Quanto Ritorno al Futuro c’è in Avengers: Endgame
La trilogia di Ritorno al Futuro è una presenza costante all'interno di Avengers: Endgame, tra citazioni, omaggi visivi, e snodi narrativi importanti.
L’impatto sul pubblico di Avengers: Endgame è stato folgorante. In pochi giorni la pellicola che chiude la Fase 3 (e un ciclo di oltre dieci anni) del Marvel Cinematic Universe sta frantumando qualsiasi record d’incassi. Il film, utilizzando i viaggi nel tempo come snodo narrativo, riesce omaggiare e ripercorrere parte delle 22 pellicole che hanno composto fino a ora l’MCU. E, confrontandosi con la tematica dei viaggi nel tempo, si rifà a un’altra saga cult della storia del Cinema: Ritorno al Futuro.
Perché c’è da dirlo chiaramente: gran parte di Avengers: Endgame è un omaggio alla trilogia di Robert Zemeckis.
Avengers: Endgame e Ritorno al futuro: Ant-Man e i viaggi nel tempo
Il film dei fratelli Russo sfrutta i primi quindici minuti per fare ciò che in molti si aspettavano avvenisse alla fine della pellicola (anche se lo scontro si riproporrà nel finale): uccidere Thanos. Dalla scena successiva in poi l’obiettivo non è più quello di annientare l’essere che ha dimezzato la popolazione mondiale, bensì trovare un modo per riportare gli eventi a prima che avvenisse lo “schiocco”.
In questo senso è fondamentale il ritorno di Scott Lang dopo ben cinque anni perso nel Regno Quantico. La presenza di Ant-Man aprirà alla possibilità di un viaggio nel tempo per ritornare indietro a prima dello schiocco. Scott propone l’idea a Steve Rogers ed a Vedova Nera, e saranno loro tre a chiedere aiuto a Tony Stark per rendere possibile ed efficace il viaggio nel tempo.
Cosa succederà dopo Avengers: Endgame?
Ed è qui che arriva la prima importante citazione di Ritorno al Futuro. Quando Tony Stark, Scott, Vedova Nera e Steve Rogers stanno discutendo della questione a casa di Tony, Ant-Man, cercando di dimostrare di essere un esperto di viaggi nel tempo, afferma che i rischi sono pochi, a patto che non s’interagisca con le persone e con gli eventi che non si desiderano alterare. Così Tony si rivolge a Scott chiedendogli con sarcasmo se la sua teoria per salvare il Mondo sia interamente basata su Ritorno al Futuro.
Ma la trilogia di Zemeckis sarà una presenza continua all’interno di Avengers: Endgame. Infatti, quando la possibilità del viaggio nel tempo, utilizzando il Regno Quantico, diventa concreta Bruce Banner spiega, ancora una volta ad Ant-Man, che l’arrivo in un determinato punto del Tempo (precisamente nel momento in cui Thanos ha già in pugno tutte le gemme dell’Infinito) sarebbe un’azione scorretta, che provocherebbe un cambiamento della linea temporale anche per gli Avengers sopravvissuti. Allora Scott, sconsolato, esclama che l’intera trilogia di Ritorno al Futuro sarebbe basata su un controsenso (tema dibattuto anche in una puntata di Big Bang Theory).
Avengers: Endgame e Ritorno al futuro – Parte II
Gli Avengers decidono quindi di recuperare le singole Gemme dell’Infinito, in punti precisi della linea temporale, di assemblarle nel presente, e di produrre uno “schiocco al contrario” capace di riportare in vita la parte della popolazione mondiale scomparsa. E da questo punto in poi parte della trama di Ritorno al futuro – Parte II diventa la base narrativa di Avengers: Endgame. I protagonisti dei viaggi nel tempo attraverso il Regno Quantico (ovvero Tony, Steve Rogers, Nebula, Vedova Nera, Ant-Man, Bruce Banner, Thor, Rocket e Occhio di Falco) decidono di dividersi in tre gruppi ognuno dei quali entrerà in una dimensione temporale precisa per impossessarsi delle singole gemme dell’Infinito, portarle nel presente, assemblarle e produrre un nuovo schiocco al contrario. Le dimensioni temporali esplorate saranno 2012, 2013 e 2014, ed avranno come scenari di ambientazione altrettanti film precedenti del Marvel Cinematic Universe: ovvero The Avengers, Thor: The Dark World e Guardiani della Galassia.
Questa soluzione ripropone lo stesso meccanismo utilizzato da Robert Zemeckis e Bob Gale per Ritorno al futuro – Parte II. Nel film, infatti, Marty McFly e Doc Brown, dopo che il Biff Tannen del 2015 torna indietro nel tempo e consegna l’almanacco sportivo al giovane Biff degli anni Cinquanta, ritorneranno nel 1955, rivivendo scene e situazioni che Marty e gli spettatori hanno già visto e vissuto nel primo Ritorno al Futuro.
