Segnali dal futuro: la colonna sonora del film tra suspense e musica classica

Andiamo alla scoperta della colonna sonora del film fantascientifico Segnali dal futuro, composta da Marco Beltrami con inserti di musica classica, come la famosa Sinfonia n. 7 di Beethoven.

Segnali dal futuro è un film fantascientifico del 2009 diretto da Alex Proyas e con protagonista Nicolas Cage. La pellicola, di carattere catastrofico, è stata accolta discretamente dalla critica e ha goduto di un buon successo di pubblico, guadagnando 186 milioni di dollari a livello internazionale a fronte di un budget di 50 milioni. Oltre Cage, il cast è composto da Rose Byrne, Chandler Canterbury, Lara Robinson e da un giovane Liam Hemsworth, qui al suo debutto.

La trama di Segnali dal futuro vede il piccolo Caleb Koestler (C. Canterbury) entrare in possesso di un foglio contenente dei numeri che, una volta decifrati, sembrano indicare tutte le catastrofi intercorse dal 1959 al presente. Il padre John (N. Cage), professore di astrofisica, intuisce che altri tre drammatici eventi stanno per verificarsi e l’ultimo corrisponde ad un terribile cataclisma. John cercherà aiuto nella famiglia di Lucinda (la bambina che nel ’59 aveva scritto i codici) nella speranza di potere fermare l’incombente minaccia nei confronti dell’umanità.

Proyas e il compositore Marco Beltrami: accoppiata vincente per la colonna sonora di Segnali dal futuro

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Alex Proyas, interessante regista già autore de Il Corvo, Dark City ed Io robot, mette in scena un film ricco di suspense, azione ed effetti speciali; per sottolineare al meglio questi elementi si rivolge a Marco Beltrami che lo aveva accompagnato precedentemente, creando le musiche per Io Robot.
Il compositore, classe ’66, è tra i più richiesti del cinema americano ed è riuscito a distinguersi creando colonne sonore per film d’autore così come per blockbuster.  Formatosi sotto il grande Jerry Goldsmith (Patton, Alien) ha cominciato la carriera con Scream di Wes Craven per proseguire poi con Mimic, Resident Evil, Quel treno per Yuma e The Hurt Locker (per gli ultimi due ha ricevuto una prestigiosa nomination all’Oscar).

Per Proyas le musiche sono uno strumento talmente importante che per Segnali dal futuro ha coinvolto Beltrami, addirittura, quattro anni prima di girare il film. I due hanno preso parte a vari incontri in cui il regista spiegava quella che era la sua visione della storia ed il compositore doveva cercare di metterla in musica; qualche tempo dopo, il cineasta ha avuto modo di ascoltare varie demo e ne è rimasto talmente entusiasta da cominciare a sviluppare il film con quelle sinfonie in mente (Beltrami, sebbene soddisfatto di tale entusiasmo, era anche intimorito dal fatto che Proyas volesse realmente inserire i demo all’interno del film).

Segnali dal futuro: i brani più importanti della colonna sonora

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Il tema principale, racchiude semplicemente la visione che Proyas e Beltrami avevano del progetto, come dichiarato dallo stesso compositore: “Alex ama lo stile imponente di Bernard Herrmann ma, allo stesso tempo, volevamo dare un tocco di mistero, quasi a voler sottolineare l’ignoto che si fa strada nella storia”. Il pezzo risulta, infatti, eccellente per quanto riguarda la suspense (sottolineata dall’iniziale suono dei campanelli) e dal crescente impatto emotivo e drammatico che rimanda all’ineluttabilità di ciò che sta per verificarsi.

John and Caleb è una delle migliori composizioni del film. Un intenso brano che sottolinea il rapporto tra il padre (Nicolas Cage) e il figlio (Chandler Canterbury): il pezzo risulta introspettivo e profondo ma, allo stesso tempo, si avverte chiaramente un senso di pericolo, una minaccia che potrebbe seriamente compromettere questa relazione.

New York, invece, è uno dei brani più interessanti dal punto di vista musicale, lo ritroviamo nel momento in cui il personaggio di Nicolas Cage tenta di fermare il deragliamento della metropolitana: qui i riferimenti a Bernard Herrmann si sprecano e il crescendo della suspense è sottolineato da uno stile non banale costituito da sinfonie spiazzanti e disorientanti.

It’s the Sun è il brano che accompagna uno dei momenti clou della pellicola: John scopre che un immane eruzione solare colpirà, presto, la terra. Il ritmo è riflessivo e frenetico al tempo stesso, sostenuto da un sottile strato di paranoia che, poi, è quella dell’impotente protagonista.

La Sinfonia n. 7 di Beethoven esalta pienamente il finale apocalittico di Segnali dal futuro

Infine, abbiamo la Sinfonia n. 7 di Beethoven, utilizzata brillantemente in apertura e in chiusura del film, un brano di musica classica e scelta, apparentemente, inusuale all’interno di un film catastrofico ma non di fantascienza (si pensi ad un certo 2001). Non ce ne voglia il buon Beltrami ma nessuno score contemporaneo avrebbe potuto sottolineare così egregiamente quel finale apocalittico.