Santocielo dove è stato girato? Le location del film con Ficarra e Picone

Scopriamo le favolose location di Santocielo!

Santocielo è una finestra aperta verso l’aldilà e una porta spalancata verso la Terra. Una commedia che mette insieme alcuni dei comici più amati dal pubblico per imbastire una storia che vede nella naturale evoluzione della vita e delle abitudini umane il suo punto di forza.
Diretto da Francesco Amato, che si è occupato anche della sceneggiatura insieme a Salvo Ficarra, Valentino Picone, Davide Lantieri e Fabrizio Testini, il film prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited
in collaborazione con Medusa Film ci porta nell’alto dei cieli, al cospetto di un Dio politicamente scorretto (interpretato da Giovanni Storti) e di una decisione alquanto ardua da prendere: punire l’umanità col diluvio universale o inviare un nuovo Messia? La scelta democratica della seconda opzione sarà l’inizio di una serie di peripezie che vedranno al centro della scena l’angelo Aristide, interpretato da Valentino Picone, e il bigotto vicepreside di un istituto superiore gestito dalle suore (Salvo Ficarra).

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Tuttavia a incantare gli spettatori non è solo l’incastro di assurdità e battute, bensì anche e soprattutto i luoghi in cui è stato girato il film, che restano circoscritti all’interno della Sicilia e in particolar modo nel territorio di Catania, tra vie e scorci in cui sono state ambientate diverse scene cruciali. In particolare a finire sotto i riflettori è il famoso Castello Ursino, la cui costruzione fu avviata da Federico II di Svevia, intorno al 1240, con l’obiettivo di presidiare la città. In parte distrutto dall’eruzione vulcanica del 1669, il castello è stato riadattato continuamente nel corso dei secoli, passando da fortezza a dimora reale e fungendo anche da prigione.
Seguendo la naturale declinazione della città, la telecamera ripiega verso via Dusmet, per poi risalire il centro storico e portarci al cospetto della piazza Santa Maria di Gesù, che deve il nome all’omonima chiesa e nella quale all’interno del film viene edificato un luna park. Tra le location usate vi è anche l’ospedale Garibaldi e alcuni palazzi del centro storico, nonché corso Italia.

La Sicilia di Santocielo: dove è stato girato il film con Ficarra e Picone?

Santocielo; cinematographe.it

Se il capoluogo siciliano funge da sfondo alla vicenda di Santocielo senza distrarre troppo l’attenzione dello spettatore, a colpire ulteriormente sono gli incantevoli scorci di Aci Trezza, con le affascinanti Isole Ciclopi, e Aci Castello, con la sua fortezza normanna che sovrasta le acque turchesi. Borghi che non hanno bisogno di molte presentazioni e che contribuiscono a disegnare la bellezza della Trinacria all’interno della pellicola.
A onor del vero, però, questi luoghi sono messi da parte all’interno della narrazione, nonostante la loro dirompente bellezza, a favore di un posto ben preciso in cui si coagula al massimo la meraviglia di chi guarda: Montalbano Elicola, ovvero il luogo in cui i protagonisti si rifugiano per sfuggire agli sguardi indiscreti della stampa e della comunità.

Situato vicino Messina e inserito tra i borghi più belli d’Italia, vi giungiamo nella notte avvolti da un filo di nebbia, percorrendo stradine sinuose e cesellate di mattoncini, spiati dalle finestre curiose. Pare che il suo nome rispecchi i monti innevati che lo caratterizzano (Montalbano corrisponderebbe a monte albus, ovvero “monte bianco”) e il torrente tortuoso che lo attraversa (Elicola deriverebbe infatti dal greco Helikon).
Il paesino viene sfruttato in toto all’interno della commedia; la telecamera si incunea nel quartiere Serro, percorre Via Mastropaolo, poi taglia lungo via Matrice, ci dirotta al cospetto di una piazza sollevata da una scalinata in pietra e raccolta da una balconata che, come due braccia, avvolge l’intera comunità in un momento cruciale della pellicola. Si tratta di piazza Duomo, spalleggiata dalla basilica minore di Santa Maria Assunta e San Nicolò Vescovo, all’interno della quale si trova anche un dipinto di Guido Reni raffigurante l’ultima cena. Qui i personaggi interpretati da Salvo Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta vengono smascherati in fase di fuga e successivamente coccolati da canti, danze e frasi d’affetto.

Cosa vedere e cosa mangiare a Montalbano Elicola

Nel brulicare di viuzze che esalano un senso di profondissima quiete si annoda tra i vicoli anche Palazzo Todaro, all’interno del quale sono stati rinvenuti bellissimi affreschi e in cui è presente un’esposizione permanente di abiti e accessori medievali. Si incastona poi tra i sassi anche il castello svevo-aragonese, risalente al 1100 e costruito su ciò che restava di un edificio arabo-bizzantino.
Il panorama dentro al quale lo stesso Nicola si perde mentre accarezza il pancione ci dà modo di carpire la meraviglia delicata di questo luogo, ai confini del quale si disperde altrettanta bellezza che la cinepresa non ha avuto modo di intrappolare, come l’altopiano dell’Argimusco, meglio noto come la “Stonhenge Siciliana” per via dei grossi blocchi di arenaria calcarea dalle forme alquanto bizzarre, che andrebbero a formare una specie di calendario astronomico. Sempre qui si trova il Bosco incantato di Malabotta, una riserva naturale in cui è possibile avvistare in volo l’aquila reale.

Anche il cibo ha una valenza particolare in Santocielo: è il campanello d’allarme della gravidanza inattesa, ma anche motivo di discussione tra l’angelo Aristide e Nicola. E mentre le pietanze che vediamo nel film sono cibi che si possono reperire un po’ ovunque (pizza, sushi, affettati), quelli che vi consigliamo di gustare qui derivano da una solida e gustosa tradizione. Parliamo del pane di grano duro cotto nel forno a legna o dei maccheroni fatti con l’antica tecnica del giunco, ma anche degli spumini (una specie di meringa alla nocciola), dei biscotti fatti con i semi di sesamo o dei “turtuni” (pane fritto).

Insomma, come da tradizione “ficarropiconiana” anche stavolta il cinema è un mood per scoprire un meraviglioso angolo della Sicilia!