Intervista a Costanza Quatriglio su L’isola: “Le nuove idee mi risuonano dentro”
La nostra intervista alla regista Costanza Quatriglio in occasione della 18ma Festa del Cinema di Roma, in cui è stato riproposto, in versione restaurata, L'isola.
L’isola, l’esordio alla regia di Costanza Quatriglio, è tornato a vent’anni di distanza dall’anteprima a Cannes alla 21a edizione di Alice nella città – festival cinematografico internazionale dedicato alle giovani generazioni – grazie al restauro voluto da Cinecittà. Oggi Quatriglio è una delle registe più apprezzate al mondo (L’isola è arrivato con successo di pubblico e critica in oltre venti Paesi) ed è anche la direttrice e coordinatrice didattica del corso di documentario del Centro sperimentale di Cinematografia di Palermo. Proprio da Cinecittà, e in occasione della proiezione del 22 ottobre 2023 della nuova versione del lungometraggio, alla Festa del Cinema di Roma, abbiamo intervistato la documentarista nata a Palermo, il cui amore per il cinema del reale e per l’ibridazione dei linguaggi è chiaro, tanto che dopo L’isola Costanza Quatriglio ha scelto con risolutezza la strada del documentario.
La nostra intervista a Costanza Quatriglio, regista de L’isola, presentato a Cannes nel 2003
Come ha accolto la notizia della proiezione de L’isola per Alice nella città?
“Innanzitutto sono molto grata a Cinecittà, perché ha desiderato fare questa proiezione a vent’anni dalla prima proiezione del film, a Roma, dopo il Festival di Cannes. L’ho accolta con gioia e con un sentimento di gratitudine“.
Di questo suo esordio che racconta la storia di due fratelli nati e cresciuti a Favignana, in cui convivono diverse anime: documentario, favola e racconto iniziatico, è più corretto parlarne come un film che raccoglie alcuni suoi ricordi di infanzia o una storia che racconta se stessa bambina?
“Mah, sicuramente si può dire che in un film d’esordio come l’Isola ci sono tante parti di me; in questo caso sono delle parti di me bambina che si riscontrano anche nelle tante bambine che ci sono nel mondo. Poi, io non sono figlia di pescatori ma conoscevo l’isola perché ci andavo a passare le mie estati, quindi ho vissuto la fascinazione per questi elementi della natura con cui Teresa e Turi convivono quotidianamente”.
Nella nostra analisi del film abbiamo sottolineato l’essenzialità del personaggio della nonna, perché le sue parole hanno il potere di risvegliare nella piccola Teresa l’amore e la speranza, donando un inno alla vita. Siamo curiosi di sapere se questa figura sia realmente esistita…
“La mia nonna materna era un po’ così. Il suo amore e la sua cura mi hanno accompagnato nella crescita, quindi Teresa e Turi da qualche parte esistono, anche rispetto non solo alla mia infanzia ma proprio alla mia idea d’infanzia possibile”.
I film successivi hanno ricalcato la sua continua ricerca personale nel segno della commistione dei generi, ma quanto è cambiato il suo modo di raccontare una storia?
“Chiaramente l’Isola è frutto di una parte molto istintiva, che poi si canalizza verso una maggiore consapevolezza del mezzo cinematografico. Ma ci sono delle cose che ho visto in quel film, occupandomi del restauro. Mi riconoscevo profondamente in quello che vedevo e non nascondo che mi piacerebbe tornare a quella felicità”.
Costanza Quatriglio: “Io attingo sostanzialmente a quello che mi risuona dentro. Se sono emozionata nel pensare a una storia forse riuscirò a trasmettere agli altri questa emozione“
Come nascono le idee per girare un nuovo film?
“Io attingo sostanzialmente alle mie curiosità, a quello che mi risuona dentro – che mi interessa – perché penso che possa interessare anche gli altri. Se sono emozionata nel pensare a una storia forse riuscirò a trasmettere anche agli altri questa emozione. E non parlo solo di una storia che mi riguardi direttamente ma anche di un aspetto della vita degli esseri umani che mi tocca profondamente”.
Che cosa la tiene impegnata in questo momento?
“In questo periodo, in cui l’Isola viene restaurato, sto completando un film che mi mette in connessione con le mie radici, ed è la prima volta che succede dopo il mio primo film”.
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