Civiltà perduta: la storia vera dietro al film di James Gray
La storia vera raccontata nel film Civiltà perduta diretto da James Gray.
Civiltà perduta, diretto da James Gray, secondo la rivista Time tra i migliori film del 2017, racconta la storia dell’esploratore Percy Fawcett, per anni alla ricerca della città perduta da lui chiamata Z, un luogo misterioso nella giungla amazzonica più profonda, quasi disabitata e ricoperta d’oro. Tratto dal libro Z la città perduta, scritto da David Grann, il film di Gray vede nel cast alcune tra le più grandi star di Hollywood: Charlie Hunnam, Tom Holland, Robert Pattinson, Sienna Miller, Harry Melling, Angus Macfadyen e molti altri. Civiltà perduta inizia nel 1905, quando Fawcett è un giovane ufficiale britannico, alla ricerca del proprio posto nel mondo. Questo senso di inadeguatezza lo spinge a proporsi per condurre una spedizione in Brasile, dove, a seguito di un incontro, scoprirà i resti di un’antica città perduta nel cuore della giungla. Deciso un giorno a ripartire per trovare l’intera “città perduta di Z”, come la chiama, tra missioni difficoltose, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e la sua famiglia che lo attende giorno dopo giorno, sarà solo nel 1923 che Fawcett, insieme al figlio Jack, partirà alla volta della città di Z.
La storia vera di Percy Fawcett
Accolto positivamente dalla critica, ma con un incasso al Box Office che non arrivò neanche ad eguagliare il budget utilizzato per la realizzazione, Civiltà perduta è basato su una storia vera. Percy Fawcett è stato un archeologo, militare ed esploratore realmente esistito e, per quanto il film aggiunga qualche elemento narrativo in più, riporta fedelmente quanto accadde. Nato nel 1867 da un padre membro della Royal Geographical Society, Percy Fawcett incontrò la moglie Nina nel 1886, che sposò nel 1901 e dalla quale ebbe 3 figli. Seguendo le orme del padre e lavorando come topografo, e studioso di cartografia, Percy Fawcett, come si vede in Civiltà perduta, fece la sua prima spedizione in Brasile, all’età di 39 anni, per poter segnare sulla mappa una parte di giungla al confine con la Bolivia, non presente sulle cartine. Tornato, raccontò delle migliaia di meraviglie viste, tra animali sconosciuti e luoghi inesplorati.
Continuando a svolgere altre numerosi spedizioni tra il 1906 e il 1924, interrompendo la propria passione arruolandosi come volontario allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’obiettivo di Percy Fawcett divenne Z, l’antica città perduta nei pressi del Mato Grosso. Aveva per anni studiato leggende e documenti sull’esistenza di quella città e intendeva trovarla: si diceva che fosse nelle parte più profonda e inesplorata della giungla amazzonica, densamente popolata e ricoperta d’oro. Fawcett partì così nel 1925 con il figlio primogenito Jack e il caro amico Raleigh Rimmell. Il 29 maggio dello stesso anno le comunicazioni da parte dei 3 vennero interrotte, l’ultima lettera di Fawcett inviata alla moglie diceva che stavano per entrare in un territorio inesplorato.
La civiltà perduta e la scomparsa di Fawcett
Da quel momento di Percy, Jack e Raleigh non si seppe più nulla. Le speculazioni successive furono molte, alcune mai confermate. Attualmente l’ipotesi più plausibile è che, a seguito di un incidente sul fiume, siano stati catturati da un gruppo di indigeni, tutti gravemente feriti, e uccisi. Anche queste voci furono poi smentite e numerose spedizioni condotte per ritrovarli portarono a nuove ipotesi, così come ad oggetti appartenuti a essi, ma nessuno dei 3 venne mai trovato. Un’antica civiltà, quella che portò Fawcett a partire, secondo un articolo del 2005 del The New Yorker, potrebbe essere realmente esistita vicino a dove Fawcett venne visto, come venne scoperto dagli archeologi successivamente.
L’articolo, di David Grann, lo portò poi a scrivere il libro The Lost City of Z, da cui Gray realizzò l’adattamento cinematografico Civiltà perduta. Fawcett, negli anni ’20, era conosciuto in tutta Europa dopo la missione di successo tra Brasile e Bolivia, portata a termine grazie al suo coraggio e alla sua tenacia, considerando che, oltre all’obiettivo geografico, c’era anche un interesse economico da parte dell’Impero Britannico. Negli anni la scomparsa di Percy Fawcett si unì al mito di questa antica città perduta e di questi territori inesplorati dove si persero per sempre le tracce dei 3 esploratori.