Oltre Bridget Jones: le 10 donne imbranate più adorabili del cinema
Le donne che sanno far ridere e che ridono di se stesse. Donne imbranate come Bridget Jones, più di Bridget Jones, meno di Bridget Jones.
Con le protagoniste imbranate come Bridget Jones abbiamo imparato ad immedesimarci e a sognare.
Le donne protagoniste di commedie romantiche, alla Bridget per intenderci, sono di solito personaggi squisitamente ritratti, mascherate da imbranate ma portatrici – il più delle volte – di forza e simpatia.
L’imbranata londinese è dal 22 settembre di nuovo al cinema con Bridget Jones’s baby, il nuovo film con Renée Zellweger, 3° capitolo sulla single imperfetta che ha appassionato con le sue vicende le donne di tutto il mondo. Dopo Il diario di Bridget Jones e Che pasticcio, Bridget Jones! la protagonista questa volta è risoluta, magra (il tratto peculiare della fisicità di Bridget nei precedenti film era la rotondità), con un lavoro di successo e rassegnata al fatto che l’amore della sua vita Mark Darcy (Colin Firth) sia sposato, con un’altra s’intende. Come è facilmente intuibile, in questo film ci sarà di mezzo anche una gravidanza e un nuovo atteso protagonista maschile: il miliardario Jack Qwant (interpretato da Patrick Dempsey). Tra equivoci e risvolti esilaranti la commedia promette di essere un buon prodotto in grado di regalare comicità pura.
Assieme a Bridget però ci sono tante protagoniste femminili in grado di farci ridere, e non solo. Impacciate, timide, goffe, tremendamente spontanee: abbiamo raccolto diverse protagoniste di film per tracciare il percorso di quelle donne divertenti e in grado di essere credibili (soprattutto grazie a sceneggiature che funzionano).
Le donne, comunque, è ancora necessario saperle raccontare. La via non convenzionale è tortuosa e rischiosa ma spesso, al cinema, è stata capace di fornire letture leggere senza essere superficiali, in grado di far riflettere senza tirare in ballo modelli morali. Le donne raccontate anteponendo i limiti umani all’agognata e irraggiungibile perfezione, lasciandole libere di sfidare il destino e uscirne sempre e comunque vincenti. Se non altro per l’indiscutibile simpatia.
Mai stata baciata (1999)
Goffaggine e timidezza a mascherare intelligenza e sensibilità: per Josie Geller, interpretata da Drew Barrymore è tempo di liberarsi dal suo appellativo “buzzicozza” con cui veniva etichettata e derisa ai tempi del liceo. L’occasione arriva grazie al suo lavoro come redattrice del Chicago Sun Times: deve introdursi nei panni di studentessa in un liceo, per documentare lo stile di vita delle nuove generazioni. Con una serie di accadimenti si rende conto che la sua personalità non è cambiata, ma la trasforma in un punto di forza riuscendo a stringere buona amicizie e poi riuscendo a far innamorare il suo professore di letteratura. Il quale, dopo aver scoperto l’ identità di Josie, prima si mostra deluso, poi si rende conto di essere sollevato dall’idea che l’amata non sia minorenne. Lieto fine e rivincita personale assicurata.
Easy Girl (2000)
Un’altra commedia degli equivoci con una protagonista deliziosa: Emma Stone interpreta Olive Penderghat, una giovane liceale che per contrastare le proprie insicurezze racconta una bugia circa la sua “prima volta”. I compagni, in particolar modo i ragazzi, reagiscono in modo diverso da come lei sperava, la sua reputazione viene messa in discussione e marchiata come “ragazza facile”. Nel film seguiamo come riesce a salvare il nome e la faccia da questa situazione che ha creato lei stessa. Curiosità: il titolo originale del film Easy A contiene un esplicito riferimento a La lettera scarlatta, libro di Nathaniel Hawthorne in cui si parla di una donna che in seguito ad un adulterio commesso mentre il marito era in guerra è costratta a portare la “A” di adultera cucita sul petto.
Come tu mi vuoi (2007)
Film di casa nostra con due protagonisti collaudati: la coppia Nicolas Vaporidis-Cristiana Capotondi post Notte prima degli esami. È la classica storia di lei che da brutto anatroccolo diventa cigno per conquistare e compiacere il figo di turno che si riscopre diverso grazie all’amore. In questo film, a differenza degli altri, la trasformazione prende il via da stimoli esterni, pertanto il ritratto femminile ne risente. Una pellicola di base sentimentale che strizza l’occhio alle riflessioni sociologiche sul ruolo della donna e con un pizzico di politicamente scorretto, diretto dall’esordiente Volfango De Biasi.
