Child 44: la storia vera dietro al thriller di Daniel Espinosa
56 vittime, un killer dal passato burrascoso e una vita difficile. È la macabra storia sulla quale si basa il film di Daniel Espinosa, Child 44 - il bambino n. 44.
Russia 1952: un misterioso killer uccide donne e bambini di tutte le età per un piacere perverso. Questa è, apparentemente, la trama del thriller Child 44 (di cui potete leggere la nostra recensione cliccando QUI), diretto da Daniel Espinosa e interpretato da Tom Hardy, Noomi Rapace e Gary Oldman.
Ciò che più sconvolge il pubblico è il fatto che questa storia non è solo frutto della fantasia di Daniel Espinosa o di Tom Rob Smith (autore del best seller da cui è tratta la pellicola). Child 44 è – purtroppo – tratto da un’inquietante quanto scandalosa storia vera: quella di Andrei Cikatilo, uno dei più grandi serial killer della storia contemporanea, conosciuto anche come il “Macellaio Pericoloso”, che ha provocato la morte di circa 56 persone tra il 1978 e il 1990 (anno del suo arresto).
Child 44: la storia vera di Andrei Cikatilo
Cikatilo nacque nel 1938 e visse una delle infanzie più traumatiche che un bambino possa sopportare. Il giovane Andrei visse sotto la dittatura di Stalin, vide l’URSS entrare in guerra con la Germania e, in più, dovette sopportare la morte e la macellazione di suo fratello, provocata da alcuni vicini affamati. Questo, insieme a un’adolescenza fatta di privazioni e violenze familiari, provocarono in lui una particolare instabilità mentale. Questa sua demenza era dovuta anche ad alcuni sogni, in cui Cikatilo sognava le più atroci esecuzioni da infliggere ai suoi nemici.
I primi segni della sua instabilità si mostrarono già a 18 anni, quando violentò una ragazzina tredicenne. Nonostante non fosse bravo con le donne e soffrisse di impotenza, Andrei si sposò con un’amica di sua sorella (matrimonio combinato proprio da quest’ultima) ed ebbe due figli. Continuò a occupare le sue giornate molestando ragazzini, soprattutto i suoi alunni, tant’è vero che dovette cambiare più volte scuola, per evitare un qualsiasi scandalo.
La “mappa degli omicidi” di Andrei Cikatilo
Fu a Sachty, nel 1978, che Cikatilo commise il suo primo omicidio documentato: tentò di stuprare una ragazzina di 9 anni, ma al suo ribellarsi, lo stupratore la pugnalò a morte. Scoprì che, il piacere provocato dal fatto di aver commesso quell’atrocità, fu talmente forte da portarlo a eiaculare sul corpo esanime della ragazzina. Questo fu solo il primo di una lunga serie di omicidi, commessi fino al 1990.
Proprio nel 1990, dopo una serie di incontri con la polizia, Cikatilo fu arrestato perché cercava – forse anche con troppa insistenza – l’attenzione dei bambini della sua zona. A incastrarlo furono i segni di lotta provocati da una delle sue vittime (un ragazzino robusto di 16 anni) durante una lotta con il suo aggressore.
Una volta arrestato, il serial killer confessò e offrì le prove necessarie per certificare la sua colpevolezza. Furono certificate 56 vittime (3 delle quali non propriamente attribuibili a lui, perché in avanzato stato di decomposizione e quindi non identificabili). Dopo il processo del 1992, l’assassino fu condannato a morte. La condanna fu eseguita il 14 febbraio 1994 con un colpo di pistola alla nuca.
Per scoprire maggiori dettagli sulla trama del film e sui retroscena storici legati al Killer di Rostov e al film date uno sguardo qui.