Gli 11 migliori film survival horror da vedere se avete amato The Belko Experiment
Breve guida ai 10 (+1) migliori film survival horror degli ultimi anni, da The Belko Experiment passando per Battle Royale, fino ad arrivare a Cube e Saw.
The Belko Experiment è il survival horror scritto e prodotto da James Gunn e diretto da Greg McLean che sta facendo discutere tanto il web negli ultimi giorni. Sfruttando tutti gli stereotipi del survival horror, The Belko Experiment racconta la storia di una grossa azienda di recruiting che tiene in ostaggio 80 dei suoi dipendenti costringendoli a un gioco al massacro in cui l’unico sopravvissuto sarà il vincitore.
Come dite? Vi suona familiare? Avete ragione, perché tantissimi registi prima di McLean hanno esplorato queste tematiche: noi abbiamo scelto per voi i 10 film che le rappresentano al meglio.
Ecco dunque 10 migliori film sulvival horror da vedere se avete amato The Belko Experiment
1. Battle Royale (2000, di Kinji Fukasaku) tra i migliori film sulvival horror
Tratto dall’omonimo romanzo di Koushun Takami – e divenuto poi manga grazie alle illustrazioni di Masayuki Taguchi – Battle Royale è uno dei film più violenti e controversi del 2000, aspramente criticato per la violenza gratuita presente nel racconto e addirittura censurato in Italia.
A causa del comportamento eccessivamente maleducato della gioventù giapponese, lo Stato emana il Battle Royale Act, secondo cui ogni anno una classe liceale estratta a sorte è costretta a trasferirsi su un’isola deserta per partecipare a una battaglia controllata da un gruppo di militari, dando vita a un corpo a corpo spietato e senza precedenti. Lo scopo di questa “battaglia reale” è molto semplice, così come le regole: entro 72 ore dovrà esserci solo un sopravvissuto. A qualunque costo.
Estremo, folle, visionario ed inquietante, Battle Royale è uno dei survival horror più divertenti del cinema mondiale, assolutamente figlio di un horror giapponese davvero sopra le righe.
2. Severance – Tagli al personale (2006, di Christopher Smith)
Più divertente, ma non meno inquietante, è Severance – Tagli al personale, la commedia dark/horror dell’inglese Christopher Smith, che vede un gruppo di colleghi della Palisade Defense, azienda produttrice di armi per la lotta al terrorismo, vincere un viaggio premio di una settimana su un paesino nei Carpazi chiamato Szeveranz. Tutto sembra scorrere normalmente, quando un gruppo di serial killer comincia a inseguirli nel bosco. Ha inizio, allora, una spietata caccia all’uomo in cui nessuno sembra destinato a sopravvivere.
Pur essendo assolutamente in linea con un certo tipo di horror, Severance è principalmente un film grottesco e divertente e regala allo spettatore diversi momenti di humour inglese.
3. Exam (2009, di Stuart Hazeldine) tra i migliori film sulvival horror
Sempre dall’Inghilterra arriva Exam, uno dei più interessanti horror del sottosuolo. Protagonisti del film, otto candidati che si presentano al colloquio per una importantissima casa farmaceutica, ma l’offerta di lavoro non è chiara e non lo è neppure la natura del colloquio: gli otto candidati si accomodano ognuno alla propria scrivania e hanno davanti un foglio bianco, che dovranno riempire solo quando avranno trovato la giusta domanda e la giusta risposta.
Durante il test è assolutamente vietato rovinare il proprio foglio o comunicare con i supervisori e non è permesso neppure abbandonare la stanza, pena l’esclusione dal colloquio. In pochissimo tempo ha inizio un gioco al massacro in cui gli otto candidati sembrano davvero disposti a tutto pur di ottenere quel posto di lavoro. Ma di che lavoro si tratta esattamente?
Rimasto in sordina per diversi anni, Exam è un piccolo gioiellino del panorama indie britannico: intenso, claustrofobico, misterioso e con un finale davvero sorprendente.
4. Cube (1997, di Vincenzo Natali)
Claustrofobico è un aggettivo che si addice alla perfezione anche a Cube, il disturbante thriller di Vincenzo Natali. Con un budget di appena 350.000 dollari, Cube racconta la storia di un gruppo di persone che si ritrovano, senza apparente motivo, imprigionate in un gigantesco cubo composto da stanze cubiche, dalle quali è possibile uscire solo attraverso una serie di enigmi da risolvere.
Tra i survival horror, Cube è forse uno dei più apprezzati, soprattutto dal pubblico, merito degli spietati enigmi e di alcune tra le torture più belle del cinema di genere.
5. As the Gods Will (2014, di Miike Takashi)
Se c’è una cosa che ti insegna un film come As the Gods Will è che non devi mai lamentarti della tua vita o la testa di qualcuno a te vicino potrebbe esplodere. Letteralmente.
Tratto dall’omonimo manga (e Dio solo sa quanto Miike ami trasporre i manga) di Muneyuki Kaneshiro e Akeji Fujimura, As the Gods Will racconta le avventure di un gruppo di liceali che, durante quello che sembrava un normale e noiosissimo giorno di scuola, si ritrovano a giocare a Daruma San Ga Koronda, con un’unica piccola variante: chi perde è destinato a morire.
