Bussano alla porta: spiegazione del finale del film di M.Night Shyamalan
Bussano alla porta è l'ultimo film del leggendario regista M. Night Shyalaman, ma cosa significa il suo inaspettato finale?
Bussano alla porta è l’ultima fatica del popolare regista di origini indiane M. Night Shyamalan, nome importante nella cinematografia internazionale grazie a titoli come Il sesto senso. Il suo stile non sempre convince la critica, ma la pellicola del 2023 ha raccolto il plauso sia del pubblico che delle recensioni più illustri. Come sempre quando si tratta di questo regista enfatico ed enigmatico, la pellicola è una serrata e cadenzata cavalcata verso il finale: è sempre lì che l’arte del regista cerca di colpire lo spettatore, riempiendolo di meraviglia ma anche di frustrazione a seconda del suo gioco.
Spesso, come nel finale di Il sesto senso o Split, in Bussano alla porta è tutto giocato sulla sorpresa, sull’inaspettato twist che volge la storia in direzione completamente diversa da quella che ci ci aspetta rispetto alle premesse iniziali. Bussano alla porta gioca un po’ con l’attenzione dello spettatore ma cerca anche di creare un finale allegorico, quasi mitologico. Vediamo quali sono le intenzioni dell’artista nel concludere la sua pellicola, con al centro il miserioso Leonardo di Dave Bautista.
Bussano alla porta: trama e sviluppo del film
Bussano alla porta è un thriller dai toni apocalittici e quasi religiosi tratto dal romanzo La casa alla fine del mondo di Paul G. Tremblay. Vediamo i primi indizi suggeriti dalla trama e dallo svolgimento del film per comprendere meglio la sua conclusione. Al centro del plot vediamo la famiglia omogenitoriale formata da Eric (Jonathan Groff) e Andrew (Ben Aldridge), in vacanza con la figlioletta adottiva Wenling (di origine asiatica) in un cottage molto isolato nel cuore della Pennsylvania.
Tutto sembra procedere per il meglio finchè quattro uomini non raggiugono la loro abitazione e irrompono dentro, prendendo in ostaggio Eric, Andrew e Wenling. Il capo della gang è Leonard ( Dave Bautista) ed è proprio lui ad avanzare una richiesta alquanto improbabile: vuole che la famiglia sacrifichi uno dei suoi tre membri per evitare l’Apocalisse imminente. In effetti, la reticenza degli ostaggi nel sacrificarsi per il bene comune porta nel mondo epidemia, incidenti aerei e allagamenti improvvisi. Andrew, che non è per niente religioso, crede ad una montatura: anche se i quattro sconosciuti sembrano conoscere a memoria i servizi del Tg che parlano di disastri e crolli, è sua ferma convinzione che si tratti di una montatura.
Eric, che ha sempre creduto in qualcosa di superiore, inizia a credere ai rapitori, soprattutto quando intravede una luce sovrannaturale dietro uno di loro. A confermare la sua certezza, i quattro “guerrieri dell’Apocalisse” iniziano a suicidarsi uno alla volta, mostrando la loro volontà di sacrificarsi per il bene comune. L’ultimo a restare vivo è proprio Leonard, che continua a pressare i tre affinchè agiscano in tempi celeri. Dopo una serie di colluttazioni, in Bussano alla porta anche Leonard si uccide, tagliandosi la gola, ma prima di morire avverte la famiglia che c’è ancora qualche minuto per porre fine a tutti quei disastri. Andrew porta Wen nella casa sull’albero e decide di assecondare il desiderio del credente e amatissimo Eric. Lo uccide, in preda alla disperazione più assoluta. Dopo la mattanza, recupera la piccola Wen e cerca un modo per abbandonare il cottage inondato di sangue: le ruote della sua auto, putroppo, sono state bucate dai quattro rapitori in precedenza.
Andrew, però, ha un’illuminazione nonostante sia ancora sconvolto dall’accaduto: i quattro criminali devono essere arrivati a loro volta con un’auto. Ha ragione e a poca distanza c’è un veicolo con le chiavi ancora inserite: mette in moto e, insieme alla piccola Wen, fugge via da quel luogo di sangue e morte. I due si fermano ad un diner vicino per rifocillarsi, ma quello che scoprono li lascerà basiti: alla TV, tutti i telegiornali mostrano che le catastrofi di cui parlava Leonard erano reali e che – a partire dal sacrificio di Eric – erano andate via via diminuendo fino a sparire del tutto. Il gruppo di folli, dunque, diceva la verità? Ecco qual è la spiegazione di questo folle finale in pieno stile Shyamalan!
La spiegazione di un enigmatico e intenso finale
La domanda che si pone il pubblico di Bussano alla porta è: se Andew non avesse accettato di uccidere Eric, il mondo sarebbe davvero finito? Mentre il libro lascia ampio spazio all’immaginazione, è chiaro che l’interpretazione di Shyalaman propende nettamente per il sì. Leonard e gli altri suoi compagni erano stati “chiamati” da una forza superiore, sapevano di dover richiedere un’enorme pena a qualcuno ma non sapevano che aspetto avrebbe avuto la famiglia predestinata al sacrificio. Ognuno di loro, come raccontato all’inizio del film, aveva moglie o marito e figli: il loro sacrificio è al pari di quello di Andrew, per un bene superiore.
Quando Andrew porta via Wen dal cottage con la macchina di Leonard, accende la radio solo per trovare in onda la stessa canzone che lui, Eric e Wen cantavano allegramente durante il viaggio di andata: Boogie Shoes dei KC and the Sunshine Band. Si tratta di una conferma divina? Il film decide di lasciare questa domanda aperta, ad interpretazione dello spettatore.