Dampyr perché è stato girato in inglese? Il cast svela tutte le curiosità sul primo film del Bonelli Cinematic Universe
Il cast e i realizzatori di Dampyr ci parlano del film, horror/fantasy, in uscita il 28 ottobre 2022. Ma anche delle sfide e delle soddisfazioni legate alla costruzione dell'Universo Cinematografico Bonelli.
La prima cosa importante su Dampyr, il film diretto da Riccardo Chemello e tratto dall’omonimo fumetto della Sergio Bonelli Editore, ha premura di dircela Roberto Proia. Per Eagle Pictures produce il film insieme a Brandon Box e, ovviamente, Bonelli Entertainment, la nuova sezione dell’azienda dedicata alla costruzione di un universo seriale audiovisivo che si chiamerà Bonelli Cinematic Universe.“Il film esce nelle sale italiane il 28 ottobre 2022, per un totale di 300 copie. L’abbiamo girato in inglese perché vogliamo che questo sia l’inizio della produzione rivolta verso l’estero dell’Universo Bonelli. Abbiamo grandi aspettative circa la risposta del mercato internazionale” ecco la notizia “mentre per l’Italia la distribuzione è una faccenda della Eagle, per l’estero abbiamo stretto un accordo con Sony”.
Andrea Sgaravatti, che produce per e con Brandon Box, ha sempre creduto che fosse possibile tirar fuori qualcosa di interessante da questo tipo di storie. “Chiaro che cerchiamo di fare le cose in maniera diversa. Da lettore della Sergio Bonelli, ho sempre pensato che queste storie avessero un gran potenziale. Abbiamo cominciato a lavorare con loro su Dampyr, poi all’inizio del 2018 ci siamo spostati dalle parti della Eagle Pictures. Speravamo di ottenere un accordo per la distribuzione. Invece abbiamo scoperto che erano addirittura interessati a produrre!” .
Il film è girato nei Balcani “perché non ci piaceva l’idea di farlo in studio. Inzialmente cercavamo un paesino in Serbia, ma non è stato possibile quindi ci siamo spostati in Romania. Tutte le scene finali sono state girate in una miniera di sale di 400 metri. Figuratevi che di notte avevamo gli alert sugli orsi! Per quanto riguarda il casting, le nostre priorità erano sostanzialmente tre. Prima di tutto la passione dell’attore, poi il suo talento, quindi la spendibilità per il ruolo. Solo dopo si passava al curriculum”. La presenza di David Morrissey, che è l’interprete più celebrato per via del suo passaggio su The Walking Dead, la spiega così. “Eravamo in preproduzione quando abbiamo saputo che c’era la possibilità di rintracciarlo e siamo letteralmente impazziti. Gli abbiamo scritto una lettera e qualche settimana dopo eravamo tutti insieme a leggere il copione”.
Dampyr (e Dylan Dog, Tex e tutti gli altri) dal punto di vista di Bonelli Entertainment
Chiaro come il punto di vista degli insider meriti un’attenzione particolare. Michele Masiero, Direttore Editoriale della Bonelli Editore, non finge che questo sia un giorno come tanti. “Credo si percepisca la nostra emozione, d’altronde molti di questi fumetti sono entrati a far parte del costume. Per noi è l’inizio di una nuova era, il momento in cui abbracciamo una dimensione multimediale. Per raggiungere l’obiettivo abbiamo deciso di creare un braccio produttivo, la Bonelli Entertainment, che ci permetta di seguire dall’interno le varie fasi del processo. Le nostre precedenti, infelici esperienze dipendevano proprio dal fatto che non eravamo coinvolti del tutto. Ora siamo dentro la produzione e interveniamo per tutelare i lettori e i personaggi. Nasciamo prima lettori e solo poi professionisti”.
Perché proprio Dampyr a fare da apripista? Cos’ha di speciale il fumetto nato nel 2000 dalla collaborazione tra Mauro Boselli e Maurizio Colombo? Sempre Michele Masiero. “Perché è un fumetto celebre ma non uno dei più iconici e ci sembrava quello giusto per cominciare. D’altronde oltre al film al Lucca Comics & Games presentiamo i primi episodi di Dragonero, qui siamo nell’animazione. Poi, stiamo lavorando con il regista di Aquaman, James Wan, a una serie su Dylan Dog. Nel frattempo ragioniamo sui personaggi più delicati come Martin Mystère e Tex. Questo è il primo step di una lunga strada. In Italia per tanto tempo c’è stato un forte pregiudizio nei confronti del cinema di genere, per fortuna le cose sono cambiate con le nuove generazioni di registi e sceneggiatori. Poi c’è una grammatica bonelliana che si intravede nel nostro lavoro, noi le cose le facciamo ma a modo nostro”.
La questione dell’adattamento è centrale nelle riflessioni cariche di sentimento di Vincenzo Sarno, anche lui produttore per la Bonelli. “La trasposizione è un atto d’amore che richiede professionalità. Una cosa necessaria è avere accanto le persone migliori. Qui alla Bonelli ti permettono di realizzare i sogni. L’amore il rispetto sono delle direttrici non solo dal punto di vista relazionale, ma anche quando si tratta di coinvolgere lo spettatore per offrirgli un tipo di esperienza analoga a quella sperimentata dal lettore. Ma, mi si permetta di dirlo, la fedeltà passa anche da tanti, piccoli, tradimenti. Per realizzarli, occorre circondarsi di persone geniali”.
