5 film horror found footage che vi terrorizzeranno
Purtroppo sappiamo che non appena spunta fuori la parola “found footage” l’utente o il fan medio pensa immediatamente a film horror moderni che non hanno trovato una collocazione commerciale e che non vedranno mai la luce al cinema. Anche se va detto alcuni di questi found footage sono davvero ben fatti, basti pensare al caso di The Blair Witch Project o addirittura il quasi vietato Cannibal Holocaust dell’italiano Ruggero Deodato. I produttori, come spesso accade, non hanno capito nulla di ciò che ha reso grandi questi film e hanno così deciso lasciarli in disparte, preferendogli magari un triste appuntamento annuo con film come Paranormal Activity. Noi di Cinematographe vogliamo rendere omaggio a queste produzioni nominandone ben 5 delle più oscure e terrificati, vi ricordiamo che la classifica rispecchia il gusto personale e può naturalmente variare di soggetto in soggetto.
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THE TAKING OF DEBORAH LOGAN – DI ADAM ROBITEL
Rilasciato nel 2014 con un gran successo, sembra ancora che in pochi abbiano effettivamente visto questo splendido found footage. È un vero peccato, perché riesce a inchiodare dalla paura sia per il montaggio che caratterizza il found footage che per la follia che tutti noi vogliamo dai film di possessione. The Taking of Deborah Logan è un prodotto che si ferma a metà, tra innovazione e amore per il mos maiorum, un incrocio tra chiavi moderne e riletture di classici del genere. Il debuttate regista Adam Robitel mette in campo il meglio di se, come di consueto si fa in un’opera prima e riesce a spaventare con una storia dagli echi paranormali e demoniaci. Non è una novità il fatto di trovarsi di fronte ad una donna malata che in realtà nasconde ben altre impurità, ma la trattazione dell’argomento e lo sviluppo sono davvero degni di menzione speciale, il librarsi della trama è armonioso e lo spettatore ha il tempo giusto per abituarsi al concetto di paura. Davvero straordinaria la prova attoriale di Jill Larson(Deborah Logan) che riesce a donare verità e sofferenza al suo ruolo, mai cadendo nella macchietta o nell’azione teatrale della parte che gli è affidata. La donna vive la malattia e parallelamente un qualcosa di oscuro, la degenerazione è tambureggiante e il suo pathos cresce e riempie la scena.
THE POUGHKEEPSIE TAPES – DI JOHN ERICK DOWDLE
The Poughkeepsie Tapes è un documentario in stile film horror found footage del 2007 film horror americano e diretto da John Erick Dowdle e interpretato da Bobbi Sue Luther, Samantha Robson e Ivar Brogger. Il film è diventato noto per la sua storia travagliata e per la sua uscita: Nonostante sia completato nel 2007, l’uscita del film per il grande pubblico si è verificato nel 2014, sette anni dopo visti i contenuti particolarmente cruenti.
LAKE MUNGO – DI JOEL ANDERSON
Lake Mungo è un film mockumentary horror del 2008 diretto da Joel Anderson. Anche se lo stile è leggermente differente dal found footage, il film per tensione e rapidità di macchina lo ricorda molto. La sedicenne Alice Palmer annega mentre sta nuotando con la sua famiglia in una diga ad Ararat, in Australia. Dopo la sua morte nella sua casa cominciano ad accadere alcune strane cose. La famiglia della defunta chiede quindi aiuto ad uno psichiatra e ad un parapsicologo.
THE DEN – DI ZACHARY DONOHUE
The Den è un film del 2013 diretto da Zachary Donohue. Elizabeth, una studentessa, ottiene, grazie al sostegno di una sua professoressa, una borsa di studio per studiare il comportamento psicologico degli umani che usano il social network The Den, un sito senza alcuna barriera protettiva dove chiunque, uomo, donna o bambino di qualunque nazionalità, può accedere e chattare in webcam con sconosciuti. Per sei mesi interagirà con quante più persone possibili, registrando ogni interazione con il suo computer. Dopo aver conosciuti tantissimi utenti, tra cui persone che si masturbavano, che erano in cerca di sesso oppure che desideravano semplicemente prendere in giro gli altri, stanca, va a dormire. Il PC, tuttavia, si accende da solo e si collega automaticamente al computer di un altro utente, dove una donna urla disperata. Elizabeth ne parla col ragazzo, Damien, ma non sa ancora come agire. L’utente misterioso riappare, ma senza svelarsi e usando soltanto la tastiera, tuttavia si disconnette quando qualcuno si avvicina alla ragazza. Per il resto non rimane che vederlo…
HENRY, PIOGGIA DI SANGUE – DI JOHN MCNAUGHTON
Henry, pioggia di sangue, titolo originale Henry: Portrait of a Serial Killer è un film thriller/horror splatter del 1986, diretto da John McNaughton, con Michael Rooker e Tom Towles. Rooker interpreta il serial killer nomade di nome Henry, che si incontra con un vecchio amico in galera chiamato Otis a Chicago, dove inizia a snodarsi la scia di assassinii. È un noto film a basso costo (venne girato in meno di un mese con un budget di circa 110 000 dollari), ma non venne distribuito prima del 1989 a causa dei ripetuti disaccordi con la MPAA riguardo ai suoi contenuti violenti. Il film venne poi fatto uscire non censurato. Non apparve nel Regno Unito prima del 1993, e due minuti di scene violente vennero rimossi dalla BBFC. Una versione non censurata del film venne comunque distribuita in Inghilterra nel 2003.Si tratta del secondo film ispirato al serial killer, ed ha avuto più successo del precedente Confessioni di un serial killer del 1985, diretto da Mark Blair.
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