Cinematographe.it presenta The Nest (Il nido) di Roberto De Feo
Con The Nest (Il nido), il regista e sceneggiatore Roberto De Feo ribalta il cinema horror italiano e si allinea ad autori hollywoodiani.
Non siamo di certo né i primi né gli ultimi a dirlo: l’horror sta vivendo una rinascita. Grazie ad autori come Ari Aster e Jordan Peele (le cui lodi vengono intessute costantemente) il cinema di paura, di tensione, sta toccando vette altissime. Tocca vette d’autore, punta tutto su una dimensione narrativa complessa il cui obiettivo è quello di ribaltare ciò che l’ha preceduto. Punta su una fotografia impeccabile, su uno stile esteticamente attraente. Punta su menti e cuori giovani che si approcciano al cinema proprio attraverso l’horror: ne sperimentano i limiti e le avanguardie. E con Aster e Peele (i quali hanno debuttato dietro la macchina da presa rispettivamente con Hereditary – Le radici del male e Scappa – Get Out) possiamo allineare il nostro Roberto De Feo che si approccia al grande schermo con The Nest (Il nido).
The Nest (Il Nido): recensione dell’horror di Roberto De Feo
Il regista e sceneggiatore pugliese, classe 1981, si era già approcciato all’horror con il corto Ice Scream del 2009; costato circa 50.000 euro, è stato il corto italiano più premiato all’estero nel 2010/2011, il primo distribuito in Blu-ray e DVD. È stato esportato in 14 nazioni dalla francese Premium Films ed è stato trasmesso, tra gli altri, da MTV, Mediaset Premium, Nbc Universal e Channel 1. Nei suoi 22 minuti raccontava la storia di Micky (interpretato da Damiano Russo, scomparso tragicamente nell’ottobre 2011 in un incidente), “un ventenne dall’aspetto pulito e insicuro nei modi, che dopo essere entrato in un bar per comprare un gelato, si imbatte in due bulletti suoi conoscenti, Brando e Alex. È solo l’inizio di una giornata che non dimenticherà mai”.
The Nest (Il Nido) – Roberto De Feo, Francesca Cavallin e il resto del cast sull’horror [VIDEO]
Ice Scream aveva attirato l’attenzione di una produzione californiana per essere trasformato in un lungometraggio, ma non ebbe la stessa fortuna. Ma si sa, la dea bendata ruota su se stessa e punta il dito e girando, questa volta, ha baciato in fronte De Feo che con The Nest (Il nido) confeziona un progetto coraggioso e ambizioso, sia per lui – giovane regista sconosciuto ai più – sia per il panorama generale del cinema italiano che da anni, ormai, aveva abbandonato l’orrore, un genere cinematografico che non avevamo faticato a dominare con Dario Argento, Mario e Lamberto Bava, Lucio Fulci, Pupi Avati o Ruggero Deodato.
Di cosa parla The Nest (Il nido)?
The Nest (Il nido) racconta la storia di Samuel (il bravissimo Justin Korovkin), costretto su una sedia a rotelle dopo un incidente d’auto, che vive con sua madre Elena (Francesca Cavallin) a Villa dei Laghi una residenza isolata circondata da boschi. Un luogo incantato, bellissimo e insieme inquietante. Samuel è incastrato in una routine familiare fatta di rigorosi divieti: primo tra tutti quello di allontanarsi dai confini della villa. La sua infanzia procede protetta, ma insoddisfatta e la pubertà inizia ad affacciarsi portando con sé il bisogno di ribellione.
The Nest (Il Nido) dove è stato girato? Villa dei Laghi e la storia del Castello infestato
Attorno a lui, intanto, si dipana un’atmosfera strana e misteriosa, sconvolta definitivamente dall’arrivo di Denise (Ginevra Francesconi), ragazza che scardinerà definitivamente gli equilibri della famiglia, dando a Samuel la forza di opporsi alle restrizioni. Ma Elena non lascerà andare suo figlio così facilmente e sarà pronta a tutto per tenerlo con sé. Che cosa sta succedendo? Le preoccupazioni di Elena riguardo il mondo esterno sono fondate? Quale mistero nasconde Villa dei Laghi?
The Nest (Il nido) è un horror atipico: accattivante e gentile
Il film procede elegante e con modi gentili verso una conclusione accattivante, verso una rivelazione che sciocca e spiega, senza perdere tempo in inutili fronzoli narrativi. Ce lo dice e basta che cosa stia accadendo: quello che conta era già venuto prima. E ce lo dice De Feo stesso: “Il film è un horror atipico, niente rumori o facce mostruose improvvise. Il mio è un altro tipo di film. Parla di famiglia, del primo amore e delle paure che abbiamo crescendo. Di quanto siano sbagliati i muri, le barriere e i divieti. Sembra una definizione assurda ma è un horror per tutti”.
The Nest (Il nido): ecco il poster alternativo dell’horror di Roberto De Feo
E il pubblico sta apprezzando questo “horror per tutti”, confermando la forza del cinema di genere, del coraggio di fare, della voglia di sostenere un cinema italiano che, ormai, è ripartito. The Nest (Il nido), distribuito inizialmente in 263 sale il 15 agosto, si è piazzato immediatamente nella top 10 al botteghino preceduto da giganti come Fast & Furious – Hobbs & Shaw e Spider-Man: Far From Home. Nel week-end di ferragosto ha guadagnato 147 mila euro (quinto incasso nazionale), piazzandosi come unico italiano tra gli hollywoodiani: posizione che ha mantenuto fino a ieri, sbalzato dall’arrivo de Il re leone (ovviamente), Il signor Diavolo di Pupi Avati e l’apprezzatissimo La rivincita delle sfigate di Olivia Wilde.
Quelli di The Nest (Il nido) non sono incassi da record e la possibilità che lo diventassero era praticamente nulla, ma sono quanto basta per dimostrare che il coraggio – quello di cui parlavamo prima – spesso paga. Sono quanto basta per dimostrare che investire sulle idee bizzarre e innovative è un ottimo modo di affrontare il futuro del cinema fatto sì di meravigliosi blockbuster, di miracoli CGI, ma anche di storie che sorprendono, di bellezza, di eleganza.
The Nest (Il nido) ribalta l’horror allontanandosi da stereotipi
The Nest (Il nido) si piazza in un filone horror a cui forse il pubblico fatica ad abituarsi, ma al quale sta provando ad approcciarsi con curiosità. Non è l’efficacissima saga di The Conjuring (che sforna un successo dopo l’altro, con sempre meno credibilità, ma un costante e inesauribile appeal) e non è nemmeno l’attesissimo IT: Capitolo 2 (nelle sale a settembre) che confermerà senza dubbio di essere un prodotto divertente e pauroso al punto giusto. Il film di De Feo si allontana e guarda a quegli esempi sopracitati, guarda a quegli autori che l’horror non lo vogliono fare, vogliono ribaltarlo.
The Nest (Il Nido): il trailer e la nuova data d’uscita del film horror
The Nest (Il nido) non è un film perfetto. Soffre di un montaggio poco fluido e di alcune incongruenze narrative. Soffre di tempi dilatati o affrettati. Insomma, soffre. Ma la sofferenza spesso è terapeutica e permette di riemergere più forti di prima. In fondo c’è solo un tipo di persona che non sbaglia mai: chi non fa nulla, chi resta immobile. Roberto De Feo e chi gli sta accanto – la produzione Colorado Film e la distribuzione Vision Distribution, la co-sceneggiatrice Margherita Ferri e l’addetto alla fotografia Emanuele Pasquet – si sono mossi, hanno osato e, checché se ne dica, hanno vinto loro.