Over the moon: la colonna sonora del film d’animazione Netflix
L'elemento più rilevante all'interno del cartone più sorprendente in tendenza su Netflix. Le musiche, durante il viaggio oltre i confini di Lunaria, stupiscono per forza espressiva e candore.
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria è un viaggio di formazione ben studiato e composto a livello musicale. Il racconto di Fei Fei, in partenza per la Luna per un incontro ravvicinato con la dea Chang’e, si affida ad un’animazione mirabolante, volutamente caotica. Vengono illustrate realtà oltre la nostra immaginazione, con creature alate e abitanti impazienti di festeggiare la rinascita della dea innamorata, ma bisogna addentrarsi nella psicologia dei personaggi per scovare nuovi orizzonti. L’amore che Chang’e prova per Houyi è sconfinato, percepibile per tutto il corso della narrazione; il sentimento più potente si fonde con un’ambientazione magica che potrebbe perdere di definizione, se non vi è la possibilità di ricongiungersi col proprio amato, rimasto confinato sulla Terra. Il titolo Netflix stabilisce un immediato contatto col pubblico attraverso note leggiadre e svolte impattanti, che pongono l’accento sul dolore della perdita.
Over the moon: è il momento di (ri)presentare il premio Oscar Steven Price
La soundtrack del film è a cura di Steven Price, compositore inglese che ha collaborato con registi dal calibro di Edgar Wright e David Ayer. Con la partitura musicale in Gravity (2013), cucita su misura per Alfonso Cuarón, Price riesce ad ottenere l’ambito premio Oscar per la Miglior Colonna Sonora. Viene riconosciuto il suo tocco delicato, gentile, che non sovrasta il girato e non sminuisce i reparti messi in gioco per garantire un elevato livello di coinvolgimento durante la fruizione di una pellicola. Un approccio che si può definire basilare, ponderato, frutto degli studi condotti a Cambridge, presso l’Emmanuel College. Con Over the moon, Price procede quasi per inerzia, spinto da una incrollabile voglia di esplorare i confini lunari e divertirsi con la protagonista Fei Fei, partendo all’avventura e riscoprendo i valori della vita che ci uniscono e ci rafforzano.
Collaborando con Christopher Curtis, Marjorie Duffield e Helen Park – al lavoro sui testi dei brani cantati -, Price osserva con attenta curiosità la crescita emotiva delle due personalità femminili Fei Fei e Chang’e, dando spazio ad una vasta gamma di emozioni fra le righe che non possono essere trattenute. In questo modo, il viaggio non verrà definito solo dalla semplice scoperta di un mondo fantastico, ma anche da comprimari sfaccettati e inclini a mostrare garbo e rispetto verso i personaggi principali.
Il brano originale più rappresentativo del film
I riflettori sono tutti puntati su “Volo Via“, cantato in lingua originale da Cathy Ang e Giulia Luzi in italiano. Sbloccarsi da una condizione opprimente, dopo una perdita significativa in famiglia, è il passaggio primario per volare con la fantasia. Fei Fei riconosce un blocco emotivo che ha bisogno di essere riveduto e corretto, per poi costruire un razzo per alimentare la sua voglia di esplorazione, sia della sua anima affranta che dello spazio sconfinato. Questo processo si rivela essere molto utile, anche da un punto di vista della struttura narrativa: anche lo spettatore si sente investito in una magia da recuperare solamente con la forza del cuore, ed è pronto a sorvolare i cieli per provare ad abbattere i muri dell’ignoto.
Concedersi una possibilità, rialzarsi, convincersi di farcela per non abbattersi emotivamente. Ogni svolta in positivo viene riconosciuta per procedere con la costruzione di un razzo improvvisato, ma reso possibile grazie ai sacrifici di una ragazza forte e impavida.
Over the moon: Chang’e si mostra in tutto il suo (apparente) splendore
Siamo giunti a Lunaria, terra di una diva e patria di una leggenda vivente: Chang’e. La splendida dea della Luna glorificata da un popolo perennemente in estasi, sempre pronto a stendere le lodi per la sua bellezza e le sue ammirevoli doti canore. L’elemento pop, nel brano “Ultraluminary” è preponderante: uno stile musicale accentuato e votato all’adrenalina che prende immediatamente forma con le incredibili voci di Philippa Soo (Hamilton) in originale e Erica De Matteis nella nostra versione. Lo slancio di energia è frutto di uno sfogo dovuto alla permanenza millenaria sul satellite; una copertura riprodotta nei minimi dettagli che rilascia un enorme quantitativo di fascino e grinta. “Nel buio io risplendo…siedi e ammira la leggendaria…sono ultra-straordinaria”: si tratta di una condizione autoimposta, della maniera più efficace per colmare i vuoti di un’anima perduta nell’eterna ricerca del suo amore smarrito.
Il nostro udito risplende in una presentazione del personaggio elettrizzante, con note decise e passaggi elettropop avvolgenti. Trattasi di un palese diversivo, per nascondere i tratti più sensibili della dea della Luna.
Over the moon: amare non vuol dire aggrapparsi ai soli ricordi, ma anche ampliare gli orizzonti
Due percorsi ottimamente definiti: Fei Fei e Chang’e devono riscoprirsi ed esplorare un nuovo aspetto dell’amore. Una madre venuta a mancare e un amante irraggiungibile esercitano un notevole peso sulle condizioni di vita delle due protagoniste. Il loro incontro su Lunaria però segna una ulteriore svolta, una rotta impostata verso il completamento dell’arco psicologico prima disfatto e poi ricondizionato. Entrambi conoscono la tristezza negli occhi di chi ha affrontato il buio, ma c’è sempre il giusto tempo per scacciare via la tenebra per concedersi alla vita, alle fondamenta da porre per abbracciare una rinnovata idea di famiglia. “Love Someone New” segna la fine di un viaggio importante; i doni che si sono scambiati Fei Fei e Chang’e brillano di luce propria, hanno una loro rilevante valenza. Non vi è nulla di materiale, a conti fatti, ma una propensione verso l’ascolto, l’apertura mentale. “…amare la vita è un passo in più…”, lo spettacolo visivo è servito, nei primi atti, per trasportarci in una dimensione più intima e sofferta.
Da questo passaggio cruciale, ogni frattura e crepa può essere ripristinata. Tendere la mano è un gesto che, oggigiorno, viene considerato quasi estremo: in Over the moon l’aiuto è fondamentale per donare nuova linfa vitale a delle anime spente, che erano convinte di rimanere sole in una stanza della tristezza smisurata.