Amityville Possession: la vera storia della strage di Ronald DeFeo Jr.
La vera storia che ha ispirato "Amityville II: The Possession", il film del 1982 di Damiano Damiani, prequel del primo film "Amityville Horror".
Amityville Possession (Amityville II: The Possession) è un film horror del 1982 diretto da Damiano Damiani e girato a distanza di tre anni dal primo film Amityville Horror (Stuart Rosenberg, 1979). Si tratta di un prequel ispirato agli eventi paranormali avvenuti nel 1974 nella casa di 112 Ocean Avenue di Amityville, a Long Island, Stati Uniti. La pellicola di Damiani riprende quanto scritto da Hans Holzer in Murder in Amityville, il libro del 1979 in cui lo scrittore analizza i fenomeni della strage DeFeo, oggetto d’indagine anche nella successiva raccolta del 1981 The Amityville Curse.
La famiglia italo-americana dei Montelli si trasferisce nella casa di 112 Ocean Avenue: il padre Anthony (Burt Young), la madre Dolores (Rutanya Alda, Razzie Award alla peggior attrice non protagonista) e i quattro figli Sonny (Jack Magner), Patricia (Diane Franklin), Mark (Brent Katz) e Janice “Jan” (Erica Katz). Quando alcuni fenomeni inspiegabili cominciano a terrorizzare la famiglia, Dolores contatta un sacerdote, padre Adamsky (James Olson), ma ogni tentativo si rivela inutile: un demone si impossessa del corpo di Sonny che prima consuma un rapporto incestuoso con la sorella Patricia, e poi stermina l’intera famiglia a colpi di fucile. Arrestato dalla polizia Sonny sembra non ricordare nulla di quanto accaduto così Padre Adamsky, convinto della sua possessione e deciso a praticare un esorcismo, lo conduce in Chiesa. Alla vista delle croci il ragazzo fugge e torna nella casa degli orrori, dove Adamsky ne libera l’anima attraverso l’esorcismo, attraendo il male su di sé.
Ronald “Butch” DeFeo: l’infanzia difficile e il rapporto controverso con il padre
Soprannominato “Butch” Ronald Jr. era il primogenito di cinque figli di Ronald Joseph DeFeo, proprietario italiano di una concessionaria di successo, e della moglie Louise DeFeo. La famiglia si trasferisce nel 1965 nella villa di Amityville, ma le cose non vanno molto diversamente da Brooklyn. Durante l’adolescenza Butch è continuamente preso di mira, a scuola viene schernito e umiliato perché troppo in carne, a casa vessato da un padre autoritario e violento. I conflitti domestici aumentano e il ragazzo viene costretto ad incontrare uno psichiatra, ma non portando ai risultati sperati le visite vengono interrotte e i genitori adottano una strategia differente, viziando il figlio ai limiti del normale e accrescendo nel giovane il risentimento e la frustrazione. All’età di 17 anni Butch comincia ad assumere LSD ed eroina; espulso dalla scuola per l’atteggiamento aggressivo e antisociale con i compagni il padre lo assume nella concessionaria di famiglia, premiandolo nonostante gli insuccessi con uno stipendio fisso che il ragazzo sperpera nella movida serale. Il comportamento violento di Ronnie “Ronald” si manifesta via via più intensamente, tanto da arrivare a premere contro il padre il grilletto di un fucile (mal funzionante) durante una discussione. Quando i vicini domandano al padre il perché degli innumerevoli monumenti religiosi eretti intorno all’abitazione, questi risponde dicendo: “Perché ho il diavolo in casa“. Una frase inquietante se si pensa alla strage che il figlio sembra aver preannunciato pochi giorni prima intimando al padre di andarsene prima di venire sterminato insieme a tutta la famiglia.
La strage del ’74 e il processo a Ronald DeFeo Jr.
Alle 6.30 del mattino del 13 novembre 1974 Ronald DeFeo irrompe nel bar della sua cittadina chiedendo aiuto e accusando un uomo di aver sparato ai genitori. Joe Yeswit, un uomo del gruppo mobilitato per la perlustrazione, chiama il dipartimento di polizia di New York denunciando il ritrovamento dei corpi senza vita della famiglia DeFeo, tutti a pancia in giù nel proprio letto: Ronald DeFeo e Louise DeFeo, uccisi entrambi da due colpi di fucile calibro 35 Marlin Model 336, e i fratelli Dawn, Allison, Marc e John Matthew freddati con un solo colpo. Nel primo giorno di interrogatorio Ronald Jr. sostiene che ad uccidere la famiglia sia stato un uomo di nome Louis Falini, una tesi confutata dalle numerose incongruenze del caso e rettificata l’indomani dallo stesso Ronald Jr. che si dichiara unico colpevole di tutti gli omicidi, spinto irrefrenabilmente da alcune voci che lo incitavano a compiere i delitti.
Nonostante le attenuanti per infermità mentale, sostenute dall’avvocato William Weber e confermate dallo psichiatra della difesa Daniel Shwartz, lo psichiatra dell’accusa Harold Zolan conferma i disturbi di personalità asociale e dipendenza da droghe del giovane, ritenendolo però perfettamente cosciente al momento degli omicidi. Il 21 novembre 1975 Ronald DeFeo Jr. viene giudicato colpevole di sei omicidi e il 4 dicembre 1975 il giudice Thomas Stark lo condanna a sei sentenze consecutive di 25 anni di carcere. È attualmente detenuto nel Green Haven Correctional Facility di Beekman (NY).
Le controversie intorno al caso DeFeo
Le sei vittime furono rinvenute tutte a pancia in giù nel proprio letto, prive di segni di strangolamento. La polizia dichiarò che non venne usato alcun silenziatore al fucile da cui DeFeo sparò i colpi, un elemento chiave attorno al quale si sono costruite diverse ipotesi circa il possibile intervento di un complice negli omicidi della famiglia data la rapidità delle esecuzioni. Le versioni date da Ronald Jr. si rivelarono nel corso degli anni tutte incongruenti; addirittura Ric Osuna, autore del libro The Night the DeFeos Died (2002) riporta una dichiarazione di DeFeo nel quale l’omicida accusa la sorella Dawn di aver pianificato la strage insieme a lui per vendicarsi del padre e afferma che sia stata la madre ad uccidere la figlia e gli altri fratelli prima di spararsi. Una versione del tutto illogica visto che la madre, analogamente alle altre vittime, sembrerebbe non essersi accorta della morte del marito.
Nella cultura di massa le vicende paranormali della residenza 112 Ocean Avenue sono state d’ispirazione per numerosi adattamenti cinematografici, trasposizioni non sempre fedeli agli eventi originali ma che affascinano il pubblico affezionato per il sottotesto inquietante ed enigmatico.