Ash vs Evil Dead: alle origini del mito
“Sono passati diversi anni da quando ho cominciato a scavare nelle rovine di Candar, ora io e mia moglie ci siamo ritirati in una piccola capanna nella solitudine di queste montagne; qui ho continuato le mie ricerche lontano dalle distrazioni della civiltà moderna e dalle insidie della mia accademia. Io credo di aver fatto una importante scoperta nelle rovine di Candar: ho trovato un volume che tratta delle antiche pratiche sepolcrali e delle cerimonie funerarie dei Sumeri; s’intitola, traducendo letteralmente Il Libro della Morte, è rilegato in pelle umana e scritto con sangue umano. Tratta argomenti demoniaci, spiriti, morti viventi, e tutte quelle forze oscure che regnano negli infimi recessi della natura umana. Le prime pagine ci svelano che queste creature eterne sono solo apparentemente morte e che possono essere richiamate in vita con gli incantesimi contenuti in questo libro; attraverso la lettura di queste formule ai demoni è concesso di tornare in vita”.
Con queste parole su un nastro registrato trovato nella cantina di un cottage, iniziava la serie di disavventure e l’inizio della saga di una delle più celebri icone horror degli anni ’80: Ash Williams.
Il personaggio, interpretato da Bruce Campbell, era un mix di ironia/azione che fece conoscere non solo la mascella squadrata del protagonista a tutto il mondo, ma consacrò sull’olimpo dei registi il giovane Sam Raimi.
Ash sarà pronto a tornare sullo schermo a distanza di 34 anni? Scopriamolo insieme partendo dal principio…
The Evil Dead (1981)
Cinque ragazzi, Ash, Scott, Cheryl, Linda e Shelly si stanno recando in uno chalet di montagna per trascorrere un week-end tra amici. Mentre sta arrivando la sera, cominciano a manifestarsi i primi avvenimenti soprannaturali. Cheryl, mentre sta disegnando un orologio a pendolo posto in casa, viene posseduta da una forza oscura che la costringe a calcare con forza sul foglio la sagoma di un libro con un volto malefico.
Poco dopo mentre stanno cenando, si spalanca la botola della cantina. Decisi a saperne di più, Scott scende per controllare insieme ad Ash. I due non trovano nessuno nella cantina, ma trovano un registratore a nastro ed uno strano libro. Sul nastro è incisa la voce di un uomo, un archeologo, che afferma di aver fatto una scoperta tra le rovine del castello di Candar. Ha infatti preso possesso di un libro, il “Naturon Demonto”, che consente di riportare in vita spiriti, demoni e defunti. I ragazzi, ascoltando per errore il nastro con le formule magiche, risvegliano inconsapevolmente i demoni racchiusi nel testo, dando inizio ad un incubo senza fine…
Il film, diventato un cult, fu girato con appena 350,000 dollari nei fine settimana nel corso di un anno e mezzo, e la maggior parte degli effetti speciali e delle tecniche di ripresa del film furono improvvisate sul set e realizzate con mezzi di fortuna. I fondi necessari per la realizzazione della pellicola vennero ottenuti da Raimi e Tapert da varie fonti e, in parte, dalla casa distributrice che decise di finanziare il film dopo aver visto il cortometraggio Within the Woods, il quale funge da prologo della saga. Lo chalet in cui è ambientato il film era un’abitazione abbandonata che venne distrutta da un incendio poco dopo le riprese, inoltre non aveva nessuna botola, per cui le sequenze con l’ingresso del seminterrato furono girate nella casa di campagna del produttore Robert Tapert, le scene nella cantina invece sono state realizzate dentro la cantina della casa di Raimi.
Nonostante gli effetti speciali non siano dei migliori e visibilmente posticci, il film di Raimi ottenne un grosso successo grazie al passa parola, poichè le VHS con il film vennero solo ed esclusivamente commercializzate all’interno del circuito degli autogrill americani.
