Il ragazzo dai pantaloni rosa: la colonna sonora del film con la canzone di Arisa

Dalla musica sacra all'alternative rock, Il ragazzo dai pantaloni rosa ha una colonna sonora davvero evocativa!

La musica, nel film Il ragazzo dai pantaloni rosa, riesce a coinvolgere profondamente lo spettatore e a conferire maggiore enfasi a una storia di cui conosciamo già l’epilogo. Il film diretto da Margherita Ferri e tratto dal libro Andrea oltre il pantalone rosa, scritto dalla madre di Andrea Spezzacatena, Teresa Manes, parla del primo caso di cyberbullismo in Italia ma lo fa con una pretesa che si preannuncia ardua: affrontare la tragedia senza metterla in primo piano, ponendo invece in risalto la vita del ragazzo, la sua gioia e le sue passioni, tra cui rientra di diritto anche la musica.

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Andrea era un ragazzo originale ed eclettico, va da sé che la colonna sonora de Il ragazzo dai pantaloni rosa, firmata da Francesco Cerasi, segua questo iter. Le note sfiorano, come una carezza, le immagini che vediamo sul grande schermo, in un crescendo di suoni che ci fa percepire i momenti della vita di Andrea come se fossero le diapositive di un sogno (o di un incubo). Il pianoforte si intreccia agli altri strumenti musicali, in una sinfonia allegra, briosa, che dirotta verso la gioia e che sembra essere stata estrapolata da un film d’animazione.
Ci sono scene, nel film sceneggiato e prodotto da Roberto Proia, in cui la musica sembra farsi personaggio e con le mani plasmare lo scenario in cui si trovano i protagonisti, che siano le foglie di un albero trafitte dai raggi del sole o l’acqua di un laghetto o gli spazi angusti di uno spogliatoio poco importa: la musica invade ogni angolo di questa pellicola.

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Ma tra gli anfratti della soundtrack si inseriscono brani da ascoltare a ripetizione, magari da salvare dentro una pendrive rosa, come quella che Sara (Sara Ciocca) regala ad Andrea. Prima di scoprire i vari brani che si alternano all’interno del film, però, è bene ricordarne la trama.
Il ragazzo dai pantaloni rosa parla di Andrea Spezzacatena (a cui presta il volto Samuele Carrino), morto nel 2012 per essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo. Il film è raccontato in prima persona, da un Andrea che oggi avrebbe 27 anni, e ripercorre la sua vita a partire dai successi scolastici, dal passaggio dalle scuole medie alle superiori, senza tralasciare ovviamente le amicizie e le simpatie, nonché il rapporto particolare che lo legava alla madre, interpretata nel film da Claudia Pandolfi.
La colonna sonora corona questo rapporto idilliaco tra madre e figlio col brano Canta ancora, scritto e interpretato da Arisa, che l’ha composto insieme a Gioni Barbera. Il singolo, scritto dalla cantautrice dieci anni fa per la madre, ma pubblicato l’11 ottobre 2024, dopo essere stato presentato in anteprima a Cagliari in occasione del programma televisivo Tutti a scuola, viene inserito in diversi momenti del film.

Canta ancora: il significato della canzone di Arisa, nella colonna sonora de Il ragazzo dai pantaloni rosa

All’inizio lo ascoltiamo suonato da Andrea al pianoforte, accompagnato dalla voce della madre che lo rimprovera per aver decurtato le scale, salvo poi interromperlo per via di una chiamata da parte della scuola. Ma Canta ancora si avviluppa in lungo e in largo al film: la ascoltiamo alla radio e in altre scene, cantata in tutti i modi, poiché è simbolo del legame tra madre e figlio e dell’evoluzione del loro rapporto.

Arisa ha detto di aver dedicato questo brano a tutte le madri che portano sulle spalle il peso del modo pur di cercare di proteggere i loro figli, anche se a volte non basta, perché l’odio e l’arroganza hanno la meglio. Eppure la cantante sembra volerle supplicare di non mollare: “Sei bella ancora, ricorda di pensare a te”, recita con la sua voce d’usignolo, ponendo in apertura e in chiusura la medesima frase – “Non è l’aurora, è solo il fumo del caffè” – atta a sottolineare la quotidianità, un gesto meccanico quale può essere la preparazione del caffè, che si confonde con una visione romantica.

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“E se potessi io sarei lo scrigno dei pensieri tuoi/ Con una mano solleverei le pene che tu hai/ E ti proteggerei per sempre/ Perché senza di te non sono niente/ Perché a me basta che tu sia qui accanto a me/ Tu che mi hai dato tutto/ Tu che sei quella parte di me che si unisce al cielo”, recita il brano Canta ancora e sono parole che ci fanno intendere tutto lo struggimento di una madre che si sente annullata dal dolore e tutta la lontananza che deve aver provato Andrea nel momento in cui non è stato in grado di comunicare i suoi tormenti a Teresa, come si evince, per esempio, nelle parole “Cantavi sempre, perché non me la canti più/ Quella canzone dolce per farmi addormentare?”.
Il ritornello“Canta, canta ancora, che io non mi stanco” – assomiglia a una supplica, a una richiesta di non smettere di amare e di dare conforto “da qui all’eternità”.
Il videoclip della canzone, girato tra le mura del Liceo Manzoni di Roma, ci mostra le immagini del film alternate dalla presenza di Arisa, che indossa simbolicamente al polso un fazzoletto rosa.

