Se a Marwen ci fosse uno chef… il Mini Food: la moda giapponese di cucinare in miniatura
Se avete visto Benvenuti a Marwen allora forse vi è venuta voglia di immergervi in un mondo in miniatura. Per tale ragione esploriamo un trend degli ultimi tempi: il Mini Food!
Vi ricordate quando, da piccoli, vi intrattenevate cucinando ai vostri genitori dei magnifici primi piatti o offrivate ai vostri amici delle deliziose fette di torta? Quando la cucina su misura per voi, piccoli futuri chef, presentava fornelli di plastica, coperchi di plastica, mestoli di plastica e, anche, cibo di plastica? Ma, soprattutto, ricordate la versione mini di quei piatti già pronti che bastava poggiare sugli appositi piattini? Quelle memorie dell’infanzia diventano ora moda per tantissimi appassionati al mondo, che della cucina in miniatura hanno fatto un vero e proprio trend. Sempre in plastica? Assolutamente no. Autentico cibo in formato ridotto, da poter mangiare in un solo boccone.
La riduzione in miniatura è anche il tema centrale del nuovo film di Robert Zemeckis e dell’arte tutta particolare del protagonista fotografo Mark Hogancamp. Benvenuti a Marwen è l’elaborazione del trauma di un uomo picchiato brutalmente e ridotto in fin di vita per la sua diversità e che, nella riproduzione attraverso bambole e capitani in miniatura, ha ritrovato il coraggio necessario a cui aggrapparsi.
Come è nata la moda orientale del Mini Food?
Un piccolo mondo con tutti i beni primari e che, con un po’ di pazienza e un pizzico di zelante concentrazione, è possibile poter ricreare in cucina. Ma da dove arriva il culto per questa peculiare pratica culinaria? È direttamente dall’Oriente che sbarca il fascino del Mini Food, ricette preparate in dimensione lillipuziana e che hanno sfondato nel mondo grazie ai video postati in rete. Primi piatti, involtini, dolci con la panna: qualsiasi piatto è preparato in scala, con utensili e fornelli di grandezza microscopica, tanto da rendere quello del Tiny Food un procedimento da seguire a tutto tondo.
È con il termine kawaii che viene definita la moda asiatica del Mini Food, che nella sua traduzione italiana sta ad indicare qualcosa di “carino”. Sono effettivamente adorabili le porzioni che vengono offerte da questa cucina che, come già dichiarato, ha trovato il proprio luogo di diffusione primario nell’etere di internet. Con una veloce occhiata su YouTube potrete assistere a tantissimi video che riportano tra le più disparate ricette in miniatura – tra i canali da seguire, se interessati, quelli validi da consigliare sono Minimi Mire, Pocket Resort e Miniature Space. Ma i social non sono rimasti indifferenti alla deliziosa tendenza orientale e su Instagram e Facebook si sono raddoppiate le pagine dedicate a questo insolito modo di fare cucina.
Il Mini Food tra cinema e cultura audiovisiva
Una mania portata anche sul grande schermo – la giovane autrice Shireen Seno fa maneggiare alla sua piccola protagonista di Nervous Translation una mini cucina, con mini ingredienti e tutto il materiale utile – e in altri media. Come il videoclip della cantante Katy Perry Chained to the Rhythm, con un criceto come personaggio principale, servito e riverito dalle mani di Walking with Giants, uno dei vlogger più seguiti di Tiny Food.
Chissà se il capitano Hogancamp di Benvenuti a Marwen, già proprietario di un bar, deciderà di ampliarsi ancora di più nel ramo della ristorazione e sceglierà di aprire anche una mini tavola calda con mini piatti per i suoi mini clienti. Non sarebbe una cattiva idea, potrebbe trovare un altro modo per distrarsi un po’ da quelle odiose bambole naziste.