I 10 film migliori di Adrien Brody

The Brutalist, Il Pianista, La sottile linea rossa e tutti i più grandi film che hanno consacrato l'attore come uno dei più talentuosi del XXI secolo.

Eclettico, drammaturgicamente folgorante, calamitico, fascinoso nonostante una connotazione lontana dagli estetici canoni di bellezza, Adrien Brody è semplicemente uno dei più grandi interpreti della storia del cinema, contemporaneo e non. Il fresco vincitore del Golden Globe come Miglior attore in un film drammatico per The Brutalist di Brady Corbet, di anno in anno, e di pellicola in pellicola, muta, sperimenta, si conferma, elargendo impeccabili prove attoriali in grado di conquistare pressoché chiunque.
Nato il 14 aprile 1973 a New York da padre polacco e madre ungherese, entrambi di discendenza ebraica, egli ha visto la propria carriera e il proprio privato profondamente influenzati dalle sue origini, tanto da ottenere i più importanti riconoscimenti cinematografici proprio grazie ad interpretazioni di personaggi a lui estremamente vicini in tal senso. Esordiente sul grande schermo alla fine degli anni ’80 con New York Stories (nell’episodio diretto da Francis Ford Coppola, La vita senza Zoe), Brody ha dovuto aspettare il 1996 per ottenere il primo ruolo significativo (quello di Ruby Stein in Bullet, al fianco di Mickey Rourke e del rapper Tupac Shakur); successivamente, nel 1999, è arrivato il primo grande successo con Summer of Sam, di Spike Lee, che ha dato ufficialmente il via ad un’incredibile carriera fatta di personaggi complessi e collaborazioni illustri, illuminata nel 2003 dalla vittoria dell’Oscar per Il Pianista, che tutt’oggi gli vale il titolo di più giovane vincitore della statuetta come miglior attore protagonista. A oltre vent’anni di distanza da quella vittoria e dall’iconico bacio ad Halle Barry al momento della consegna del premio, Adrien Brody è tornato ad impersonificare il dramma ebraico e ha ottenuto il suo primo Golden Globe con The Brutalist, dopo una sequela di pellicole memorabili e alcune serie TV, tra le quali spicca la spietata ed elegante prova di Luca Changretta in Peaky Blinders.
Andiamo adesso a scoprire quali sono i 10 migliori film a cui il poliedrico attore ha partecipato, sia da protagonista che da attore secondario, partendo proprio dall’opera targata Brady Corbet.

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1. The Brutalist

Adrien Brody The Brutalist cinematographe.it

The Brutalist (2024) è il terzo lungometraggio firmato dal regista statunitense Brady Corbet che, a diversi anni di distanza dai precedenti L’infanzia di un capo e Vox Lux, torna con un’opera alquanto ambiziosa, brillante, diretta egregiamente, un’opera colossale come raramente se ne sono viste negli ultimi 10 anni. A riprova di questo la pellicola, presentata alla 81ª edizione del Festival di Venezia, dove ha ottenuto il Leone d’argento per la miglior regia, si è ripetuta ai Golden Globe 2025 ottenendo tre dei riconoscimenti più ambiti: Miglior Film Drammatico, Miglior Regista e Miglior Attore. Oltre alla grande direzione va infatti esaltata l’ennesima prova eccellente di Adrien Brody, qua nelle vesti del fittizio architetto ebreo ungherese László Tóth che, al termine della seconda guerra mondiale, emigra negli Stati Uniti in cerca di fortuna, finendo ben presto sotto l’egida del ricco mecenate Harrison Lee Van Buren (Guy Pearce).

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2. Il pianista e il più giovane Oscar di sempre

Adrien Brody Il pianista cinematographe.it

Come anticipato è di oltre 20 anni fa l’altro grande film in cui l’allora giovanissimo attore newyorkese ha interpretato un personaggio vicino a quello sopra citato. Ne Il Pianista (2002) di Roman Polanski infatti, Adrien Brody è Władysław Szpilman, il compositore polacco di origine ebraica realmente esistito, autore dell’omonimo romanzo autobiografico da cui il film è tratto. Vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes, la pellicola che ha portato un ventinovenne Brody sul tetto di Hollywood racconta l’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, vissuta in prima persona da Szpilman.

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3. La sottile linea rossa

Adrien Brody La sottile linea rossa cinematographe.it

Ne La sottile linea rossa (1998) è ancora una volta il secondo conflitto mondiale a fare da sfondo, per un film di guerra che si contraddistingue per la sua unicità nel genere. Tratta dall’omonimo romanzo scritto dal reduce James Jones e frutto della geniale riscrittura e direzione di Terrence Malick la pellicola, più che sul conflitto esteriore, si focalizza su quello interiore vissuto dai protagonisti, scissi tra il dovere militare, la brutale natura umana e il desiderio di pace, e Adrien Brody – ancora sconosciuto ai più – nei panni del Caporale Geoffrey Fife, pur non trovando moltissimo spazio nel corso della narrazione, si erge a simbolo e modello di questo dissidio, mostrandosi come il più sensibile ed introspettivo dei tanti personaggi rappresentati.

