Angry Birds: intervista all’art director Francesca Natale
Uscito al cinema il 15 giugno 2016, Angry Birds è film che spiega perchè i famosi pennuti sono così arrabbiati! La storia ci porta su un’isola popolata da volatili quasi tutti felici, anche se incapaci di volare. In questo paradiso, Red, un uccello con problemi di controllo della rabbia, il velocissimo Chuck e l’esplosivo Bomb, sono sempre stati emarginati. Ma quando sull’isola arrivano dei terribili maialini verdi, toccherà a loro dimostrargli di che cosa sono capaci. Ecco le dichiarazioni dell’art director, Francesca Natale, riguardo la produzione del film: Quando il film è finito ho cercato di capire quante donne hanno ricoperto questo ruolo nel cinema d’animazione e nella mia ricerca non ho incontrato quasi nessuno. Per quanto riguarda l’approccio con il personaggio, l’espressione facciale, la grafica e la caratterizzazione posso dire che è stata la parte più impegnativa del progetto. Mi sono trovata molto in sintonia con Mikael Hed e John Cohen che non mi hanno dato alcun vincolo o restrizione dal punto di vista creativo. L’unica richiesta è stata quella di dare gambe e braccia a questi personaggi e renderli abbastanza sofisticati in modo da potergli far fare una performance di un certo tipo sullo schermo. Dovevo creare dei soggetti familiari, riconoscibili da tutti come gli Angry Birds che però presentassero una grafica molto più strutturata. Ci siamo soffermati abbastanza anche sulla silhouette grafica del videogioco in modo da restare fedeli anche a quei dettagli che caratterizzano i personaggi del videogioco.
Quali sono i personaggi che preferisce?
I personaggi che preferisco sono Chuck, Red che è il classico protagonista simpatico che ci fa divertire, Matilda per via del suo potere speciale e i pulcini che stanno esplodendo all’estero. Infatti stanno avendo un successo pazzesco, anche se all’inizio erano stati concepiti come personaggi secondari.
C’è stato un trattamento grafico/narrativo diverso per quanto riguarda il personaggio di Grande Aquila?
Si infatti se ci fate caso nel gioco i personaggi non sono identificabili con delle specie particolari di uccelli. C’è stato un certo desiderio all’inizio di voler affiancare i protagonisti della storia a qualcosa di simile ma poi hanno deciso di voler mantenere la singolarità del personaggio, sia al livello della storia che a livello grafico anche perchè è l’unico uccello che può volare. Gli altri presentano caratteristiche molto antropomorfe, nelle mani, nei movimenti ecc. Tornando alla Grande Aquila, dovevo mantenere le caratteristiche del videogioco però doveva essere l’unico che si avvicinava a una specie in particolare e li il lavoro è stato molto più impegnativo. Dovevano lasciare una sorta di figura mitica ma c’è anche un altro personaggio che ricorda molto un uccello in particolare che è il giudice che ricorda un po’ il gufo perchè nella società degli Angry Birds il giudice è una figura di spicco.
Ci sarà un Sequel?
Del sequel ne abbiamo parlato ma al momento non posso dire niente. L’unica cosa che posso affermare con certezza è che il primo film è stato concepito per mettere una base narrativa. C’è così tanto spazio per fare altre storie. Il che mi fa pensare che ci sarà probabilmente un sequel.
Prima aveva detto che ci sono poche donne in un posto di lavoro come il suo. Esiste una sorta di discriminazione all’interno di questo ambiente?
Secondo me è difficile parlare di discriminazione ma si tratta della realtà della cose. Il motivo per cui succede non lo so. Se pensi poi socialmente alla figura della donna, di quando abbiamo cominciato a votare, vi sono delle cose che vanno conquistate storicamente. Io credo che sia tutto in evoluzione e che il mondo stia andando avanti come parte di un processo. Negli Stati Uniti c’è un associazione che si chiama Woman in Animation che adesso è stata sposata dalla Walt Disney che ha come obiettivo quello di avere il 50% di donne nel settore; non avrei mai pensato di trovare un paese con una sensibilità così sviluppata.