Come il regista e gli interpreti di Dampyr si accostano al progetto
Riccardo Chemello con Dampyr fa il suo esordio (per quanto riguarda i lungometraggi) alla regia e la sua vita è un po’ un film dentro il film. “Ho una storia atipica da raccontare perché io comincio come promettente atleta di parkour. Poi mi faccio male, purtroppo o per fortuna. Decido di reinventarmi e, vivendo un po’ come un pirata, comincio a filmare questo sport. I miei video su Youtube spopolano, incontro nel 2018 Andrea Sgaravatti che non immaginavo proprio potesse conoscermi e che mi legge il pitch di Dampyr. E io, da divoratore di manga e fumetti, impazzisco. Ringrazio la produzione per aver creduto in un esordiente, è sempre un rischio”.
Wade Briggs è Harlan Draka, il protagonista cacciatore (truffaldino) di vampiri che si scopre eroe a tutto tondo. “La mia fortuna è che, non essendo cresciuto in Italia, non sapevo del fumetto, il che che mi ha impedito di avvertire una pressione eccessiva. Harlan rivive il suo passato e si confronta con il male per capirsi meglio. Ma nonostante il cinismo e l’oscurità che lo circondano, è determinato a mantenere la sua bontà”. Frida Gustavsson è Tesla, vampira ribelle e femminilità al passo con i tempi. “Finalmente viviamo in un periodo in cui si affermano personaggi femminili forti. Tesla è un personaggio più che umano, è molto complessa. Cerca di recuperare il controllo sulla sua vita e così facendo costruisce un rapporto con le persone che le stanno attorno. Il suo è un viaggio dall’oscurità alla luce”.
Harlan e Tesla viaggiano insieme a Kurjack, umano, militare, ruvido ma dal cuore d’oro e con la bussola morale ancora integra. Kurjack lo interpreta Stuart Martin. “Ho amato da subito il personaggio. Mi sono innamorato di questo fumetto e della storia ambientata nei Balcani sullo sfondo di vicende reali, è stato facile entrare nella parte. Ho amato ogni fase della lavorazione. Abbiamo provato per tre settimane e questo ci ha permesso di approfondire le dinamiche della storia. Il periodo delle riprese è stato meraviglioso, anche in Romania, con zero gradi e io che mi fumavo, più o meno, sessanta sigarette al giorno! Ma riuscivo a sentire il personaggio, tutto pieno di lividi, con le mani sanguinanti”.
Un caso particolare è quello di Luke Roberts. L’attore inglese in Dampyr è Draka, Maestro della Notte e genitore di Harlan. La curiosità è che questo non è l’unico padre celebre nella filmografia di Roberts che, solo pochi mesi fa, ha interpretato Thomas Wayne in The Batman di Matt Reeves. “In effetti sembro proprio muovermi nel mercato dei padri di figli supereroi. Ma con Dampyr le cose sono un po’ diverse, qui era interessante approfondirne la mitologia mentre Batman lo conoscono tutti. Draka mi incuriosisce, è una presenza diabolica. Crea il figlio del diavolo, all’inizio ne è anche orgoglioso, poi cerca di distruggerlo”.
David Morrissey è colpito dai valori produttivi di Dampyr, che non a caso si sviluppa come progetto per il cinema
Una menzione speciale la merita il nome più appetibile del cast che è quello di David Morrissey. L’attore di The Walking Dead qui è Gorka, il cattivissimo Maestro della Notte nemico giurato di Harlan e compagni. “Mi ha colpito la sceneggiatura, un testo coraggioso perché mescola vicende fantastiche a una storia recente e traumatica. Poi ho incontrato tutto gli altri. Ovvio che scegliere un progetto piuttosto che un altro è sempre un po’ un atto di fede (in inglese leap of faith, ndr) ma ho capito subito che queste persone avevano le idee chiare. Tutto era al top. Mi sono confrontato con i loro valori ed ho voluto far parte dell’operazione”.
Comprendere quali siano i criteri che ispirano le scelte e i posizionamenti di ogni progetto all’interno dell’Universo Bonelli è un argomento che meriterebbe un’approfondita riflessione. Si può cercare di coglierlo in sintesi chiedendosi: perché per Dampyr si sceglie la via cinematografica invece di una serialità legata a modalità di fruizione differenti (leggi streaming)? A Vincenzo Sarno preme sottolineare che “per costruire, bisogna saper guardare in faccia il futuro. Per ogni progetto, la metodologia corretta. Questa è una storia d’origine, quindi il media più corretto era il cinema. Ci serviva qualcosa che riempisse lo schermo, che emozionasse. D’altronde, Boselli e Colombo hanno impostato il fumetto donandogli un sapore cinematografico. Per Dragonero, invece, il modello è stata l’animazione giapponese”.
Michele Masiero aggiunge che, nell’epoca della fluidità “cinema, serie Tv e animazione possono convivere. Molto dipende dalla varie realtà produttive. Abbiamo l’ambizione e i personaggi che ci consentono di realizzare i nostri intenti. Poi viviamo un momento in cui c’è una gran fame di contenuti, per cui siamo convinti che questa sia l’ora giusta per un progetto del genere”. Chiosa finale per Roberto Proia che torna alla notizia del giorno, l’accordo con Sony. “Dampyr è un unicum che però ci auguriamo possa dare vita ad altri progetti. Che Sony decida di distribuire un film italiano, diretto da un esordiente, riferito a una proprietà intellettuale che non è Batman, è una cosa importante. Eagle Pictures è sempre attiva sul fronte internazionale, certo che per noi Dampyr è davvero un pinnacolo”.