10 film da vedere per riscoprire il cinema africano
Un breve viaggio alla riscoperta di alcuni titoli rappresentativi del cinema africano
Decisamente poco noto ai più, il cinema africano è una vera e propria realtà ricca di di artisti interessanti emersi tra la fine degli anni ’60 e che ancora negli anni del nuovo millennio riservano qualche sorpresa, sebbene spesso si tratti di un cinema che resta relegato ai circuiti dei Festival e che quasi mai trovano spazio presso il grande pubblico occidentale. Dall’Egitto con autori come Youssef Chahine al Senegal con registi che hanno sdoganato il cinema dell’Africa nera, come Ousmane Sembene e Djibril Diop Mambèty, passando per il cinema del Burkina Faso e senza dimenticare l’industria di Nollywood, in Nigeria, dove si producono migliaia di film a bassissimo costo all’anno. Scopriamo una decina di titoli che un appassionato di cinema, curioso di esplorare nuove e differenti cinematografie dovrebbe recuperare per riscoprire il cinema africano.
1. Cairo Station (1958) [Egitto] tra i film da vedere per conoscere il cinema africano
Uno dei titoli più rappresentativi del cinema nordafricano, tra i primi a farsi notare al di fuori del continente nero, questo Cairo Station, dell’egiziano Youssef Chahine, racconta di un triangolo amoroso nella stazione centrale del Cairo facendosi ritratto neorealista di un microcosmo non ben agiato del Paese. Nel mentre un omicida sembra agire per le vie della città. Il film fu presentato alla 8^ edizione del Festival di Berlino e fu selezionato come possibile candidato egiziano agli Oscar, senza però ottenere la candidatura tra i migliori film stranieri. Resta indubbiamente uno dei classici del cinema egiziano.
2. La nera di… (1966) [Senegal]
La storia di un integrazione, di una donna di colore emigrata da Dakar per lavorare come domestica in Francia. Uno dei primi documenti a testimonianza dell’integrazione tra africani ed europei, questo film in bianco e nero degli anni ’60, della durata di appena un’ora è un piccolo atto di nascita del cinema dell’Africa nera che si affacciava in occidente.
3. Touki Bouki (1973) [Senegal] tra i film da vedere per scoprire il cinema africano
Tra i film imprescindibili del cinema africano, questo titolo dei primi anni ’70, del regista senegalese Djibril Diop Mambety, è il racconto di un’alienazione di due giovani fidanzati che decidono di lasciarsi alle spalle l’inadeguatezza dello stare nel proprio Paese e sognare di partire verso la Francia. In bilico tra dramma neorealista sulla condizione di chi sogna (illudendosi) la miglioria della migrazione e momenti di squarcio allegorici, con un montaggio particolareggiato, Touki Bouki è un film simile allo stile della Nouvelle Vague che destò un certo interesse nella critica alla sua uscita ponendo definitivamente all’attenzione il cinema africano in occidente.
4. Ceddo (1977) [Senegal]
Un’altra opera, tra le tante che hanno segnato la filmografia del senegalese Ousmane Sembéne, da tenere in considerazione è questo film di fine anni ’70, ambientato a cavallo tra il XVIII e il XIV secolo in una tribù africana che respinge l’avvento di un regime filo europeista e colonialista e afflitto dal fanatismo islamico. Un piccolo film dall’aspetto ancestrale e folkloristico che testimonia la carica sociale e politica del suo regista, tra i più importanti del cinema africano.
5. Yaaba (1989) [Burkina Faso]
La storia di amicizia tra un ragazzino di un piccolo villaggio e un’anziana donna che vive ai margini, considerata una strega. Un racconto semplice che infonde il realismo alla dimensione vagamente favolistica, in cui le apparenze non sono in conferma con ciò che la realtà è, a partire dalla vera essenza della donna emarginata. Una di quelle pellicole perfette per avvicinare lo spettatore nella semplicità narrativa e nel fascino esotico di un mondo sconfinato e arido, fatto di case di mattoni e argilla e di tradizioni lontane.
6. Hyenas (1992) [Senegal] tra i film da vedere per scoprire il cinema africano
Uno dei titoli più apprezzabili della cinematografia del continente africano, questo Hyenas del regista senegalese Djibril Diop Mambéty è la cronaca di un villaggio remoto nel quale una anziana signora, tornata ricca alle sue origini, commissiona l’omicidio dell’uomo che l’aveva messa incinta da giovane, per mano di alcuni popolani del luogo. Il film è un resoconto tragicomico della condizione colonizzata di un paese povero in cui ancora convivono, a pochi passi dalla savana, uomini e bestie (elefanti e iene compaiono in alcune scene del film).
7. Mossane (1996) [Senegal]
La storia di Mossane, ragazza di 14 anni che deve affrontare il suo destino di donna da cedere in sposa ad un ricco signore ma che in realtà ama un giovane del villaggio. Una storia tradizionale di amore contrastato che il regista senegalese Safi Faye rende con piglio tragico e un’aurea vivida e lontana da bellurie esotiche, pur portandoci all’interno di un contesto che gode di folklore arcaico e ambienti spogli e primitivi. Tra le pellicole del cinema africano da riscoprire, in Italia rimasta totalmente inedita.
8. Moolaadè (2004) [Senegal, Burkina Faso, Camerun, Tunisia] tra i film da vedere per scoprire il cinema africano
Produzione a 360° del cinema africano che si compone del supporto produttivo di diversi paesi del continente nero, questo film del senegalese Ousmane Sembène è la potente denuncia della pratica dell’infibulazione che affligge diversi paesi dell’aria sub sahariana del continente. La storia pone al centro un gruppo di donne, ed in particolare la moglie di un capo villaggio, in opposizione a questa tribale e brutale pratica. Il film fu premiato al 57° Festival di Cannes con Un certain regard.
9. Timbuktu (2014) [Mauritania]
Co-prodotto anche grazie a fondi francesi, questo film del regista mauritano Abderramane Sissakho si ambienta a Timbuktu, in Mali. Un regime islamico si instaura nell’antica città malese, mentre un pastore, Kidane, osserva dall’esterno cosa accade. Un tragico incidente pone la sua pacifica realtà a contatto con la violenza cieca che sta seminando la Jihad. Un film che percorreva perfettamente le tensioni e le ambiguità del regime jihadista che percorreva medioriente e alcune zone del continente nero.
10. This is not a burial, it’s a resurrection (2019) [Sud Africa]
Opera suggestiva e sperimentale, questo film realizzato in una delle regioni del Sud Africa, il Lesotho, si ambienta in un piccolo villaggio, tra le montagne di una zona arida del Paese. Qui, una donna non più giovanissima intraprende una singolare battaglia per essere sepolta nella sua terra, accanto al figlio da poco morto. Ma i funzionari stanno per evacuare il villaggio, allo scopo di costruire una diga per motivi economici. Curioso ibrido di cinema spirituale, realismo magico e denuncia sul territorio, questo film indipendente si fa racconto evocativo e astratto, pur mantenendo una concezione umana e terrena, sociale e culturale, parlando di vita e di morte, di appartenenza e di memorie. Un esempio visionario di cinema africano contemporaneo.