Dopo 6 anni dal primo film e con un budget più elevato si potè finalmente pensare ad un sequel/newquel diretto del primo intramontabile film…
Ufficialmente Evil Dead II è un sequel, come specificato tra l’altro alla fine dei titoli di coda, tuttavia il fatto che i primi 5 – 10 minuti del film equivalgano ad un remake del predecessore (con l’unica differenza che stavolta il protagonista Ash raggiunge lo chalet in compagnia solo di Linda, la sua ragazza) ha sempre creato dubbi negli spettatori. In realtà è possibile guardare il primo Evil Dead per intero e considerarne “canonici” tutti gli avvenimenti e iniziare quindi la visione del secondo capitolo quando Ash viene investito dalla forza demoniaca che si leva dal terreno, evento con cui si chiude anche il primo film e che costituirebbe il trait-d’union fra i due.
Evil Dead II
Ash Williams e la sua fidanzata Linda vanno in vacanza nei boschi, per soggiornare in una rustica casa di legno molto isolata. Mentre Linda si sta cambiando, Ash trova un sinistro libro, con la copertina in pelle umana e apparentemente scritto col sangue.
Lo accompagna un magnetofono, in cui un certo professor Knowby, archeologo, ha registrato i suoi appunti riguardanti il ritrovamento del testo, la sua traduzione durante il soggiorno nei boschi con la moglie, e gli strani eventi che han fatto seguito alla lettura dei primi passaggi dell’opera. Questa si rivela una copia del famigerato Necronomicon Ex-Mortis, il “libro dei morti”. La voce registrata ripete un’invocazione dal libro e così richiama una misteriosa e malefica presenza demoniaca.
La pellicola girata con un visibile budget maggiore, seppur costituisce un newquel per la saga riprende ed amplia alcuni temi principali del primo intramontabile classico, ma non solo, all’interno del film vi sono diverse novità e azzardi per l’epoca, tra cui la trasformazione dell’unico sopravvissuto del “precedente episodio”, suo malgrado, in una sorta di tragicomico eroe “fatto da sé” (dall’auto-amputazione della mano destra posseduta alla creazione di una protesi-motosega). Un eroe ambiguo e grottesco, malmenato di continuo, in qualche modo “contagiato” dalle entità malefiche e forse per questo in grado di lottare contro di loro e contro se stesso. Un “eroe per caso” al centro di una vicenda che non lo riguarda, ma di cui lui solo può determinarne gli esiti.
La componente marcatamente splatter-gore della prima pellicola ha lasciato il posto a uno splatter-trash ricco di mostri palesemente finti e situazioni inverosimili che la dice lunga sull’approccio di Raimi verso la sua nuova creatura: non c’è niente da prendere sul serio, è tutta una messinscena. L’ironia nascosta tra le righe del primo capitolo viene qui nettamente accentuata: alcune sequenze appartengono più al filone della comicità demenziale e slapstick, piuttosto che ai canoni dell’horror tradizionale.
Ma Evil Dead II non ha solo ed esclusivamente riconfermato un prodotto straordinariamente riuscito, ma ha anche gettato le fondamenta (a livello di merchandising e derivati) per l’ampliamento di un franchise all’epoca impensabile.
Army of Darkness (Evil Dead III)
Dopo un breve flashback che riassume gli eventi de La casa 2 e dei poteri sul Necronomicon, Ash viene mandato indietro nel tempo nel Tredicesimo secolo dov’è catturato da dei cavalieri di Lord Arthur, che lo credono una spia del nemico, Enrico il “Rosso”, che sono riusciti a catturare con Ash. Secondo un mago, alleato di Arthur, Ash viene a scoprire dopo varie vicissitudini che l’unico modo con il quale Ash può tornare nel presente è di ritrovare proprio il Necronomicon.
Dopo un viaggio all’insegna di alcune gag macabre, Ash troverà finalmente il Necronomicon all’interno di un cimitero ma, pronunciando la formula magica detta dal mago “Klaatu barada nikto” e cercando di ingannare le forze del male farfugliando l’ultima parola perchè non la ricordava, scatena un’armata proveniente direttamente dalle tenebre…
Terzo e ultimo capitolo della saga iniziata con Evil Dead e proseguita con Evil Dead 2, Army of Darkness permette a Sam Raimi di completare l’opera di trasformazione dall’horror splatter degli esordi alla comicità slapstick solo accennata nei capitoli precedenti. Molte delle scene presenti nel riassunto che fa da prologo al film furono girate ex novo, altre aggiunte di sana pianta, come quella in cui si scopre che il protagonista lavora come commesso in un supermarket, particolare mai riportato nelle pellicole precedenti.
