Il gladiatore: la colonna sonora epica del colossal di Rydley Scott con Russell Crowe
Il gladiatore è un film diretto da Ridley Scott, capolavoro del 2000 che narra l’epica gloria di un generale usurpato di ogni avere morale e fisico, Massimo Decimo Meridio, interpretato da Russel Crowe, costretto a combattere per la sopravvivenza nelle arene come gladiatore, spinto dalla fame di vendetta verso l’imperatore Commodo.
Una delle particolarità che contraddistingue questa pellicola, vincitrice di cinque premi Oscar, è proprio la colonna sonora, composta dal maestro Hans Zimmer ed affidata alla voce di Lisa Gerrard. Una colonna sonora che è il tratto distintivo di un colossal senza eguali, che ha nelle sue tracce esempi di armonie, sonorità e melodie che una volta ascoltate restano eternamente nel cuore e nella memoria di tutti.
Qui di seguito abbiamo selezionato le canzoni più celebri de Il Gladiatore.
Una delle primissime tracce che si può ascoltare ed apprezzare è proprio The Battle, una delle canzoni che più rimane impressa durante la visione de Il Gladiatore, la cui fierezza e potenza traducono il coraggio della battaglia, la gloria dell’avvenire, il rischio e la morte alleate dell’eternità e il generale Massimo conosce molto bene il sapore e la polvere di un campo di guerra. La trama di questa traccia cambia e si evolve, passando da toni ossequiosi a quelli più tesi, un climax determinante che fa calare lo spettatore in una guerriglia torbida e sofferente che avrà il suo culmine nella vittoria, sotto il nome di Impero Romano.
Con questa canzone ci troviamo in un momento molto particolare de Il Gladiatore, proprio quando Massimo realizza che i pretoriani per volere di Commodo hannno giustiziato suo figlio e sua moglie. Sorrow attraversa le scene come un lamento, le note lunghe si affacciano sul dolore, sul pianto, una voce che si sovrappone su echi lontani, pochi strumenti ma molto più evidenti, non c’è coralità ma un solo essere e la sua distruzione, la negazione del bene, della giustizia e tutto il suo mondo che si capovolge, Massimo si lascia affogare nell’immobilismo, nella sopraffazione del dolore.
Questa volta siamo quasi verso la fine, durante lo scontro con Commodo, Massimo è ferito e debole e vede la sua campagna dove lo attendono sua moglie e suo figlio, ma allo stesso tempo combatte con l’imperatore e tenta di affrontare la sua vendetta.
Elysium è una commistione di varie sonorità, la traccia principale, Now we are free, riecheggia in questa canzone, è un incontro tra passato e presente, è la musica della visione dei campi elisi, c’è molto più sostegno musicale che una voce imperante, la voce rimane in secondo piano, c’è più lentezza, è l’inizio di un cammino, il presagio di ciò che a breve Massimo dovrà affrontare.
Honor Him, come per Elysium, ha nella sua trama l’epica e la bellezza di Now we are free, presente in parte, con un tono più soave, è qualcosa che viene prima, come un annuncio, una visione ancestrale, avendo dalla sua una peculiarità quasi funerea, che ricorda la cadenza di un’opera di Ennio Morricone, nostalgica e imponente.
Il finale de Il Gladiatore è racchiuso nel suono e l’eternità di Now we are free
Now we are free una canzone epocale, perfetta, che trasporta, che non canta con parole con un senso, segue la musica ed è diretta da essa. Musica e voce si inseguono e si fondono ed unendosi formano una canzone che va in tante direzioni, una musica che non ha spazi chiusi, che non ha temporalità, che è dentro ma anche fuori, che è nostalgia, onore, amore e passione, ma con malinconia, con la sofferenza di chi ha attraversato la propria vita nel fango dell’ingiustizia e che ora ha trovato la propria libertà. Now we are free è composta da una sonorità sublimata da quei vocalizzi di fantasia, una leggenda trascritta su uno spartito, un’armonia semplice all’ascolto ma complessa, composta con l’ausilio di tante voci, di strumenti che riescono ad evocare l’impero, i toni arcaici dell’epoca romanica, rimanendo eterna, moderna ed insuperabile.