A Quiet Place – Giorno 1: spiegazione del terzo capitolo della saga A Quiet Place
Terzo capitolo dell'omonima saga, A Quiet Place - Giorno 1 vede Joseph Quinn e Lupita Nyong'o combattere all'arrivo degli alieni a New York.
Nelle sale cinematografiche dal 27 giugno 2024, A Quiet Place – Giorno 1 (A Quiet Place – Day One) è il prequel di A Quiet Place – Un posto tranquillo (A Quiet Place), uscito nel 2018 e di A Quiet Place II (A Quiet Place Part II), uscito nel 2020. Se i primi due capitoli della saga sono stati diretti e interpretati da John Krasinski, A Quiet Place – Giorno 1 è diretto e scritto da Michael Sarnoski. Questa volta, nel cast non troviamo Emily Blunt a interpretare Evelyn Abbott, John Krasinski nei panni di Lee Abbott o Cillian Murphy nelle vesti di Emmett. Protagonisti sono, infatti, Joseph Quinn e Lupita Nyong’o chiamati a dare i volti, rispettivamente, a Eric e Sam.
Leggi anche A Quiet Place – Giorno 1: recensione del film
Ci troviamo a New York quando tutto ha avuto inizio, prima della storia della famiglia Abbott che tenta disperatamente di sopravvivere. Come i primi due film anche A Quiet Place – Giorno 1 è ricco di suspense e paura, ma ci porta al momento in cui arrivano sulla Terra i mostruosi alieni senza vista che uccidono chiunque faccia il minimo rumore. Quando queste spaventose creature arrivano, Sam – malata terminale di cancro e poetessa – si trova in pieno centro nella Big Apple dove fa la conoscenza di Eric, studente inglese di giurisprudenza. Altro protagonista indiscusso? Il gatto di Sam: Frodo! Vediamo insieme alcuni aspetti di A Quiet Place – Giorno 1 (A Quiet Place – Day One), che meritano di essere chiariti.
A Quiet Place – Giorno 1: perché Frodo non miagola e si salva
Sappiamo che gli alieni arrivati sulla Terra uccidono qualunque essere vivente faccia il minimo rumore (anche semplicemente camminando). È lecito, quindi, chiedersi come sia possibile che Frodo, il gatto di Sam, non miagoli e non attiri su di sé l’attenzione delle spaventose creature. Nel film, Frodo è interpretato da due mici, Nico e Schnitzel: come spiegato, infatti, dal regista Sarnoski e riportato da Variety, non è stato necessario ricorrere alla creazione di un gatto in CGI.
Il piccolo è un gatto guida e il regista, per questo motivo, lo ha voluto immaginare molto ubbidiente e, quindi, estremamente silenzioso in caso di necessità. I gatti, inoltre, in quanto predatori riescono a muoversi senza far rumore.
Perché Sam vuole assolutamente mangiare una pizza
Durante A Quiet Place – Giorno 1, nonostante l’invasione aliena e il pericolo di essere barbaramente uccisa, Sam vuole assolutamente andare a mangiare una pizza da Patsy’s, che si trova nella zona opposta a quella in cui tutti i sopravvissuti si stanno dirigendo per essere salvati. Gli alieni, infatti, non attraversano l’acqua: vengono, quindi, distrutti tutti i ponti così che i mostri non possano lasciare Manhattan e l’invasione venga circoscritta. Per questa ragione, i superstiti vengono tratti in salvo con delle imbarcazioni e tutte le persone si dirigono verso la costa per essere salvate.
Sam, invece, vuole rivivere i momenti di quando era bambina e suo padre, un musicista jazz, la portava a mangiare la pizza da Patsy’s. Essendo malata terminale, non vuole rinunciare ad assaggiare un’ultima volta questa pizza. Sfortunatamente, però, la pizzeria è andata distrutta. Eric, allora, accompagna Sam nel jazz club in cui suonava il padre e poi le procura un’altra pizza, scrivendo sul cartone “Patsy’s”.
Gli alieni e l’uovo
In una scena del film, mentre Eric è intento a salvare Frodo, vede delle disgustose pozze di liquido rosa nelle cui vicinanze gli alieni fanno a pezzi un oggetto che sembra essere un uovo e che poi mangiano. Il regista Sarnoski – intervistato da Slash Film – ha spiegato che, in quelle pozze, ci sono dei corpi.
Durante i tre film della saga, non viene mai specificato cosa facciano gli alieni realmente con le loro vittime. Si suppone che queste vengano mangiate. Il regista del terzo film, invece, li immagina come delle formiche agricole che utilizzano il materiale organico per coltivare la loro vera fonte di cibo: delle specie di uova, per l’appunto.
Il destino di Sam
Verso la fine della pellicola, Sam decide di consegnare Frodo a Eric – chiedendogli, in un biglietto, di prendersi cura di lui – prima di prendere strade diverse. Eric si dirige, infatti, verso la nave con i sopravvissuti per mettersi in salvo con Frodo: mentre gli alieni lo inseguono, Eric riesce a gettarsi in acqua e a salire sull’imbarcazione (diretta sull’isola che poi vedremo in A Quiet Place II, dove vive una comunità protetta dall’acqua). Sam, invece, decide di restare a terra e ascoltare un’ultima volta Feeling Good di Nina Simone. Sam inizia, quindi, a far rumore sbattendo contro le auto per permettere a Eric e Frodo di scappare, ma anche perché lei dalla morte non può comunque fuggire: anche se riuscisse a mettersi in salvo adesso, il cancro la ucciderà lo stesso a breve.
Quando poi stacca il jack delle cuffie dall’iPod e Feeling Good riecheggia per le strade di New York, abbiamo la certezza che quelli sono gli ultimi istanti in vita di Sam che viene, quasi sicuramente, attaccata e uccisa dagli alieni. Nel film non viene mostrato ciò che le succede realmente, ma è abbastanza scontato. Nella scelta di Sam è impossibile non notare il parallelismo con quella di Lee in A Quiet Place – Un posto tranquillo: quest’ultimo, infatti, si sacrifica per salvare i propri figli; Sam, invece, decide di suicidarsi prima per mettere in salvo Eric e Frodo e poi per prendere il controllo del proprio destino.
A Quiet Place – Giorno 1 prepara a un altro capitolo della saga?
Infine, è innegabile il fatto che A Quiet Place – Giorno 1 prepari – se lo si vorrà – a un nuovo capitolo della saga horror. Dato che sappiamo che Eric e Frodo si trovano sull’isola mostrata in A Quiet Place II, si può pensare che entrambi potrebbero riapparire in futuro in un sequel (considerandoli, ovviamente, sopravvissuti anche all’attacco mostrato nel secondo capitolo).
Allo stesso modo, potrebbe esserci un ritorno di Evelyn e Lee e, quindi, di Emily Blunt e Cillian Murphy, oltre che di Joseph Quinn. Un’altra strada potrebbe essere quella dell’approccio antologico per raccontare più storie e più punti di vista durante l’invasione aliena, come accaduto con A Quiet Place – Giorno 1.