Ma la saga di Ash Williams è destinata alla conclusione?
Evil Dead: dal remake al ritorno di Ash
Evil Dead (2013)
Cinque amici si ritrovano in una casa nel bosco per passarvi del tempo. Il gruppo è composto da Mia, una tossicodipendente che da tempo tenta senza successo di smettere con la droga, suo fratello David, col quale ha un rapporto conflittuale avendola lasciata ad accudire la madre affetta da disturbo mentale, Olivia, una giovane infermiera loro amica, Eric, il migliore amico di David, e Natalie, con la quale David si è da poco fidanzato. La sera, i cinque trovano una botola nella vecchia casa e notano che porta ad una cantina piena di carcasse di animali e tracce di sangue, un fucile ed un libro. Eric sentenzia che deve trattarsi di qualche rito occulto e, incuriosito, comincia a leggere il libro. A sua insaputa, nel farlo evoca un demone nascosto tra i boschi…
Il film di Fede Alvarez prodotto da Sam Raimi e da Bruce Campbell è l’esempio perfetto di come dovrebbero esser confezionati i remake al giorno d’oggi: tutto ciò che nella pellicola originale era presente viene ampliato, rivisto e portato ai giorni nostri, senza forzature e con una sceneggiatura a regola d’arte. Guardando la pellicola viene da chiedersi quale sia il collegamento con il personaggio di Ash Williams legato alla saga originale di The Evil Dead: siete rimasti fino ai titoli di coda in sala, vero? Perché la connessione, in una storia che al primo impatto dovrebbe rappresentare oltre che un remake anche un reboot sta proprio in questo, nel ritorno di Ash.
Nella sequenza post (bellissimi) titoli di coda, in penombra Ash, protagonista della trilogia originale, pronuncia la sua famigerata esclamazione “Groovy!”, e poi si volta di scatto verso lo schermo.
Ash non è mai andato via, Ash è di nuovo qui.
Evil Dead: il sequel a fumetti (2015)
Nei fumetti distribuiti a maggio 2015 viene presentata in appendice una storia in due parti che funge da prequel a Evil Dead 2 mentre a giugno esce la miniserie Evil Dead 2: Beyond Dead By Dawn, sequel ufficiale e canonico di Evil Dead 2: Dead by Dawn. Si tratta di una miniserie a fumetti scritta da Frank Hannah e disegnata da Barnaby Bagenda e Oscar Bazulda. La tagline sulla copertina è The official sequel before the other sequel (ovvero il seguito ufficiale prima dell’altro seguito), riferendosi al seguito cinematografico Army of Darkness. In quest’ultimo si seguono le vicende di Ash catapultato nel medioevo attraverso un portale dimensionale evocato da Annie Knowby per bandire le malvagità dei Deadites dal nostro presente. Nel fumetto-sequel Evil Dead 2: Beyond Dead by Dawn si rimane invece nella cabina nel bosco dove la stessa Annie era stata pugnalata alle spalle dalla mano posseduta di Ash che impugnava il pugnale rituale ritrovato con il Necronomicon. La ragazza si è salvata grazie allo stesso incantesimo da lei pronunciato e quindi non si è trasformata in uno dei Deadities ma come conseguenza dell’apparizione del portale e delle forze esoteriche invocate, si ritrova suo malgrado in un’altra dimensione che sembra coincidere con le descrizione dell’Inferno cristiano.
Ash vs Evil Dead
Il ritorno della saga di The Evil Dead è previsto con la serie Ash vs Evil Dead prodotta da Raimi e dallo stesso Campbell. Non avendo ancora visionato materiale se non alcuni fugaci trailer non possiamo sbilanciarci molto sulla serie che debutterà ufficialmente il 31 ottobre in America, ma una cosa è sicura: Ash è tornato ed è in gran forma.
Non ci credete? giudicate voi con i primi 4 minuti direttamente dall’episodio pilota della serie!