Captain America – Brave New World: spiegazione del finale e della scena post-credits

Se volete sapere cosa succede nel finale e nella scena post-credits di Captain America: Brave New World, siete nel posto giusto. Per gli altri, occhio agli spoiler!

Il 35º film del Marvel Cinematic Universe (MCU) è incaricato di rimettere in sesto l’arco narrativo e l’immaginario del più importante franchise del mondo, malconcio negli anni del post Avengers: Endgame (2019). Ci aveva pensato Deadpool & Wolverine (2024) a tamponare le ferite con incassi importanti, ma non è bastato. Serviva il carisma e l’appeal di uno dei più importanti, forse il più iconico, tra gli eroi Marvel. Captain America: Brave New World esce nei cinema italiani il 12 febbraio 2025 per The Walt Disney Company Italia. Diretto da Julius Onah, è il penultimo film della Fase Cinque per l’MCU – l’ultimo sarà Thunderbolts a maggio 2025 – e uno dei più importanti. Parola di Kevin Feige: senza Cap non c’è una vera mitologia per la Marvel, né ci sono gli Avengers.

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Captain America: Brave New World; cinematographe.it

Captain America è la pietra angolare su cui costruire la spendibilità commerciale e la forza culturale del Marvel Cinematic Universe. Sequel diretto di Captain America: Civil War (2016) e della miniserie The Falcon and The Winter Soldier (2021), è il debutto cinematografico della nuova incarnazione cinematografica di Cap, Anthony Mackie, e ha un grande cast di contorno, se di contorno si può parlare: Harrison Ford, Tim Blake Nelson, Danny Ramirez, Shira Haas, Giancarlo Esposito. Sappiamo che un film dell’MCU non è solo un film, ma il tassello di un racconto seriale più complesso. Sappiamo che le cose che succedono nella singola storia hanno implicazioni che vanno ben oltre la storia stessa. Per questo, come da tradizione, ecco la spiegazione del finale e delle scene (o della scena?) post-credits di Captain America: Brave New World. Buona lettura, e occhio agli spoiler.

Cosa succede nel finale di Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World; cinematographe.it

Captain America: Brave New World recupera e valorizza un elemento della mitologia Marvel sparito dai radar nei film più recenti: l’Isola Celestiale. L’Isola Celestiale è quel che resta del Celestiale Tiamut, la gigantesca creatura divina apparsa brevemente in Eternals (2021). L’Isola Celestiale è ricca di adamantio, una preziosissima materia prima, superiore anche al vibranio del Wakanda. Il presidente degli Stati Uniti Thaddeus Ross (Harrison Ford) vuole negoziare con i paesi amici, tra cui Francia, India e Giappone, un accordo per l’equa spartizione della risorsa. Il furto di alcune partite di adamantio rischia di far saltare l’accordo. Captain America/ Sam Wilson (Anthony Mackie) e Falcon/ Joaquin Torres (Danny Ramirez) riescono a trovare la partita rubata e a consegnare alla giustizia il ladro, Sidewinder (Giancarlo Esposito). Troppo facile.

Sidewinder era solo uno strumento nelle mani del misterioso “compratore” dell’adamantio. Il furto è il primo passo nel suo disegno criminale. Il compratore è in grado di controllare la mente umana e, in occasione di una cena di gala alla Casa Bianca a cui partecipano anche Cap e Falcon, “condiziona” la mente di Isaiah Bradley (Carl Lumbly) per costringerlo a sparare al presidente Ross. Lui scampa miracolosamente all’attentato, mentre Isaiah viene arrestato e rischia la pena di morte. Cap e Falcon devono scagionarlo, scovare il compratore e fermarlo.

Il compratore si chiama Samuel Sterns/ Leader, è un villain dal volto deforme e dall’intelligenza sovrumana. Il suo desiderio – ce lo spiega l’interprete, Tim Blake Nelson – è ottenere giustizia tramite l’anarchia. Leader, attraverso il controllo mentale, prova a scatenare la Terza Guerra Mondiale, usando piloti da caccia americani per aggredire l’aviazione giapponese al largo dell’Isola Celestiale. Cap e Falcon intervengono per riportare la calma, con Falcon che rimane gravemente ferito. Samuel Sterns viene arrestato e la pace ristabilita. Sembra la fine dei giochi. Non è così.

