Akira di Katsuhiro Otomo: ecco perché il nuovo doppiaggio funziona!
Un nuovo ottimo cast di voci e una nuova traduzione della sceneggiatura più fedele ai dialoghi originali danno nuova vita ad Akira, il film d'animazione cult di Katsuhiro Otomo, di nuovo al cinema in occasione del suo trentesimo anniversario.
In occasione del suo trentesimo anniversario, Akira, il capolavoro di Katsuhiro Otomo, è stato oggetto di una profonda opera di ridoppiaggio, che oltre a dare una nuova voce ai personaggi del film, ne ha profondamente rivisto il copione in più punti risultando in un’opera, se non completamente nuova, è sicuramente molto diversa dalla precedente. Accolta con perplessità e diffidenza, come spesso accade ogniqualvolta si modifica un’opera tanto amata e considerata un cult, questa operazione ha in realtà portato grandi benefici a un film reso estremamente criptico e oscuro nella sua prima versione italiana, caratterizzata da un adattamento piuttosto libero dei dialoghi. Lungi dal voler profanare un film tanto amato, quindi, il nuovo doppiaggio intende restituire ad Akira il suo copione originale facendolo interpretare a un nuovo cast di artisti che, in definitiva, compie un ottimo lavoro nel dare voce a Kaneda, Tetsuo e a tutti gli altri personaggi.
Akira: un nuovo eccellente cast di voci per i personaggi del film
Il nuovo cast di doppiatori vede diversi nomi importanti esibirsi al microfono per dare vita ai personaggi di Akira. Kaneda, il protagonista del film, è doppiato dal giovane Manuel Meli, che vanta già un lunghissimo curriculum sia al cinema che in televisione; tra gli altri, Meli ha prestato la sua voce a Josh Hutcherson nella saga di Hunger Games, Ansel Elgort in Carrie, Colpa delle Stelle e Baby Driver, Ezra Miller in Animali Fantastici e Dove Trovarli e Fionn Whitehead nel recente Dunkirk. Meli, molto più vicino all’età di Kaneda di quanto fosse Angelo Maggi nella prima versione italiana del film, riesce a rendere più coerente il suo personaggio con la sua caratterizzazione originale, anche attraverso dialoghi meno impostati che gli permettono di conferire maggiore naturalezza alla sua interpretazione.
Un ottimo lavoro è stato svolto anche da Alessio Puccio, nuova voce di Tetsuo. Decisamente più anziano del suo personaggio, ancora adolescente, Puccio sfrutta tutte le sfumature della sua voce per dare forma ai repentini sbalzi d’umore e alla personalità estrema di una persona decisamente emotiva, costantemente vittima dei suoi sentimenti di rabbia e inadeguatezza nei confronti dei suoi amici e di sé stesso. I momenti migliori del suo lavoro si hanno nei confronti con Kaneda, in cui Tetsuo passa dall’esaltazione d’onnipotenza alla rabbia repressa per l’iperprotettività cui è fatto oggetto dall’amico fino alla furia omicida che lo coglie una volta compresa la portata dei suoi poteri. Alessio Puccio è stato la voce storica di Daniel Radcliffe nella saga di Harry Potter, e, recentemente, di Carlos Valdes nelle serie televisive ispirate ai personaggi DC prodotte dall’emittente staunitense The CW.
Completano il cast principale Pierluigi Astore nel ruolo del Colonnello Shikishima, un personaggio piuttosto controverso per le difficili posizioni e scelte che prende nel corso della storia ma egregiamente portato in vita da Astore, non nuovo a ruoli delicati di personaggi al limite, ed Emanuela Damasio, che dà inaspettatamente la sua voce a Kei, leading lady e interesse amoroso di Kaneda, riuscendo a conferirle una grande femminilità senza renderla insipida o superficiale.
Akira: una nuova traduzione del copione che restituisce al film i suoi dialoghi originali
Oltre alle nuove, ottime voci e prove attoriali, la riedizione di Akira è notevole soprattutto per la revisione operata alla sceneggiatura del film, che discosta in più parti da quella tradotta per il doppiaggio del 1988. La nuova traduzione recupera in gran parte i dialoghi originali scritti da Otomo, autore anche del manga originale da cui la storia è tratta, e adattati in precedenza con una libertà che ha compromesso notevolmente il fluire della storia e la sua comprensione.
Non si può non notare infatti come molti passaggi della trama siano ora notevolmente più chiari senza per questo compromettere la complessità del messaggio del film: una traduzione più lineare ma non per questo banale, che rinuncia alla cripticità artificiosa della prima edizione italiana a favore di una maggiore comprensione dell’intreccio. Anche le singole battute scorrono più agevolmente, con dialoghi che finalmente guadagnano un senso compiuto e ottengono una maggiore verosimiglianza e credibilità soprattutto quando abbinate alle immagini e alle espressioni dei personaggi che le pronunciano.
La maggiore fedeltà al copione originale dona a questa nuova edizione di Akira anche una maggiore coesione interna tra le scene. Intere sequenze che nella versione originale sembravano sconnesse alla trama principale, o la cui necessità risultava quantomeno oscura, ritrovano ora la loro ragione d’essere, e il mosaico di storie e personaggi che ruotano intorno al progetto Akira si arricchisce di numerosi altri tasselli che trovano il loro posto.
Akira, nella nuova tradizione e doppiaggio, sarà al cinema solo il 18 Aprile in occasione del trentesimo anniversario della sua uscita.