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4. The Village

Adrien Brody The Village cinematographe.it

In The Village (2004) di M. Night Shyamalan è ancora una volta centrale ed emblematico il ruolo ricoperto dall’attore, qui nei panni di un giovane uomo con evidenti disabilità cognitive: Noah Percy. L’innocenza del ragazzo si contrappone al pericolo che egli rappresenta, soprattutto rispetto al frutto del suo amore non corrisposto Ivy Walker (Bryce Dallas Howard), e impersonifica così tutte le contraddizioni di una comunità dominata dal controllo, dalla protezione e dall’isolamento, sfuggita al resto del mondo e a tutto ciò che gli è ignoto.

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5. The Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel cinematographe.it

Con Grand Budapest Hotel (2014) di Wes Anderson ecco che viene fuori un altro tratto della versatilità interpretativa dell’artista, che qui gioca il ruolo di un personaggio assai distante da quelli precedentemente descritti. Nell’umoristico ed esteticamente formidabile racconto delle bizzarre dinamiche di un lussuoso hotel e delle peripezie vissute dal suo concierge Monsieur Gustave H. (Ralph Fiennes), Adrien Brody è Dmitri Desgoffe-und-Taxis, figlio di Madame D. (Tilda Swinton), nonché principale villain dell’opera, un uomo aggressivo, arrogante, con l’unica ambizione di ereditare le fortune materne e, in particolare, il dipinto Ragazzo con Mela.

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6. Il treno per il Darjeeling: la prima collaborazione tra Adrien Brody e Wes Anderson

Adrien Brody Il treno per il Darjeeling cinematographe.it

Ma quello tra Brody e Wes Anderson è un sodalizio che va avanti da ormai diversi anni – come spesso accade quando si tratta del regista vincitore dell’Oscar nel 2024 (per il cortometraggio La meravigliosa storia di Henry Sugar). Bisogna infatti tornare a Il treno per il Darjeeling (2007) per ritrovare la prima collaborazione tra i due; nel quinto lungometraggio diretto dall’autore e presentato alla 64ª edizione del Festival di Venezia, Jack (Jason Schwartzman), Francis (Owen Wilson) e Peter Whitman (Adrien Brody) sono tre fratelli che intraprendono un viaggio spirituale allo scoperta di sé stessi e delle proprie origini. Peter, nel dettaglio, è il mediano dei tre, il più riflessivo e serioso, che però contribuisce enormemente alla resa umoristica del film.

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7. Midnight in Paris

Midnight in Paris cinematographe.it

Nell’onirico viaggio temporale intrapreso da Gil Pender (Owen Wilson) in Midnight in Paris (2011) di Woody Allen, in cui il protagonista si ritrova ogni notte ad essere magicamente catapultato negli anni ’20, Adrien Brody indossa i baffi e le vesti del pittore surrealista Salvador Dalì, interpretato in tutta l’eccentricità e la peculiarità che si ben si confanno all’artista ed al genio. Ancora una volta l’attore è simbolo, è icona appunto di una surrealtà manifesta, da egli accentuata e resa ancor più palpabile.

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8. The Jacket

The Jacket cinematographe.it

La tematica del tempo viene concettualizzata anche in The Jacket (2005) di John Maybury (liberamente ispirato al romanzo Il vagabondo delle stelle di Jack London), dove ritorna anche il discorso bellico – in rifermento non più alla seconda guerra mondiale, bensì al Guerra del Golfo – questa volta però visto dagli occhi del veterano Jack Starks; egli, rientrato dal conflitto con gravi problemi di amnesia, viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico e costretto ad indossare una giacca di contenzione per un esperimento che lo porterà ad avere strane ed allarmanti visioni sul suo futuro. Nel film figurano anche Keira Knightley, Jennifer Jason Leigh e Daniel Craig.

9. King Kong

Adrien Brody King Kong cinematographe.it

Dello stesso anno del precedente è King Kong (2005) di Peter Jackson, secondo remake del film omonimo, diretto da Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack nel 1933. Il film ripercorre i passi dell’originale raccontando la storia di una troupe cinematografica che, intrapreso un viaggio in nave, si ritrova su un’isola misteriosa, ove scopre ben presto l’esistenza di un enorme gorilla. Ma l’opera, oltre al solido racconto da cui nasce, deve il suo grande successo al monumentale lavoro di effettistica (che valse la vittoria dell’Oscar) e alle ottime performance attoriali. Adrien Brody è questa volta lo sceneggiatore Jack Driscoll che, legatosi fin dall’inizio alla bellissima Ann Darrow (Naomi Watts) – attrice protagonista del film – dimostrerà grande coraggio nel proteggerla dal pericoloso animale.

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10. Summer of Sam e i primi passi nell’olimpo di Hollywood per Adrien Brody

Summer of Sam cinematographe.it

Come anticipato in introduzione, il primo film a lanciare Adrien Brody verso l’olimpo hollywoodiano è Summer of Sam (1999) di Spike Lee. Il film racconta la vera storia del serial killer David Berkowitz (meglio noto con l’alias con cui si firmava, Son of Sam), attraverso gli occhi di un gruppo di ragazzi e intrecciando le loro storie personali con la vita della comunità; tra i protagonisti vi è Vinny, interpretato dall’attore classe 1973, che viene ricordato per l’indole adolescenziale molto fervente e per l’iconico tagli di capelli e lo street-style punk anni ’70.

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