Oltre Il Signore degli Anelli: 5 saghe fantasy letterarie che hanno fatto flop sul grande (e piccolo) schermo
Qual è la formula per il successo di una riuscita trasposizione cinematografica di una saga letteraria? Mentre il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere conquista fan in tutto il mondo, ripercorriamo la storia di 5 saghe destinate a non durare.
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere – serie di punta del catalogo Prime Video – ha acceso nuovamente i riflettori su una saga, prima letteraria e poi cinematografica, che ha contribuito a modificare radicalmente il concetto di fantasy e a creare degli standard e dei rifermenti ormai imprescindibili per chiunque si approcci al genere. Ma il progetto tratto dall’universo di Tolkien non è l’unico ad aver ridato vita ad un franchise ormai iconico. A fine agosto ha visto finalmente la luce anche la serie prequel\spin-off de Il Trono di Spade, House of the Dragon, basata sui romanzi di George R.R. Martin. Il fantasy, quindi, è tornato prepotentemente alla ribalta e, nonostante critiche e perplessità, ha conquistato (nuovamente) milioni di spettatori. Un trionfo apparentemente incontrastato e senza precedenti, che ha portato il pubblico a chiedersi quale sia la formula vincente dietro ad una riuscita trasposizione di una saga letteraria. Oltre Il Signore degli Anelli e Il trono di spade, vi è infatti una schiera di potenziali franchise stroncati però sul nascere dallo scarso successo che hanno riscontrato al cinema o in televisione. Ecco dunque la lista dei cinque casi più clamorosi fra le saghe fantasy letterarie che hanno fatto flop, nei quali il passaggio dalla pagina allo schermo si è rivelato più tortuoso – e fatale – di quanto produttori e registi potessero immaginare.
Saghe fantasy letterarie che hanno fatto flop: 1. Eragon (Stefen Fangmeier, 2006)
Agli inizi degli anni 2000, Eragon diviene un caso letterario senza precedenti. Dichiaratamente rivolto ad una platea di giovani e giovanissimi, scritto da Christopher Paolini a soli quindici anni, il romanzo contiene tutti gli elementi del fantasy e del racconto di formazione. Inevitabile, quindi, che diventi il primo capitolo di una tetralogia, nota come Il Ciclo dell’Eredità (Eldest, Brisingr e Inheritance). Dopo soli quattro anni, Eragon ottiene inoltre la sua trasposizione cinematografica – nel cast anche John Malkovich e Jeremy Irons. Sono infatti gli anni dell’exploit del genere grazie alla trilogia de Il Signore degli Anelli e alle opere su Harry Potter. Gli elementi per una nuova saga cinematografica ci sono del resto tutti: un giovane che scopre di avere nobili origini, draghi, elfi, orchi, creature leggendarie di ogni genere ma soprattutto un percorso lungo e faticoso, composto da sfide e prove da superare.
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Qualcosa, però, si perde lungo la strada e la magia del romanzo non viene replicata sul grande schermo. Il risultato è un autentico flop al botteghino, che non permette alla Fox di rientrare nemmeno dei costi di produzione. Una sceneggiatura non particolarmente riuscita, un regista al suo debutto, mancanza di epicità e troppi elementi derivati da altre saghe: queste le cause principali del suo insuccesso. E della decisione di stroncare il franchise sul nascere, nonostante altri tre romanzi da cui poter attingere. Il Ciclo dell’Eredità, però, tornerà sul (piccolo) schermo grazie a Disney. È infatti ufficialmente in produzione una serie tv tratta da Eragon, che debutterà – ovviamente – sulla piattaforma streaming Disney+.
2. La bussola d’oro (Chris Weitz, 2007)
Negli stessi anni e nello stesso fertile terreno viene piantato il seme di un’altra fra le saghe fantasy letterarie che hanno fatto flop, destinata a rimanere incompiuta. La bussola d’oro, trasposto da New Line Cinema nel 2007, sarebbe dovuto essere infatti il primo capitolo di una trilogia cinematografica tratta dalla saga Queste oscure materie di Philip Pullman, composta da altri due romanzi (La lama sottile, Il cannocchiale d’ambra). La storia della piccola orfana Lyra, ambientata in un universo parallelo in cui ogni uomo è affiancato da un daimon – la propria anima in forma animale -, sembra conquistare, in parte, spettatori in tutto il mondo. Il film incassa infatti circa 372 milioni di dollari. Ma ci sono progetti condannati, però, a non durare. Nonostante una trama complessa e stratificata, un regista esperto in blockbuster per adolescenti – Chris Weitz ha firmato la regia di The Twilight Saga: New Moon – e un cast all star (Nicole Kidman, Eva Green, Daniel Craig, Sam Elliot e Christopher Lee) La bussola d’oro rimarrà l’unico capitolo del franchise. New Line deciderà infatti di non produrre i due sequel a causa di controversie sulla trama – troppo critica nei confronti del mondo di potere delle organizzazioni religiose – e problemi di budget, acuiti dalla crisi economica del 2008. La trilogia Queste oscure materie è divenuta, però, di recente, una serie tv di successo, che si concluderà con la terza stagione – prevista entro la fine del 2022.
3. Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini (Chris Columbus, 2010) e Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri (Thor Freudenthal, 2013)
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini, tratto dall’omonimo romanzo di Rick Riordan, è riuscito nell’arduo compito di ottenere un sequel (Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il mare dei mostri). La saga cinematografica, però, si è fermata al secondo capitolo, mentre quella letteraria era composta da ben cinque romanzi (oltre ai due già citati, La maledizione del Titano, La battaglia del labirinto e Lo scontro finale). Pentalogia completata poi da tre appendici e trasposta anche in musical, videogioco e fumetto. Cosa non ha quindi funzionato nella versione cinematografica? A giudicare dai moltissimi commenti dei fan, le troppe – imperdonabili e spesso evitabili – differenze rispetto al romanzo di partenza, che hanno portato alla scrittura di personaggi poco caratterizzati e di una sceneggiatura confusionaria. Errori in parte perdonati a Chris Columbus, ma ripetuti in un sequel che ha aggiunto agli sbagli già commessi un pessimo uso della CGI.
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Se quindi Il ladro di fulmini riesce almeno ad ottenere buoni risultati al box office – guadagnando nei primi giorni di programmazione 166.795.311 dollari – Il mare dei mostri si rivela invece un flop anche al botteghino. Il potenziale della saga letteraria – che parla di un ragazzino dislessico che scopre di essere un semidio – convergerà però presto in una serie tv, sempre ad opera di Disney+. Walker Scobell, Leah Sava Jeffries e Aryan Simhadri ricopriranno i ruoli che furono, rispettivamente, di Logan Lerman, Alexandra Daddario e Brandon T. Jackson. Ecco un altro caso da catalogare fra le saghe fantasy letterarie che hanno fatto flop.
4. The Shannara Chronicles (2016-2017, serie tv ideata da Alfred Gough e Miles Millar)
Il Trono di Spade ha il merito di aver portato l’epica fantasy sul piccolo schermo, rendendola mainstream ed accessibile a diversi tipi di pubblico. Non stupisce, quindi che, sull’onda del suo – guadagnato – successo siano state prodotte altre serie dello stesso genere, spesso tratte da intramontabili saghe letterarie. La più famosa è senza dubbio The Shannara Chronicles, basata sull’omonima serie di romanzi di Terry Brooks – composta, in totale, da 34 volumi. Un bacino di opportunità potenzialmente infinito, che però non viene valorizzato sul piccolo schermo. Nel 2016 viene infatti realizzata la serie tv, tratta dal secondo libro – Le pietre magiche di Shannara. Lo show viene poi – a stento – rinnovato per una seconda stagione, per finire presto nel dimenticatoio. I motivi del fallimento sono più o meno gli stessi delle pellicole analizzate precedentemente: poca aderenza alla storia di partenza – in questo caso il problema è anche nella scelta del romanzo da adattare, fra i meno “televisivi” dei 34 scritti da Brooks -, protagonisti “sull’orlo di una crisi ormonale”, ritmo lento e piatto e un’ambientazione spogliata di qualsiasi riferimento fantasy. A coronare scelte progettuali e stilistiche sbagliate, un cast totalmente fuori parte – da ricordare la presenza di un giovane Austin Butler (Elvis Presley nel recente biopic di Baz Luhrmann).
5. King Arthur – Il Potere della spada (2017, Guy Ritchie)
L’ultimo, clamoroso caso della nostra lista di saghe fantasy letterarie che hanno flop affonda le radici in miti e leggende risalenti a secoli fa, già diventate soggetto di numerose trasposizioni cinematografiche e televisive: il ciclo di racconti su Re Artù. La pellicola di Guy Ritchie si ispira, in particolare, alla prima opera che mise insieme i romanzi inglesi e francesi su Artù, unendoli a materiale originale e creando il primo vero modello scritto della storia delle sue gesta, La morte di Artù di Sir Thomas Malory – risalente al XV secolo. Nelle intenzioni di Warner Bros., King Arthur – Il Potere della spada doveva dunque essere il primo capitolo di una saga composta da sei parti. L’insuccesso commerciale del film, però, portò alla cancellazione del progetto. Costato 175 milioni di dollari, ha generato infatti incassi per soli 140 milioni ed ha ottenuto un bassissimo punteggio su Rotten Tomatoes (30% di giudizi positivi). Ideato come una sorta di atipica origin story del personaggio, la pellicola vanta nel cast la presenza di Charlie Humman (Artù), Djimon Hounsou (Sir Bedivere), Jude Law (il villain Vortigen) ed Erica Bana (Uther Pendragon). Il flop, nel caso di King Arthur – Il Potere della spada è da attribuirsi – oltre ai motivi già analizzati – ad una trama abusata e raccontata in maniera non originale, alla mancanza di personaggi femminili (indispensabili in una pellicola nata in anni recenti) e ad una pessima e a tratti imbarazzante CGI.