto basta a esaltare le sinuosità di una bellezza architettonica senza tempo, trasudando in ogni frangente quel romantico senso di antichità che resiste al presente. È la Roma del Cupolone, del Vittoriano e di tutte quelle vie che curvano alle spalle dei lampioni e di alcune scene iconiche, salvo poi abbandonare il suo ruolo di “sfondo” per farsi presenza atta a sostenere l’esperienza di Lina.
Il maritozzo migliore del mondo si mangia solo in Love and Gelato
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È il caso di citare la magica Fontana di Trevi, le strade del rione Monti e quelle di Trastevere. Proprio tra le strade di quest’ultimo rione – frequentatissimo dai giovani per via della massiccia presenza di locali in cui passare una piacevole serata, nonché per l’atmosfera decisamente bohémien – sembra nascondersi un luogo segreto in cui è possibile mangiare i maritozzi migliori d’Italia. Il segreto? Sembrano essere le mani fredde di chi li prepara. Purtroppo, visto che è segreto, non ci è dato sapere dove reperire questi magnifici dolci con la panna, ma per esperienza possiamo dirvi che tra i luoghi migliori in cui gustarli si annoverano Roscioli e Regoli (siamo sempre aperti a nuove scoperte, se volete darci qualche indirizzo!).
Rimanendo in tema di dolci, vale la pena rimembrare la prelibatezza del gelato al pistacchio e citare, a tal proposito, una delle gelaterie migliori di Roma, sita a due passi da Fontana di Trevi: la Gelateria Artigianale Antonietta Cecere.
Le ville di Roma e dintorni
Spostando invece l’attenzione sulla location in cui Susanna Skaggs e Tobia De Angelis gustano il loro maritozzo va specificato che non ci troviamo esattamente a Roma, bensì a Villa Adriana (Tivoli) e quella che si vede al chiaro di luna è la vasca del Canopo. La villa, come è deducibile, fu costruita dall’imperatore Adriano e dal 1999 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità.
C’è anche un’altra villa famosa che appare in Love and Gelato, ma stavolta rimaniamo dentro l’Urbe e ci spostiamo più avanti nei secoli. Parliamo della vecchia residenza di Benito Mussolini, ovvero la magnifica Villa Torlonia, sita nel cuore del quartiere Nomentano. I suoi giardini, all’interno del film Netflix, si prestano perfettamente ad “abbassarsi” a campi da tennis di una certamente nobiliare residenza, eppure ciò che custodisce questo luogo riserva un grado di arte e magia nettamente superiore.
Edificata intorno al 1806 dell’architetto Giuseppe Valadier per conto del banchiere Giovanni Raimondo Torlonia, tale residenza appartenne alla famiglia Pamphilj e poi alla famiglia Colonna, per essere infine ceduta al Duce negli anni ’20.
Le cascate di Monte Gelato, la romantica location di Love and Gelato
Tra le vie di una Roma inaspettatamente deserta, in cui i due protagonisti sfrecciano in motorino, si finisce per attraversare via Condotti, lasciandosi alle spalle Piazza di Spagna e l’Obelisco Sallustiano, che svetta in sottofondo e, facendo forse qualche cambiamento rispetto al normale itinerario che si farebbe, si passa davanti alla Piramide Cestia: una tomba romana dalla forma piramidale. Da qui la telecamera ci dirotta verso Piazza della Repubblica, facendoci imboccare via Nazionale. Siamo, neanche a dirlo, al centro di Roma!
Strade e luoghi che si rincorrono, manifestandosi ancora e ancora per regalarci l’idea di una città così nota da apparire rassicurante. Un luogo in cui, pur volendo, non ci si potrebbe perdere. Ma ci sono anche momenti che ci conducono fuori dal caos e dalla quotidianità, spalancando una finestra verso la natura che esplode incontrollata tra le province di Viterbo e Roma, prestando la cornice perfetta a uno dei momenti più belli ed emozionanti del film, ovvero quello del tuffo, che i protagonisti ci hanno raccontato nel dettaglio durante l’intervista. Ci troviamo, per l’esattezza, presso le cascate del Treja (all’interno del Parco Regionale Valle Treja); il fiume che nasce nei Monti Cimini per poi confluire nel Tevere, raggiunge il suo massimo splendore nei pressi di Monte Gelato (siamo esattamente nel comune di Mazzano Romano), dove dà vita a uno spettacolo naturalistico degno di nota: un angolo di paradiso in cui la rigogliosa vegetazione abbraccia i visitatori, cullandoli tra le fredde acque, mentre lo scroscio della cascata invade le orecchie e rilassa i sensi.
Anche Firenze tra le location del film Netflix
Non c’è solo Roma tra le location di Love and Gelato, bensì anche Firenze, che Lina raggiunge in treno. Anche in questo caso non abbiamo modo di addentrarci molto nei luoghi che vediamo, ma si tratta di simboli architettonici così iconici che ci basta una sola occhiata per appuntarli nel nostro itinerario ideale il quale, come sempre, non tralascia le prelibatezze della tavola. Se il viaggio in treno è infatti caratterizzato dal gelato al pistacchio, l’approdo nella patria di Dante è segnato dall’ingresso in un mercato in cui si trovano solo prodotti a chilometro zero, tra cui i tartufi. Non è però l’unico luogo in cui passeggiano i personaggi della commedia romantica, i quali ci lasciano scavalcare l’Arno grazie a Ponte Vecchio, il più antico e famoso della città. Tra le location fiorentine non possono mancare poi il Mercato di Sant’Ambrogio, il Giardino di Boboli, le piazze di Santa Croce e di San Pier Maggiore oltre, ovviamente, alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore
Al netto di tutto possiamo dire che la visione del film, più che regalarci un volto inedito del Bel Paese, ci fa rivedere posti che conosciamo bene, magari senza averli necessariamente visitati. È dunque, alla luce di ciò, un ripasso di bellezza in grado di uscire tranquillamente dal piccolo schermo, prenderci per mano, e portarci a passeggiare tra le vie di alcune delle città italiane più belle e rappresentative.