Ci vediamo domani: il finale del film con Enrico Brignano
Ci vediamo domani ha tutte le caratteristiche per essere una divertente commedia, in cui Enrico Brignano si pone con la sua ruspante recitazione al centro di una storia che narra di un tentativo di ricostruire la propria vita partendo da un paesello della Puglia dove non c'è cenno di ricostruzione o rinascita.
Ci vediamo domani è un film con Enrico Brignano che ha tutte le sembianze di una commedia leggera, ma che si rivela ben presto un prodotto ben più complesso, malinconico e amaro.Questo è visibile soprattutto nel suo epilogo che accompagna il protagonista fino alla fine del percorso che ha intrapreso nel paesello pugliese e lo pone di fronte alla realtà delle sue scelte.
Ci vediamo domani: Il finale dolce amaro del film con Enrico Brignano
Ci vediamo domani ha tutte le caratteristiche per essere una divertente commedia, in cui Enrico Brignano, mattatore di teatro, cabaret e commedie al cinema, si pone con la sua ruspante recitazione al centro di una storia che narra di un tentativo di ricostruire la propria vita partendo da un paesello della Puglia dove non c’è cenno di ricostruzione o rinascita.
Il protagonista, infatti è un imprenditore che non riesce a portare avanti nessuna attività che possa essere redditizia e tra le liti con sua moglie e l’astio della figlia, decide di recarsi in un paesello della Puglia popolato da ultranovantenni e aprire qui un’agenzia di pompe funebri.
Questo che è apparentemente il tasto puramente comico di questo film, in realtà è la chiave amara che porta avanti la trama e la rende complessa. Un paesello abitato da ultranovantenni che non ha un’agenzia di pompe funebri avrà anche i suoi motivi: come ad esempio il fatto che questi abitanti non hanno alcuna intenzione di morire.
Quindi nasce questo contrasto tra un protagonista in attesa della morte di qualcuno degli abitanti, per poter iniziare a trarre qualche profitto, ma che è al tempo stesso accudito da loro. Ciò genera quella malinconia che accompagna tutto il film e che ne caratterizza anche il suo finale, con un protagonista che grazie al suo soggiorno in quel piccolo paese ha saputo anche fare i conti con la sua vita e prendere atto di tutti i suoi errori.
Il finale oltre malinconico diventa quasi surreale, accompagnandoci in un’altra dimensione, quella del realismo magico, in un confronto del protagonista con tutta la nuova realtà che lo circonda.
Un finale che fa riflettere su come una vecchia generazione sia così legata alla vita da non volerla mollare per nessuna ragione, continuando a vivere al meglio e senza sprecare niente. E dall’altra parte c’è il protagonista Marcello, che fa le veci di una generazione che sta vivendo molti fallimenti, ma non sa proprio da che parte cercare per rialzarsi in piedi.
E pare che sia proprio l’incontro con una comunità di ultranovantenni a fargli capire gli errori di una vita, ma anche i modi per viverla meglio.
Uno di questi è il titolo stesso del film, che è anche un inno all’immortalità, Ci vediamo domani, frase detta milioni di volte è in realtà speranza che tutto possa andare bene e che nulla possa cambiare. Onirico, surreale, amaro, aggettivi che immergono in questo finale del film che stravolge totalmente le premesse dell’inizio, mettendo al centro nuovi protagonisti dal forte carico emotivo, che si legano a Marcello in modo inaspettato e non scontato.