Balto e Togo – La leggenda: il film è adatto all’età dei vostri bambini?
La "corsa al siero" del 1925 è la protagonista di Balto e Togo - La leggenda, nuova messa in scena degli eventi storici del 1925, quando l'Alaska fu colpita da un terribile epidemia di difterite.
Balto e Togo – La leggenda è il film diretto e interpretato da Brian Presley, presentato in anteprima al Giffoni Film Festival e in arrivo al cinema il 3 settembre grazie a Notorious Pictures. In questo articolo (e nel relativo video per FilmIsNow Tok Tok, che potete vedere in copertina e in fondo all’articolo) cercheremo di capire a quale fascia d’età è più adatto il film, analizzandolo attraverso 5 parametri: temi positivi, violenza, scene di sesso e amore, linguaggio, alcol e droga.
Il film di Brian Presley, proprio come la recente pellicola Disney + Togo – Una grande amicizia, narra le vicende del musher Leonhard Seppala che, nel 1925 compì l’impresa quasi impossibile di guidare la sua muta di cani da slitta, con in testa in caparbio Togo, attraverso la gelida Alaska, al fine di recuperare un siero salvavita. In quell’anno, infatti, la popolazione di Nome fu colpita da una terribile epidemia di difterite che portò alla morte numerosi bambini. Unica via di salvezza il reperimento del medicinale, disponibile tuttavia nella lontana Nenana, resa ancora più inaccessibile dalle proibitive condizioni meteo. Leonhard Seppala non si perse d’animo, affrontando tempeste e una temperatura di -40 gradi, raggiungendo con successo il corriere e riuscendo a portare il siero quasi a destinazione. La storia, infatti, narra che le ultime poche miglia del percorso sulla via del ritorno, con la muta e il suo musher ormai stremati, fu portata a termine da un altro musher e dalla sua muta guidata da Balto che – come narra la storia – riscosse il successo dell’intera spedizione.
Analizziamo ora nello specifico quali sono i temi positivi, le scene di violenza, che vedono la morte protagonista di numerose immagini, l’eventuale presenza di scene di sesso o amore – del tutto assenti – il tipo di linguaggio usato – privo di scurrilità o parolacce – e la presenza di alcool e droga, ultimo fattore su cui possiamo tranquillamente accendere un semaforo verde.
Balto e Togo – La leggenda: i temi positivi
Balto e Togo – La leggenda nasce come film d’azione e avventura, rivelandosi un approfondimento storico della vicende narrate nel film Disney + con protagonista Willem Dafoe, in cui il focus era sul rapporto del musher protagonista col suo straordinario cane. In questo film, invece, l’attenzione è posta sulle dinamiche interne ed esterne di Leonhard Seppala, vedovo di un’amatissima moglie e padre di una bambina di 7 anni che vuole salvare a tutti i costi dalla malattia. I temi positivi del film, quindi, sono individuabili essenzialmente nella caparbia dell’uomo e nella fedeltà della sua muta, specchio di come l’amore (in questo caso soprattutto per un figlio) possa far superare difficoltà apparentemente insormontabili.
Balto e Togo – La leggenda: le scene di violenza
In Balto e Togo – La leggenda sono presenti alcune scene di caccia, che potrebbero turbare un pubblico di piccolissimi. Inoltre, il tema della morte è presente per tutta la durata del film, partendo dalla perdita della moglie del protagonista per finire con i numerosi bambini che non riescono a sconfiggere la malattia prima dell’arrivo del siero salvavita.
Le scene di sesso e amore sono assenti
Le scene di sesso e amore sono totalmente assenti in Balto e Togo – La leggenda, un film in cui l’amore assume la forma sostanziale di un rapporto speciale del protagonista con la moglie, la figlia e la sua fedele muta. Sullo sfondo della vicenda, la possibilità della nascita di un nuovo amore (spalleggiato dalla piccola Sigrid) fra Leonhard e un’infermiera del villaggio, che si prende cura della bambina per tutto il tempo dell’assenza del papà.
Il linguaggio del film di Brian Presley
Il linguaggio è pulito, serio, lineare. Balto e Togo – La leggenda non lascia spazio all’umorismo ma sceglie di concentrarsi principalmente sulle emozioni dei protagonisti, alle prese con una sfida difficile e fondamentale: salvare il villaggio da un’ecatombe di bambini. Sono poste in evidenza, inoltre, le implicazioni politiche della “corsa al siero”, con tutti gli attualissimi interessi economici che hanno interessato la vicenda.
Alcool e droga
L’alcool e la droga sono assenti in Balto e Togo – La leggenda, ad esclusione – ovviamente – del medicinale al centro della vicende del film e forse di qualche salvifico “goccetto” di cui il protagonista avrà avuto bisogno per affrontare il gelido percorso della sua missione umanitaria.
In conclusione, Balto e Togo – La leggenda è un film che può essere ritenuto adatto a partire dai 10-11 anni di età, quando la curiosità dei bambini si sposta sul desiderio di comprendere la storia vera dietro a determinati eventi narrati nei libri o nei film d’animazione (in questo caso Balto della Disney). Questo, soprattutto, per l’assenza totale di scene buffe o divertenti, in grado di avvincere i più piccoli, e per la presenza costante della tematica della morte, senza nessun espediente narrativo che ne edulcori la portata emotiva, se non un costante rapporto del protagonista con la dimensione spirituale, comunque difficile da cogliere senza una certa maturità.
Un consiglio: se non avete ancora visto Togo – Una grande amicizia, disponibile su Disney +, recuperatelo dopo aver visto Balto e Togo – La leggenda, per avere un’idea completa – prima storica e poi più narrativa – di quanto accadde in Alaska nel lontano 1925. E anche per alleggerite l’atmosfera più seriosa di quest’ultimo film con una sana dose di ilarità e tenerezza.