Autumn in New York: il finale del film con Richard Gere e Winona Ryder
Richard Gere e Winona Ryder danno vita a una storia di amore e redenzione, dal tragico epilogo.
Autumn in New York è un romanticissimo film del 2000 con protagonisti Richard Gere – il sex symbol di Hollywood per eccellenza – e Winona Ryder prima della lunghissima pausa, che l’ha vista lontana dal cinema e più vicina a guai giudiziari. Una coppia male assortita per molti, tant’è che la pellicola ha ricevuto diverse nomination a premi “denigratori” come i famosi Razzie Awards come peggior coppia cinematografica.
La regista è Joan Chen – attrice cinese che ha diretto solo 3 film in tutta la sua carriera e proprio Autumn in New York è stato l’ultimo – questa pellicola è una straziante love story sulla falsa riga di capolavori come Un amore splendido con protagonisti Cary Grant e una meravigliosa Deborah Kerr. A differenza della pellicola del 1957 diretta da Leo McCarey, Autumn in New York ha un tragico epilogo, un finale scontato e ovvio che assomiglia moltissimo a quello di un altro film strappalacrime intitolato Sweet November, con Keanu Reeves e Charlize Theron al loro secondo film insieme dopo L’Avvocato del Diavolo.
La storia è quella Will Keane, (Richard Gere) un brillante ristoratore abituato ad avere tutto ciò che gli piace: soldi e belle donne. L’Amore, quello appunto con la A maiuscola, per lui è una cosa da cui scappare, un ostacolo insormontabile alla propria libertà e questa paura lo porta spesso a chiudere i rapporti con le sue compagne. A cambiare la sua visione da eterno Peter Pan, sarà la dolcissima Charlotte (Winona Ryder) una ragazzina in confronto a Will, ma che nonostante la giovanissima età, è in grado di dare un senso alla propria vita, anche se da vivere le resta ben poco. Quando Keane decide di chiudere la relazione, Charlotte non si dispera, anzi gli confessa che comunque la loro storia non sarebbe proseguita a lungo a causa della sua grave malattia, un neuroblastoma cardiaco.
Preso dai sensi di colpa, Will decide di non lasciare la ragazza, ma di darle l’illusione che tutto sia perfetto fino alla fine, persino il suo amore. La storia si sviluppa in un crescendo di emozioni in cui Charlotte compie, seppur inconsapevolmente, un doppio miracolo: farà scoprire a Will cosa significhi veramente voler bene a qualcuno e lo aiuterà a ricucire il rapporto con la sua unica figlia con cui, da sempre, ha un legame praticamente inesistente.
Charlotte ormai stanca e provata dalla malattia, si abbandona al suo destino con la consolazione di aver cambiato per sempre, e in meglio, il cuore di un uomo. Il finale di Autumn in New York è una velocissimo passaggio dalla morte alla vita: nello stesso periodo in cui Will perde la sua amata, la figlia ritrovata sta per renderlo nonno. Tutto quell’amore di cui è carico nei confronti di Charlotte, Will lo riserverà a quella piccola creatura che terminerà il compito iniziato dalla sua amata, ovvero, renderlo un uomo migliore, amorevole e attento. Will non sarà più solo e la sua vita verrà totalmente sconvolta da una serie di eventi, che lo faranno riflettere su quanto sia importante avere qualcuno accanto da amare per sempre.