Il vero obiettivo di Samuel Sterns è un altro: distruggere il suo carceriere, Thaddeus Ross. Per anni Leader è stato prigioniero di Ross, che gli garantiva immunità e un laboratorio per i suoi esperimenti a patto che lo aiutasse a diventare presidente; solo a quel punto gli avrebbe restituito la libertà. Ross, ravvedutosi con il passare degli anni, una volta eletto non mantiene la promessa, ritenendo Sterns troppo pericoloso per essere liberato. Leader non è sorpreso dal tradimento e attiva la sua vendetta, preparata da tempo. Le pasticche sintetizzate per alleviare i problemi cardiaci di Ross erano imbottite di raggi gamma: la reazione genetica indotta si manifesta drammaticamente nel corso della conferenza stampa propedeutica all’annuncio dell’accordo sull’adamantio. Thaddeus Ross, perso il controllo della situazione in seguito a un tranello di Leader, si trasforma in…Hulk Rosso. Ora è tutto più chiaro: Samuel Sterns era una brillante illusione ottica della trama, perché in realtà è Hulk Rosso il vero villain di Captain America: Brave New World. Cap non può confrontarsi con lui sul piano della forza fisica e riesce a calmarlo solo parlandogli, convincendolo a dare ascolto alla parte migliore di sé. Il mondo è (apparentemente) salvo.

Captain America – Brave New World: la spiegazione della scena post-credits

Captain America: Brave New World; cinematographe.it

Tutto è bene quel che finisce bene? Non esattamente. A un livello superficiale, la conclusione di Captain America: Brave New World ci mostra un mondo pacificato. Thaddeus Ross rinuncia alla carica di presidente degli Stati Uniti e viene rinchiuso nel Raft, la super prigione, l’unico posto sulla Terra in grado di contenerne la forza; ha deciso di fare ammenda per il suo passato e accettare la responsabilità delle sue azioni, a costo di perdere tutto. In carcere, Ross viene visitato da un amichevole Sam Wilson e, soprattutto, dalla figlia Betty (Liv Tyler), con cui non aveva più rapporti. I due ripartono da zero.

Isaiah Bradley viene prosciolto dalle accuse e insieme a Sam visita in ospedale Joaquin, ferito ma non più in pericolo di vita. Falcon dubita delle sue abilità e non crede di poter essere, per il futuro, una spalla all’altezza di Captain America; è il protagonista che lo convince del contrario, dopo aver sganciato la bombetta. Qualche tempo prima Thaddeus Ross aveva cercato di convincere Captain America a riformare gli Avengers, inutilmente. Sam temeva che ricostruire la squadra sotto il diretto controllo del governo degli Stati Uniti e non più come agenzia indipendente al servizio dell’umanità, ne mettesse a repentaglio l’autonomia di manovra e di giudizio. Con Ross fuori dai giochi, Cap manifesta a Falcon la sua intenzione di ricreare gli Avengers.

Questa è la nota lieta, ma c’è anche un fosco presagio a bilanciare l’umore di Captain America: Brave New World, e arriva con l’unica scena post-credits del film. Siamo di nuovo nel Raft. Sam Wilson visita Leader (Tim Blake Nelson) per informarlo del fallimento dei suoi progetti. Leader non si scompone e, anzi, invita Cap a non farsi distrarre dalla recente vittoria. Se stavolta è riuscito a salvare il mondo, la prossima sarà più complicata. Il problema degli Avengers, sottolinea Leader, è di avere sempre pensato di essere gli unici eroi esistenti nell’unica versione possibile della Terra. In realtà, ci sono molti altri mondi e molti villain. Come se la caverà Captain America, si chiede Leader, quando arriveranno gli “altri”? Con la scena post-credits di Captain America: Brave New World, dunque, la Marvel rilancia in grande stile l’epopea del multiverso, preparando il terreno per Avengers: Doomsday (2026) e Avengers: Secret Wars (2027). Il countdown è cominciato.