The Great Wall: dove è stato girato? Le location del film con Matt Damon
Le location di The Great Wall, il film con Matt Damon per la regia di Zhang Yimou, una delle produzioni più ambiziose mai girate in Cina.
Il film The Great Wall, uscito nel 2016 e diretto dal regista cinese Zhang Yimou, è una delle produzioni più ambiziose mai girate in Cina. Con un budget di circa 150 milioni di dollari, questa pellicola combina azione e fantasy, ambientando la storia sulla famosa Grande Muraglia. Tuttavia, non tutte le riprese si sono svolte sul monumento storico: la produzione ha dovuto trovare altre location per ricreare questa epica ambientazione. Scopriamo quindi dove è stato girato il film, con un focus sulle location più suggestive e i set costruiti appositamente per il film.
The Great Wall: Qingdao, Shandong: la location principale
Il cuore delle riprese di The Great Wall è stata la città portuale di Qingdao, situata nella provincia di Shandong, a sud di Pechino. Qingdao non è solo una città famosa per il suo porto e l’industria, ma anche per il grande complesso di studi cinematografici, il Qingdao Oriental Movie Metropolis. Questo studio avanzato ha ospitato gran parte delle riprese, offrendo alle troupe ampi spazi e infrastrutture all’avanguardia per gestire le scene d’azione e le spettacolari ricostruzioni del film.
Il regista Zhang Yimou, noto per il suo stile visivo in film come Hero e La foresta dei pugnali volanti, ha sfruttato le risorse e la tecnologia di Qingdao Oriental Movie Metropolis per costruire set di grandi dimensioni. La muraglia e le torri difensive sono state riprodotte con dettagli meticolosi, creando un’ambientazione immersiva che ricorda il famoso monumento, pur senza girare direttamente sulla vera Grande Muraglia.
Perché la produzione non ha girato sulla vera Grande Muraglia?
Girare direttamente sulla Grande Muraglia Cinese avrebbe rappresentato una grande sfida. Patrimonio mondiale dell’UNESCO e simbolo nazionale, la muraglia è un sito estremamente protetto, e le autorità cinesi limitano l’accesso per garantire la sua preservazione. Per una produzione cinematografica di grandi dimensioni, che richiedeva set complessi e scene d’azione, filmare sulla vera muraglia non era una soluzione praticabile. Inoltre, il regista Zhang Yimou desiderava avere un controllo completo sulla scenografia e poter realizzare le scene di battaglia senza rischi per l’integrità del sito storico.
La costruzione dei set: riproduzioni della Muraglia
Per ovviare all’impossibilità di girare sulla vera Grande Muraglia, la produzione ha costruito tre grandi muri scenografici all’interno degli studi di Qingdao, ricreando l’iconico aspetto della muraglia con dettagli storici. La realizzazione dei set ha richiesto oltre tre anni e ha coinvolto più di 1.000 persone, tra cui esperti di scenografia e artigiani. Il risultato finale ha permesso alla produzione di girare scene spettacolari e realistiche senza dover compromettere il sito storico.
Gli scenografi hanno progettato ogni muro e ogni torre difensiva per garantire un’alta qualità visiva. Sono stati riprodotti i dettagli delle pietre, delle torrette e degli elementi architettonici in modo da riflettere l’estetica della Cina antica, rendendo il set una rappresentazione fedele e allo stesso tempo adattata all’universo fantasy del film.
Qingdao: la città del cinema in Cina
La scelta di girare a Qingdao non è casuale. La città sta diventando un importante centro per la produzione cinematografica in Cina, e il Qingdao Oriental Movie Metropolis è uno dei più grandi studi del Paese. La struttura dispone di strumenti e tecnologie avanzate, permettendo a registi come Zhang Yimou di girare scene ambiziose con facilità. Grazie alle risorse di Qingdao, il team di The Great Wall ha potuto creare un ambiente cinematografico sicuro e controllato per le scene più complesse, comprese le battaglie contro i mostri mitologici.
Effetti Visivi e CGI: l’ ampliamento della scenografia
Oltre alla costruzione fisica della muraglia, il team di produzione ha usato ampiamente la CGI (Computer-Generated Imagery) per arricchire le scene d’azione. La CGI ha permesso di creare sequenze di battaglia epiche e di rendere più grandiosa la muraglia, integrandola con elementi fantasy. Grazie agli effetti visivi avanzati, The Great Wall offre una visione spettacolare e immersiva della Cina antica, combinando elementi storici con una narrazione mitologica.
Le creature mostruose del film, i Taotie, sono state realizzate interamente in CGI e contribuiscono a dare al film un tocco fantasy. Questo mix tra scenografie reali e digitali rende l’esperienza visiva particolarmente coinvolgente, portando lo spettatore in un mondo epico e avventuroso.
Le location di The Great Wall, in particolare gli studi di Qingdao, hanno permesso di ricreare la Cina antica in modo visivamente imponente e spettacolare. Pur non essendo girato sulla vera Grande Muraglia, il film ha saputo sfruttare il talento di scenografi e tecnici per realizzare set e scene di grande impatto. Gli studi di Qingdao e l’uso della CGI hanno permesso a The Great Wall di portare sul grande schermo un’ambientazione suggestiva, che unisce la bellezza storica della Cina e la magia del cinema fantasy.
Cinematografood, cosa si mangia in Cina?
La cucina delle regioni cinesi rappresentate in The Great Wall è ricca di sapori e tradizioni uniche, riflettendo la varietà e la profondità della cultura gastronomica della Cina settentrionale. Nella provincia di Shandong, dove sono state girate gran parte delle scene, domina la cucina di Shandong, una delle quattro tradizionali scuole culinarie cinesi. Famosa per l’uso di ingredienti freschi, come frutti di mare, e per sapori intensi e decisi, questa cucina è caratterizzata da tecniche come la frittura e la cottura al wok. Le zuppe e i brodi sono elementi fondamentali, spesso arricchiti con cipolla, zenzero e aglio per esaltarne il gusto. Nelle regioni a nord, vicino alla Grande Muraglia, sono invece popolari piatti sostanziosi a base di carne e grano, come le focacce al vapore e i ravioli ripieni. Il clima più rigido ha portato a una cucina più nutriente, pensata per sostenere le persone durante i freddi inverni. La gastronomia di queste zone non solo è una gioia per il palato, ma racconta anche una storia di resilienza e tradizione millenaria.