Il ragazzo dai pantaloni rosa: nella tracklist una miscellanea di generi musicali

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Se questa canzone è stata creata appositamente per il film, ce ne sono altre che fanno parte della soundtrack de Il ragazzo dai pantaloni rosa che sicuramente conoscete già e nello scorrere la tracklist vi accorgete di come oscillano tra tutti i generi musicali. Dal momento che Andrea frequenta una prestigiosa scuola di canto (che lo porta a cantare per il papa), la presenza della musica sacra è quasi ovvia. La sua voce bellissima emerge durante una festa in paese, mentre la famiglia è in vacanza dai nonni, in Calabria. Andrea viene notato da un prete che indirizza il padre nella suddetta scuola dopo aver eseguito l’Ave Maria di Shubert, lo stesso brano col quale supererà l’audizione.

Non è l’unico brano di musica sacra che ascoltiamo nella colonna sonora de Il ragazzo dai pantaloni rosa, dal momento che nella parte centrale del film le orecchie vengono solleticate da quella che sembra essere una versione alquanto incalzante e stravagante dell’Hallelujah. Non si tratta del celebre brano di Leonard Cohen del 1984, ma non si può fare a meno di rimembrare quanto disse Alexandra Burke (autore di una delle tante cover del brano) a proposito del significato di Hallelujah, il quale esula dalla sacralità dell’adorazione per essere, sostanzialmente, un brano che parla di sesso, di amore, della vita sulla terra. […] è l’alleluia dell’orgasmo. È un’ode alla vita e all’amore”.

Musica francese e rock alternativo in Il ragazzo dai pantaloni rosa

Amour plastique di Videoclub, Adèle Castillon & Mattyeux fa da sfondo alle scene con l’amica del cuore Sara (Sara Ciocca), mentre un altro brano in francese – Filme Moi di Alice et Moi – fa capolino nella sequenza in cui Andrea corre felice dopo aver udito dal finto amico Christian parole in sua difesa. È, per intenderci, la scena in cui fa il suo ingresso a scuola con i fatidici pantaloni rosa, la stessa in cui viene preso in giro, con domande del tipo “li fanno anche da uomo?”. Ma al netto di tutto è una scena che Andrea vuole fissare, proprio come dice la canzone (“Voglio girare un film/ Avere un ricordo/ Un po’ drammatico/ Cinematografico”) perché per la prima volta il ragazzo più bello della scuola lo chiama per nome.

Il magico momento in cui Christian (Andrea Arru) chiede al protagonista se può aiutarlo con i compiti e perciò lo invita a dargli il suo smartphone, affinché possano scambiarsi il numero, è segnato dalle vibrazioni di una canzone che serve per fare musicoterapia, probabilmente di origine giapponese.
L’alternative rock del gruppo statunitense Asobi Seksu prende vita invece sulla pista da ballo, in un San Valentino anomalo che Andrea e Sara decidono di trascorrere insieme, nella convinzione di essere un po’ sfigati. Il loro finto appuntamento romantico raggiunge l’apice nel momento in cui Sara ascolta Thursday ed esclama: “Questa e la mia canzone preferita! Let’s go to dance!”.

Il ragazzo dai pantaloni rosa: anche il gallurese antico di Daniela Pes nella soundtrack del film

Ma si ascolta anche The Beach di Eric Sublett e la voce e l’arpa di Daniela Pes, musicista sarda nota per le canzoni in gallurese antico. Il brano che ascoltiamo nel film, inserito nella scena in cui Andrea vede un 4- sul suo compito (successivamente allo scherzo di cattivo gusto subito) si intitola Arca e ci lascia sprofondare nei pensieri più torbidi del protagonista, in un crescendo angosciante e ipnotico di melodie. La canzone, che sembra evocare desideri e pensieri mistici, sconfina anche nella scena successiva, in cui lo slow motion provvede a scolpire l’espressione alienata e delusa di Andrea, il quale passa quasi indenne in mezzo a un manipolo di studenti che si divertono giocando con pistole ad acqua e palloncini. La sua presenza lì in mezzo è paragonabile a quella di un fantasma, poiché nessuno sembra notarlo e miracolosamente ogni colpo viene schivato senza impegno, finché qualcuno non lo colpisce, disintegrando l’atmosfera di sospensione eterea in cui ci eravamo intrufolati.

L’ultimo brano che ascoltiamo, incastonato nella soundtrack di Cerasi, è Otherside di Perfume Genius: “Even your going/ Let it find you/ Even in hiding/ Find it knows you/ Rocking you to sleep/ From the Otherside”, recita la canzone e sono parole che vestono impeccabilmente la quiete (prima della tempesta). Il brano accompagna infatti la scena del compleanno di Andrea, festeggiato insieme alla sua famiglia alle giostre e concluso da un abbraccio con la madre che trasuda d’infinito.
Da lì a pochi giorni, come sappiamo, Andrea si sarebbe tolto la vita.

Il film è al cinema dal 7 novembre 2024 con Eagle Pictures dopo essere stato presentato in anteprima alla 19ma Festa del Cinema di Roma e aver fatto un passaggio alle Giornate del Cinema per la Scuola 2024, dove abbiamo avuto modo di intervistare la regista Margherita Ferri e gli attori Samuele Carrino e Corrado Fortuna.