Con uno stile unico e inconfondibile, Miike Takashi dirige una sua personale versione di Battle Royale, in cui il gore si sposa con il pop per dare vita a qualcosa di grottesco e inquietante insieme.
6. Saw II (2005, di Darren Lynn Bousman) tra i migliori film sulvival horror
Ancor più del Saw di James Wan, il sequel diretto da Darren Lynn Bousman è quello che più si avvicina all’idea di survival horror di film come The Belko Experiment. Deus ex Machina della serie, e diabolica mente nascosta dietro alle torture di ogni film, è John Kramer, un uomo che non ha più nulla da perdere e le cui sofferenze lo hanno trasformato in un mostro cinico e spietato pronto a torturare chiunque decida di lamentarsi inutilmente della propria vita.
Questa volta, John “Jigsaw” Kramer ha rinchiuso otto persone in una casa abbandonata e invasa dal gas nervino. Potranno salvarsi solo se riusciranno a raggiungere delle siringhe di atropina nascoste in una delle stanze, ma il loro attaccamento alla vita sarà sufficiente?
7. Circle (2014, di Aaron Hann e Mario Miscione)
I possessori di un abbonamento Netflix non possono perdersi per nulla al mondo un gioiellino come Circle, l’indie-horror a bassissimo costo di Aaron Hann e Mario Miscione girato interamente in una stanza buia e con una sola fonte di luce (rossa) ad illuminare i protagonisti.
Per ragioni apparentemente ignote, cinquanta persone si risvegliano in una stanza buia; il tempo passa e piano piano i poveri malcapitati cominciano a morire, uno dopo l’altro, senza ordine apparente. Perché si trovano in quella stanza e, soprattutto, ci sarà mai un modo per interrompere questo terribile incubo?
Distopico, folle, angosciante, Circle non brilla per originalità o per messinscena ma è la conferma che a volte basta una buona idea e una stanza vuota per realizzare un buon film.
8. The Stanford Prison Experiment tra i migliori film sulvival horror
Nel 1971 un gruppo di ricercatori coordinati dal professor Zimbardo dell’università di Stanford condusse un esperimento psicologico per analizzare il comportamento umano attraverso i gruppi di appartenenza. All’esperimento parteciparono diversi volontari, ai quali fu chiesto di dividersi in due gruppi: da un lato le guardie carcerarie, dall’altro i detenuti. I risultati ottenuti furono inaspettati e così cruenti da costringere il professore e il suo team a interrompere l’esperimento.
A questa storia (tragicamente vera) si sono ispirati ben tre film (e uno sceneggiato televisivo italiano, quando ancora in Italia fare cinema “sperimentale” era possibile): La gabbia di Carlo Tuzii del 1977; The Experiment – Cercasi cavie umane, di Oliver Hirschbiegel del 2001; The Experiment, film di Paul Scheuring del 2010 (remake americano del film tedesco del 2001); Effetto Lucifero – The Stanford Prison Experiment, film di Kyle Patrick Alvarez del 2015.
9. Inhuman Resources (2012, di Daniel Krige)
Conosciuto anche come Redd Inc., Inhuman Resources è una sorta di allegoria della tipica giornata lavorativa in ufficio, in cui le proprie scrivanie si trasformano troppo spesso in gigantesche gabbie dalle quali è praticamente impossibile uscire. Il protagonista/antagonista di Inhuman Resources è Thomas Reddman, uno squilibrato datore di lavoro che ha costretto sei dei suoi nuovi dipendenti a lavorare strenuamente per provare la sua innocenza. Il compito è praticamente impossibile, soprattutto perché Reddman è indiscutibilmente colpevole.
10. Bloodsucking Bastards (2015, di Brian James O’Connell)
Immancabile, nella lista dei migliori film survival horror, anche un’altra commedia dark, Bloodsucking Bastards, pellicola americana del 2015 con Pedro Pascal. O’Connell ambienta il suo film in un ufficio, il cui capo è un vampiro pronto a qualsiasi compromesso pur di aumentare la produttività dei propri dipendenti. Chiunque non accetterà le sue condizioni, dovrà subire delle conseguenze…e non saranno un licenziamento.
Poco conosciuto in Italia, all’estero ha avuto un’accoglienza parecchio discordante: c’è chi ha trovato le premesse geniali ma ha trovato la messinscena troppo debole, chi invece ne ha lodato l’interessante parallelismo tra vampiri e vita d’ufficio. Per noi è un film divertente e senza pretese, che rivisita il survival horror e lo traveste da commedia (con tanto di denti aguzzi).
11. 13 Tzameti (2005, di Gèla Babluani)
E per ultimo – ma solo formalmente – un film franco-georgiano del 2005, 13 Tzameti, in cui Sebastien, un giovane operaio georgiano emigrato in Francia, si ritrova per puro caso coinvolto in un gioco clandestino spaventoso in cui un gruppo di uomini sfida la sorte condannandosi a morte ogni volta.
Girato interamente in bianco e nero, sia per rimandare a un certo tipo di cinema francese sia per ridurre al minimo la profondità degli sciagurati protagonisti, 13 Tzameti è un valzer con la morte senza il minimo spiraglio di salvezza, in cui gli uomini si riuniscono in una danse macabre con il destino in nome del vile e sporco denaro.