Vinyl: la colonna sonora del pilot della serie HBO
In Vinyl (recensione) il rock ‘n roll non è solo il protagonista della trama, non è un backstage dove scoprire i segreti dei musicisti che hanno rivoluzionato la musica degli anni ’70: è la Storia stessa, è un modo di vivere un’epoca, di respirare suoni sfociati da combinazioni irripetibili e divenuti unici. Se poi consideriamo che tra i ‘genitori’ della serie di HBO c’è Mick Jagger, allora siamo sicuri che la fiction raccontata acquisterà quel sapore di pazza realtà che le sta facendo già riscuotere successo.
Vinyl, un continuum di musica
Vinyl non è solo rock ‘n roll: l’ambiente sonoro della New York degli anni ’70 che viene ritratto a tinte forti e feroci è anche quella che accoglierà la nascita della disco, del punk e dell’hip-hop. I grandiosi successi si mischiano, a detta dello stesso Jagger, a musica che oggi probabilmente non ci piacerebbe proprio. Il protagonista della serie è un discografico e questo, da sé, giustifica il susseguirsi incessabile di canzoni, ma non è solo un espediente, è un potente mezzo narrativo. Ma passiamo ora a quanto possiamo ascoltare nel pilot della nuova serie di HBO.
“Stranded In The Jungle” di David Johansen apre il primo concerto di Vinyl, corpi-colori-calore che si buttano in “Personality Crisis”.
Dopo un’incursione di “Tell Mama” dei Savoy Brown irrompono gli Slade con Mama Weer All Crazee Now. Vinyl è una corsa sfrenata al rock ‘n roll: facciamo in tempo ad avere un assaggio dei Led Zeppelin, con “Somethin’ Else” e “You Shook Me” prima di sentire “Black Coffe” degli Humble Pie e un guizzo radiofonico di “All The Young Dudes“ dei Mott the Hoople per ripartire con “I Just Want To Make Love To You” dei Foghat, “Hand Clapping Song” dei Meters, “I Just Want To Celebrate” dei Rare Earth e “Give It Up Or Turnit A Loose” di James Brown. Il racconto si prende una pausa dal frenetico trip con “The World Is Yours” di Ty Taylor, che Richie ascolta, mentre un flashback mostra l’esibizione dell’artista. Lo stesso espediente sarà usato più volte: ogni flashback verrà racchiuso da dei pezzi: “Mama He Treats Your Daughter Mean” di Ruth Brown; “I Like It Like That” di Chris Kenner incornicia un altro flashback, in cui Ty Taylor/Little Jimmy Little esegue “Cha Cha Twist” alla radio; “I Only Want To Be With You” di Dusty Springfield; “Mr. Pitiful” di Otis Redding.
Tornano i Mott the Hoople con All The Way From Memphis per caricare la tensione dell’incontro di Richie con il manager inglese dei Led Zeppelin. E poi ci sono gli ABBA con “Ring Ring”: ascoltano il loro disco in riunione – disco che era stato scartato ed è diventato un successo della Atlantic – mentre Richie sprona i suoi collaboratori ad andare in qualsiasi posto ci sia qualcuno che canta per scritturare qualcuno. Jamie va al concerto dei Nasty Bits, che eseguono il loro pezzo “Rotten Apple”, una performance di certo non eclatante che si trasforma in rissa e contestazione proto-punk.
Si sente “Papa Was A Rolling Stone” dei Temptations durante l’incontro tra Richie e i tedeschi della Polygram, mentre “Want Ads” dei Soda Machine, “Heat Wave” di Martha Reeves & The Vandellas, “Hey! Bo Diddley” di Bo Diddley e “Slippin’ Into Darkness”, ancora dei Soda Machine fanno da sottofondo (nonché musica diegetica) durante la festa di compleanno di Richie Finestra. E poi c’è “Iron Man” dei Black Sabbath che Buck Rogers suona alla batteria, “Frankenstein” degli Edgar Winter Group mentre guardano il film in tv e “Oh Babe What Would You Say” di Hurricane Smith durante la rissa, seguita da “Drift Away” di Dobie Gray mentre guidano e “Go Away Little Girl” di Donny Osmond quando buttano il cadavere di Buck Rogers. Richie è protagonista del finale, quando suona la chitarra, completamente sbronzo, mentre ascolta Bo Diddley, e infine quando cammina storto, imperterrito, dopo il crollo del locale, mentre “Rock And Roll Music” di Chuck Berry chiude perfettamente l’episodio.
Questa non poteva essere che una fugace lista di tutto quanto possiamo trovare nel pilot di Vinyl: soul, glam rock, disco, blues rock, funk, hard rock, metal. Una serie che va guardata a tutto volume. Qui sotto potete sentire tutta la soundtrack su Spotify. Potete leggere qui, invece, la recensione del pilot.