Frances Ha (2012)
Film meno noto ma con una protagonista vagamente imbranata di tutto rispetto. Greta Gerwig è nei panni di Frances, una giovane ragazza non particolarmente dotata di alcun talento. Ha difficoltà nelle relazioni sentimentali e nella danza, una passione che rincorre ostinatamente. Riesce persino a deludere la sua amica Sophie, l’unico aspetto brillante della sua vita. Nel film, in b/w, riusciamo a vedere l’affinarsi della capacità di Frances di adattarsi alla vita e reinventarsi, a cominciare dal nome “Ha” perchè Halladay – il suo vero cognome – è troppo lungo per la cassetta della posta del suo nuovo appartamento.
27 volte in bianco (2008)
Jane è una ragazza idealista, generosa e romantica che per ben 27 volte ha indossato abiti da cerimonia per i matrimoni delle amiche. Adesso è anche la damigella d’onore alle nozze della sorella più piccola con l’uomo di cui Jane è segretamente innamorata. La protagonista è Katherine Heigl, eroina romantica che sopravvive ai matrimoni e che – come è giusto che sia – affronterà lietamente il suo. Commediola leggera e piacevole diretta da Anne Fletcher, con una colonna sonora che rappresenta senz’altro un valore aggiunto.
Susanna! (1938)
La prima imbranata della storia del cinema fu diretta da Howard Hawks e interpretata da Katharine Hepburn. Susanna è un’ereditiera stravagante, in grado di far innamorare il professor Huxley (Cary Grant), nonostante gli incredibili guai in cui lo trascinava. Deliziosamente retrò.
Il diavolo veste Prada (2007)
Non una commedia degli equivoci, ne tanto meno sentimentale, quella che ha come protagonista la bella Andy – interpretata da Anne Hathaway – alle prese con il mondo della moda e con Miranda Priestly (personaggio ispirato ad Anne Wintour e interpretato da Maryl Streep), il suo terribile capo. Questo film è molto di più di una commedia, Andy è molto più che un’imbranata, è una persona che cresce e che si mette in discussione, rappresentando in modo coerente il sogno di tutte quelle donne che almeno una volta nella vita hanno desiderato indossare Valentino, Chanel e Jimmy Choo.
Pretty Princess (2001)
Qualche anno prima de Il diavolo veste Prada Anne Hathaway ha interpretato un’imbranata di sangue blu. Mia Thermopolis, un’adolescente qualunque, scopre di colpo di essere una vera e propria principessa, erede della corona del piccolo principato europeo di Genovia. Mia inizia un viaggio verso il trono quando sua nonna, la severa Regina Clarisse Renaldi (Julie Andrews) la istruisce con delle “lezioni di regalità”. Da imbranata a principessa, una vera favola degli anni 2000.
Le amiche della sposa (2011)
In questo film la protagonista Annie (Kristen Wiig) è un autentico disastro: è stata mollata, la sua pasticceria è fallita e lei ha perso tutti i suoi risparmi, inoltre finge scioltezza quando l’amante le chiede una frequentazione poco impegnativa, e poi rimane a cavalcioni sul cancello che ha tentato di scavalcare, subito dopo essere stata brutalmente congedata. Infine durante i preparativi del matrimonio della sua migliore amica, instaura una competizione con l’altra damigella. Un’imbranata meno risoluta delle altre, un personaggio che seppur in continuo movimento, rimane statico.
Anomalisa (2015)
L’imbranata più tenera e “anomala” è quella dell’ultimo capolavoro di Charlie Kaufman. Michael Stone è il protagonista maschile, un uomo anaffettivo, che percepisce le altre persone senza distinguerne le diversità. Poi incontra Lisa: goffa e solitaria ma che agli occhi di Michael appare oltre l’ordinario, fuori dalla norma e per questo “Anomalisa”. Un film d’animazione introspettivo e malinconico che si apre a interpretazioni diverse a seconda degli occhi con cui lo si guarda. Un’imbranata decisamente particolare ma non per questo distante dalla realtà che rappresenta le donne.