Da Federico Fellini a Paolo Sorrentino: il cinema italiano da Premio Oscar
Il cinema italiano è da Premio Oscar. Una tradizione importante e significativa che ha inizio nel 1957 quando la statuetta d’oro per il miglior film straniero è vinta dal capolavoro di Federico Fellini, La strada – il regista riceverà altre tre statuette per Le notti, 8 e ½ e Amarcord –. In realtà l’anno prima la diva del neorealismo Anna Magnani aveva portato a casa il Premio Oscar come migliore attrice protagonista con il film americano La rosa tatuata diretto da Daniel Mann – per lo stesso film l’attrice romana ha ricevuto anche un Golden Globe e un BAFTA.
Quale sarà il prossimo film italiano da Oscar?
Il cinema italiano è molto amato dall’altra parte dell’oceano, da sempre. Forse meno stimato in patria. E di Premi Oscar tanti ne abbiamo portato a casa tra attori, registi, film, costumi, musiche, scenografie. Con La ciociara è Sophia Loren a vincere nel 1962 la statuetta come miglior attrice protagonista. Premiata anche nel 1991 con l’Oscar alla carriera. Poi c’è Vittorio De Sica che ha ricevuto ben quattro Premi Oscar: nel 1948 un premio onorario con Sciuscià; nel 1950 con Ladri di biciclette; nel 1965 con Ieri, Oggi, Domani; nel 1972 per Il giardino dei Finzi-Contini.
La lista degli italiani premiati al Kodak Theater di Los Angeles non finisce qui. Il regista Elio Petri ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero nel 1971, con Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Mentre il 1988 è l’anno di Bernardo Bertolucci che con L’ultimo imperatore vince nove Premi Oscar, tra cui miglior regia e miglior sceneggiatura.
“A vita non è come l’hai vista al cinematografo, a vita è cchiu difficili. Vattinni, tonnatinni a Roma! Tu si giovane, il mondo è tuo e io sugnu vecchiu: non voglio più sentirti parlare, vogghiu sentiri parrari di tia”, dice Alfredo a Salvatore. È una delle frasi più famose del cinema italiano, tratta da Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, Premio Oscar nel 1990. Dopo soli due anni il miglior film straniero è invece Mediterraneo di Gabriele Salvatores.
Nel 1995 viene assegnato il Premio Oscar alla carriera a Michelangelo Antonioni e nel 1999 Roberto Benigni conquista tutto il mondo con La vita è bella: tre Premi Oscar, come miglior film straniero, miglior attore e miglior colonna sonora. E se si pensa alle musiche non si può che citare il maestro Ennio Morricone, candidato ai prossimi Oscar per il western sulla neve, The Hateful Eight, di Quentin Tarantino.
“Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito il vortice della mondanità. Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire”. Altra citazione nota, ma “dell’ultimo” cinema italiano. A pronunciare questa frase è Jep Gambardella, il personaggio inventato da Paolo Sorrentino e protagonista di La grande bellezza, Premio Oscar nel 2014.
Quale sarà il prossimo film italiano che l’Academy Award sceglierà di premiare… Fuocoammare di Gianfranco Rosi? Forse, o magari.