C’mon c’mon: il film con Joaquin Phoenix è basato su una storia vera?
Con la pellicola il regista intende parlare un tema a lui particolarmente caro.
C’mon C’mon è il film di Mike Mills, focalizzato sulla relazione tra un uomo e suo nipote. Da Los Angeles, John e Jesse intraprendono un viaggio avvincente che farà conoscere al ragazzo il mondo oltre la sua città. Col proseguire dell’avventura, i due coltiveranno gradualmente un commovente legame. Senza la presenza dei genitori di Jesse, Johnny ne ascolta le preoccupazioni e paure. Sicché la pellicola offre un’esperienza toccante in diversi passaggi, vien naturale chiedersi se i fatti narrati nell’opera siano da attribuirsi a eventi realmente accaduti. Ecco tutto quel che c’è da sapere in merito!
C’mon C’mon: cosa si nasconde dietro al film di Mike Mills
C’mon C’mon è in parte tratto da una storia vera. Il senso di realismo emanato dal lungometraggio non è esclusivamente frutto dell’abilità degli sceneggiatori. Il racconto strappalacrime si basa fortemente sul rapporto tra il regista Mike Mills e suo figlio. Interpellato dal Collider, proprio Mills ha spiegato di aver preso spunto dalla loro relazione e, in generale, dal mondo dei bambini, che ha imparato a conoscere bene una volta diventato genitore.
Ciò gli ha dato una maggiore consapevolezza dei temi trattati. Non avrebbe mai girato la pellicola se non fosse stato un papà, entrando in contatto pure con altri bimbi. Un po’ ha quindi tratto ispirazione dalla realtà e un po’ ha ricorso alla fantasia. Eventi reali che comunque ha scelto di mettere nero su bianco per adattarli all’opera, in modo che assumessero una natura a sé stante, ha spiegato l’autore di C’mon C’mon a GQ.
Le interviste realizzate da Johnny sulle vite e sul futuro dei piccoli prendono spunto dai trascorsi di Miles al San Francisco Museum of Modern Art. Il regista ha parlato del domani con tanti bambini, i cui genitori hanno lavorato in importanti compagnie tecnologiche. Secondo Mills, le sessioni di domande e risposte di Johnny (interpretato da Joaquin Phoenix) fanno leva su una forte credibilità. Non ha mai desiderato usarne le confessioni per sviluppare la trama migliore possibile. Desiderava piuttosto ambientare il film nel magico mondo interiore. Un’ambientazione psichica o una prospettiva sull’ambiente circostante convertita in un paesaggio attraverso il quale i suoi protagonisti transitano, ha aggiunto a Collider.
All’interno della immaginaria struttura, C’mon C’mon descrive in maniera sincera e trasparente lo spirito che alberga in un bambino mediante la figura di Jesse. I suoi timori riguardo al proprio padre e la paura del domani fanno versare più di qualche lacrima, anche perché fedele rappresentazione della vita. La spiccata sensibilità di Mills a riguardo lo ha indotto a concepire le interviste di Johnny. Alla pari delle preoccupazioni di Jesse, le risposte dei piccoli ai quesiti di Johnny risultano stimolanti e degni di nota per la qualità della narrazione.
Tramite C’mon, C’mon, Mills evidenzia l’importanza di intimità e connessione con i bimbi. L’intesa, la ricchezza interpersonale che può derivarne è al centro delle vicende. Qualcosa che un lungometraggio, di solito non ritiene abbastanza significativo da filmare è qui invece il fulcro dell’opera, ha dichiarato il regista ad AV Club. I dettagli di finzione inseriti si intrecciano con la vita vera.