7 sconosciuti a El Royale: chi era il personaggio nella pellicola?
Tra tutti i misteri che ci lascia 7 sconosciuti a El Royale quello più ambiguo è il noto personaggio presente nella pellicola bruciata da Miles Miller [SPOILER]
Il thriller anni 60, 7 sconosciuti a El Royale di Drew Goddard è un mix strettamente sceneggiato di dialoghi accattivanti, personaggi misteriosi, intricati, intimi sviluppi della trama e tematiche toccanti, che hanno lo scopo di rimanere nella mente del pubblico a lungo dopo aver lasciato il cinema.
Ci sono diversi misteri che il film non affronta direttamente, ma, tra tutti, ce n’è uno in particolare che si distingue. All’inizio del film viene detto che la “gestione” del motel El Royale era solita fare dei ricatti, filmando gli ospiti attraverso falsi specchi e poi minacciandoli. Tuttavia, c’è un filmato che il portiere del motel, Miles Miller (Lewis Pullman) ha rifiutato di trasmettere. Esso viene bruciato alla fine del film e nessun personaggio dice chi ha visto sulla pellicola.
Il trailer di 7 sconosciuti a El Royale
Ma, anche se il finale di 7 sconosciuti a El Royale alla fine lascia senza identità la potenziale vittima del ricatto, durante il film sono disseminati alcuni indizi.
La persona impressa sulla pellicola ormai deteriorata dalle fiamme è sicuramente una persona molto conosciuta (tutti quelli che vedono il filmato lo riconoscono immediatamente), la cui eredità sarebbe addirittura rovinata se qualcosa contenuto nelle riprese dovesse trapelare. Possiamo anche supporre che il sospetto sia morto alla fine degli anni ’60 o all’inizio degli anni ’70, dopo tutto il nuovo film di Goddard è ambientato il 7 ottobre 1970 (basato sul celebre discorso di “cessate il fuoco” di Nixon in TV) e Miles dice che l’ospite (ora deceduto) visitò il motel circa un anno prima.
Questo piccoli indizio ci lasca davvero un mare di possibilità.
La recensione di 7 sconosciuti a El Royale
Martin Luther King Jr.
Una delle figure politiche più famose degli anni ’60 fu Martin Luther King Jr., politico battista e leader dei diritti civili. Simbolo della lotta per la pace e l’uguaglianza e per la sua forma di protesta nonviolenta. Il suo significato storico non può essere sottovalutato ed è stato ritratto in film storici come Selma – La strada per la libertà (2014) e All the Way (2016).
In qualità di grande leader di un gruppo emarginato, Martin Luther King fu perseguitato dall’FBI, anche per le sue presunte infedeltà dal matrimonio con Coretta Scott King. Gli hanno persino inviato un nastro e una lettera di ricatto nel tentativo di convincerlo a suicidarsi per potenziali rivelazioni scottanti sul suo conto, essendo un esempio di integrità morale fuori dal comune. I nemici del dr. King erano molti, potenti e vendicativi, e avrebbero preso al volo qualsiasi appiglio pur di screditarlo, anche due anni dopo il suo omicidio nel 1968.
La sua situazione si adatta sicuramente a ciò che sappiamo della persona in 7 sconosciuti a El Royale, ed è esattamente il tipo di figura che Miles vorrebbe proteggere.
Robert F. Kennedy
Martin Luther King Jr. non fu l’unico grande leader americano assassinato nel 1968 nel pieno della sua vita; Robert F. Kennedy è stato ucciso solo due mesi dopo, il 6 giugno di quell’anno particolarmente violento, mentre stava conducendo la campagna per diventare il 37° Presidente degli Stati Uniti d’America.
Come Luther King, anche Kennedy era un ottimista, un leader lungimirante che scorse le potenzialità del suo Paese e pensò di poterlo aiutare a mantenere gli ideali su cui è stato fondato.
Kennedy era decisamente più pragmatico di King e la sua posizione sull’uguaglianza razziale era prima di tutto mossa dalla sua ambizione politica e solo in secondo luogo dalla compassione umana, ma le sue parole e i suoi bisogni verso la causa progressista dell’eguaglianza parlavano da soli.
Gli storici sottolinearono spesso come Kennedy avesse la reputazione di uomo che amava particolarmente la compagnia femminile, e che da lungo tempo si vociferava di varie infedeltà al di fuori del suo matrimonio, ma non a livello di King, per non parlare del fratello maggiore, John F. Kennedy. Eppure, questo basta a renderlo un papabile nome per l’uomo misterioso del nastro di 7 sconosciuti a El Royale.
In conclusione, nessuna di queste due possibilità è più o meno valida dell’altra. Il fatto che alla fine il filmato venga distrutto prima di rivelare ciò che contiene chiarisce che spetta al pubblico la decisione finale sull’identità della figura misteriosa (se avranno voglia di rifletterci, ovvio).
Il punto chiave del film è che i grandi uomini non sono perfetti. Le persone buone possono fare cose cattive, le persone cattive possono fare cose buone; c’è molto di più nella natura umana rispetto ai semplici aspetti di giusto e sbagliato.