Avengers: Endgame – recensione del film Marvel
Ma c’è una scena in particolare di Avengers: Endgame che riprende pedissequamente una sequenza di Ritorno al futuro – Parte II: stiamo parlando del momento in cui il Tony Stark del presente si trova all’interno della Stark Tower nel 2012. La scena è ambientata nella hall del palazzo, dove il Tony Stark del 2012 sta stringendo in mano la valigetta che contiene il Tesseract. Grazie al supporto di Ant-Man il Tony del presente riesce ad appropriarsi della valigetta. Ma mentre si sta avvicinando all’uscita del palazzo viene travolto dall’Hulk del 2012, il quale gli scaglia inavvertitamente la porta addosso. Vi ricorda qualcosa?
Si, la scena è praticamente identica a quella in cui, in Ritorno al futuro – Parte II, il Marty McFly del presente, mentre sta parlando con Biff Tannen, riceve una sportellata in faccia da parte del Marty del 1955. Biff si riprende così l’almanacco sportivo, e Marty e Doc dovranno partire al suo inseguimento per recuperare il prezioso oggetto.
Il destino di Tony Stark sarà praticamente identico: la valigetta da lui persa arriverà tra le mani del Loki del 2012 (tenuto in custodia dai Vendicatori dopo che era stato sconfitto alla fine di The Avengers), che si darà alla fuga. Tony e Steve Rogers dovranno perciò trovare un modo per impossessarsi nuovamente del Tesseract. Decideranno quindi di fare un’ulteriore viaggio nel tempo, andando indietro fin al 1970, momento nel quale avverrà un altro snodo narrativo importante, che citerà nuovamente Ritorno al Futuro.
Avengers: Endgame e Ritorno al futuro: il rapporto padre-madre-figlio
Lo spunto di base che ha ispirato a Bob Gale (sceneggiatore di Ritorno al Futuro) l’idea per sviluppare la pellicola con protagonista Michael J.Fox, gli venne durante una visita a casa dei genitori, quando trovò in soffitta il vecchio album di foto del liceo del padre. Fu quel prezioso oggetto del passato a fargli pensare al rapporto che avrebbe avuto con il padre se fossero stati compagni di scuola. Questo spunto si tramutò nel soggetto di Ritorno al Futuro, la pellicola nella quale Marty McFly, viaggiando nel tempo attraverso la Delorean va dal 1985 al 1955, incontrando i suoi genitori da adolescenti.
Avengers: Endgame – Google omaggia il film con una sorpresa su Thanos
In Avengers: Endgame il viaggio indietro nel tempo di Tony Stark nel 1970 lo porterà faccia a faccia con il padre Howard. Si tratta di un momento molto emozionante per Tony, il quale cercherà di condividere più tempo possibile con il padre. La scena chiaramente ricorda l’intenso confronto tra Marty e George McFly, ma per l’impaccio di Tony, e per la grande casualità dell’incontro, si ricollega anche al confronto in Ritorno al Futuro – Parte II tra il Doc Brown del presente e quello del 1955.
Ed anche Thor vivrà un momento di grande impatto emotivo quando rincontrerà la madre Frigga durante il viaggio temporale che lo porterà ad Asgard nel 2014, ai tempi di The Dark World. Durante la scena, il personaggio interpretato da Chris Hemsworth fa trasparire tutta la propria emozione nell’incontrare nuovamente la propria madre adottiva, a maggior ragione sapendo che sarebbe morta di lì a breve. Thor quindi vorrebbe rivelarle il suo destino prima di andarsene. “Ti devo dire quella cosa sul tuo futuro” era la battuta che Marty McFly faceva al Doc sospeso sulla torre dell’orologio nel finale del primo Ritorno al Futuro. E la frase che Thor pronuncia parlando a Frigga è più o meno simile. Ma la madre, saggiamente, sa che ogni destino deve compiersi, ed impedisce al figlio di rivelarle il suo.
Insomma, in Avengers: Endgame di citazioni e riferimenti alla trilogia di Ritorno al Futuro ce ne sono tanti, a tal punto che l’intero film si potrebbe considerare un grande omaggio. Il canovaccio di Ritorno al Futuro (probabilmente una delle migliori sceneggiature di sempre) è infatti servito a Kevin Feige e soci per unire passato e presente del Marvel Cinematic Universe in un’unica grande pellicola.
Si tratta di una costruzione narrativa stratificata, figlia del post-modernismo, della meccanica quantistica, e della teoria delle stringhe. Tutto ritorna, tutto si ricrea, nulla scompare. E così fanno anche i nostri eroi e le pellicole che abbiamo amato, che tornano a vivere, a citarsi, a contaminarsi, e probabilmente lo faranno finché il Cinema avrà vita. Questa è la magia delle storie senza fine, che Avengers: Endgame, a suo modo, è riuscito ancora una volta a farci rivivere.