Amadeus: 7 curiosità sul film di Miloš Forman

Alcuni aneddoti su uno dei migliori film del cineasta.

Nel 1984, il regista Miloš Forman portò sul grande schermo Amadeus, un film capace di unire dramma, storia e musica con uno stile unico e coinvolgente. Vincitore di ben otto Premi Oscar, il lungometraggio racconta la vita e il talento straordinario di Wolfgang Amadeus Mozart attraverso gli occhi del suo presunto rivale, Antonio Salieri. Ma quanto sappiamo davvero di questo capolavoro? Ecco sette curiosità che potrebbero sorprenderti.

1. Da Puškin a Shaffer: l’origine della leggenda di Mozart e Salieri

Amadeus; cinematographe.it

Il film si basa sull’omonima pièce teatrale di Peter Shaffer, che a sua volta trae ispirazione dal dramma Mozart e Salieri di Aleksandr Puškin. Quest’ultimo fu uno dei primi a raccontare la rivalità tra i due compositori, insinuando che Salieri avesse addirittura avvelenato Mozart. Tuttavia, questa teoria non ha alcun fondamento storico: nella realtà, i due musicisti ebbero rapporti professionali e personali più complessi e meno conflittuali di quanto il mito suggerisca.

2. Il casting: da Mel Gibson a Tom Hulce

Per il ruolo di Mozart vennero presi in considerazione attori del calibro di Mel Gibson, Mark Hamill, Kenneth Branagh e Tim Curry. Alla fine, però, Miloš Forman scelse il meno conosciuto Tom Hulce, convinto dal suo approccio eccentrico e brillante al personaggio. Una scelta che si rivelò vincente, poiché Hulce riuscì a dare vita a un Mozart geniale, stravagante e assolutamente indimenticabile.

3. Il tocco di Kubrick e la ricerca del realismo visivo

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Amadeus colpisce per la sua fotografia suggestiva, che riproduce fedelmente l’illuminazione del XVIII secolo. Per ottenere questo effetto, Forman e il direttore della fotografia Miroslav Ondříček decisero di girare il film prevalentemente con luce naturale, seguendo l’approccio di Stanley Kubrick in Barry Lyndon (1975). Inoltre, le scenografie e i costumi delle opere messe in scena nel film si basano su schizzi originali dell’epoca, rendendo ogni dettaglio ancora più autentico.

4. Mozart e… John McEnroe?

Per costruire la personalità esuberante e irriverente del suo Mozart, Tom Hulce si ispirò in parte al tennista John McEnroe, famoso per il suo carattere impulsivo e il suo comportamento sopra le righe sui campi da gioco. Un’idea originale che contribuì a dare al personaggio un’energia esplosiva e fuori dagli schemi.

5. Un set sotto sorveglianza segreta

Amadeus; cinematographe.it

Miloš Forman, nato in Cecoslovacchia ma naturalizzato statunitense, era visto come un traditore dal regime comunista. Durante le riprese a Praga, la produzione venne sorvegliata da vicino dalla polizia segreta, che infiltrò diversi agenti tra le comparse. Tuttavia, Forman riconobbe subito gli infiltrati e, alla fine delle riprese, li ringraziò ironicamente durante un brindisi.

6. Un ruolo ambito, un impegno doppio

F. Murray Abraham, interprete di Antonio Salieri, accettò la parte nonostante fosse già impegnato con Scarface di Brian De Palma. Durante la lavorazione di Amadeus, viaggiò per ben quattro volte tra Hollywood e Praga per girare entrambe le pellicole. La sua dedizione fu ripagata: il ruolo di Salieri gli valse l’Oscar come miglior attore protagonista, battendo il collega Tom Hulce, in nomination per lo stesso film.

7. La risata di Mozart: un’interpretazione irripetibile

Amadeus; cinematographe.it

Uno degli elementi più iconici del Mozart di Hulce è la sua risata acuta e quasi infantile. Fu lo stesso Forman a chiedere all’attore di inventare una risata estrema e riconoscibile. Hulce raccontò in seguito che, una volta finite le riprese, non riuscì più a riprodurla, rendendola un dettaglio unico e irripetibile della sua interpretazione.

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