Tu mi nascondi qualcosa: dov’è stato girato? Le location del film con Rocco Papaleo
Dove è stato girato Tu mi nascondi qualcosa, commedia del 2018 diretta da Giuseppe Loconsole, in onda questa sera, 31 maggio 2023, direttamente su Sky Cinema Uno HD?
Tu mi nascondi qualcosa è la recente commedia diretta da Giuseppe Loconsole (2061 – Un anno eccezionale, Spaccapietre) che rappresenta il suo debutto dietro la macchina da presa. La pellicola, divisa in diversi episodi, lavora sui personaggi e sulle loro storie quotidiane per esplorare la dimensione della semplicità. Il progetto, in particolare, vede come protagonisti attori del calibro di Rocco Papaleo nei panni di Alberto, Rocío Muñoz Morales nel ruolo di Jamila, Giuseppe Battiston che incarna Francesco, Sarah Felberbaum nelle fattezze di Valeria, Alessandro Tiberi che impersona Ezio e molti altri.
Tu mi nascondi qualcosa, in particolare, prodotto da Lime Film, è stato distribuito nelle sale cinematografiche il 25 aprile 2018 con la distribuzione affidata ad Eagle Pictures. Detto questo, considerando che ci sono diversi luoghi che si susseguono nella storia della pellicola, viene da chiedersi effettivamente dove è stato girato il lungometraggio. Andiamo quindi a scoprire le location del film che non sono state scelte assolutamente a caso, ricordandovi che la realizzazione sarà in onda questa sera, 31 maggio 2023, alle ore 21:15 su Sky Cinema Uno HD.
Dove è stato girato Tu mi nascondi qualcosa?
Tu mi nascondi qualcosa, già per la sua particolare natura progettuale di progetto filmico episodico, chiama a sé diverse location visto che abbiamo di fronte ben tre storie differenti, con ambientazioni differenti e personaggi dissimili. Ecco quindi, perché, faremo un viaggio in tre città italiane differenti. Cominciamo con Roma ed in particolare con gli studi cinematografici di Cinecittà che sono stati fondamentali per le riprese dell’opera. Secondo le indiscrezioni, sembrano che siano stati utilizzati diversi set già sfruttati per la serie televisiva di HBO Roma, andata in onda tra il 2005 e il 2007, che illustrava la sua storia nella seconda metà del I secolo a.C.
Ci spostiamo poi in Piemonte, per un motivo in realtà piuttosto scontato: Tu mi nascondi qualcosa è stato realizzato con il supporto e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, con la consulenza di Fip Film Investimenti Piemonte, sul tax credit esterno e il finanziamento della Banca Alpi Marittime di Carrù. In particolare sono stati selezionati due luoghi simbolo della regione del Nord Italia: ovvero Torino e anche Cuneo, due luoghi che si prestano decisamente molto alla finzione cinematografica e che probabilmente sono stati selezionati anche per la suggestione che alcuni edifici o strade possono suscitare. Se non abbiamo nessuna informazione su dove la troupe ha girato nella Capitale (anche se, trattandosi di una città ricca di storia ed esoterismo sicuramente non sono mancate le ambientazione adatte), abbiamo in mano le location di Cuneo.
Il comune italiano di 55 773 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia della Regione ha dato la possibilità alla troupe di girare in luoghi come il Cimitero Urbano, il Castello di Morozzo, la Cattedrale Santa Maria Del Bosco e l’Ospedale Santa Croce di Cuneo, tutti posti che effettivamente si prestano molto bene alla suggestione cinematografica.
Cosa si mangia a Roma?
Dopo aver visto nel dettaglio i luoghi che hanno ispirato la produzione cinematografica, è ora opportuno andare a studiare qualche specialità delle città di riferimento. Cominciamo con la Capitale D’Italia, che ha dalla sua specialità eno-gastronomiche secolari. Tra le specialità più rappresentative non possiamo non menzionare i mitici Supplì, ovvero degli involucri pastellati di riso fritto con mozzarella e sugo, nati, si racconta, ad inizio Ottocento. Di seguito possiamo menzionare anche i Carciofi alla Giudia, provenienti dalla tradizione culinaria giudaico-romanesca, ovvero dei carciofi dapprima lasciati marinare e in seguito fritti nell’olio d’oliva a partire dal gambo, una frittura che crea un particolare effetto scenico con il fiore del carciofo che si apre. Infine, la regina delle paste italiane si fa proprio a Roma, ovvero la Carbonara, un condimento per la pasta che unisce guanciale, pecorino, uovo, pepe. Nonostante sia molto dibattuta la provenienza di questo piatto, oramai è diventata parte integrante della cucina romana.
Tu mi nascondi qualcosa: cosa si mangia a Torino?
Ci spostiamo infine a Torino, nel Nord Italia, per scoprire altre ricette tipiche da leccarsi i baffi. In particolare è opportuno menzionare due dolci tipici che addolciscono la vita dei torinesi ovvero il Bicerin e i Gianduiotti. Per quanto riguarda il primo menzionato, si tratta di una bevanda che unisce, in modo decisamente molto sorprendente, caffè, fior di latte e cioccolato, mescolati in un unico bicchiere singolo. La nascita di questa prelibatezza va fatta risalire al 1763 quando la inventa Giuseppe Dentis (anche se con qualche differenza). I Gianduiotti, invece, sono dei piccoli cioccolatini a forma di prisma e incartati singolarmente che sono un vero e proprio simbolo per la città. Il tutto nasce nell’Ottocento quando, sotto Napoleone, era stato imposto un blocco per il cacao e i cioccolatieri torinesi inventarono un impasto che invece univa ridotte quantità di cacao e la nocciola delle Langhe. Come non citare, inoltre, il Bonet, un altro dolce (questa volta al cucchiaio) estremamente zuccheroso che ricorda per certi versi il creme caramel e che unisce il caramello agli amaretti.
Cosa si mangia a Cuneo?
Ora passiamo a Cuneo e alla sua provincia, con il piatto principe della tradizione ovvero il Vitello Tonnato (conosciuto anche come Vitel Tonnè). Si tratta di una specialità che consiste in uno specifico taglio di carne di vitello, lasciato marinare in particolare nel vino bianco e aromi per mezza giornata. Di seguito è tagliato a fettine sottili e ricoperta di una salsa che vede l’unione tuorli di uova sode, capperi, acciughe sott’olio, olio, vino bianco, tonno, succo di limone, sale e pepe. Anche in questo caso passiamo ai dolciumi, con, ad esempio, le Paste di Meliga, ovvero dei biscotti frollini tipici della zona base di farina di frumento, farina di mais (melia o meliga in dialetto), burro, zucchero, miele, uova, lievito, scorza di limone. Tra l’altro non c’è da dimenticare che proprio in provincia di Cuneo si fa largo uso del Tartufo di Alba che viene utilizzato come materia culinaria per molte ricette o, considerando la prelibatezza e il valore di questo fungo, va gustato anche senza nessun accompagnamento.
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