Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo: com’è la mostra di Palazzo Barberini?
Dopo il successo al Mudec di Milano arriva anche a Roma la mostra Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo. La nostra recensione.
La magia della casa di Topolino arriva a Roma, presso Palazzo Barberini, dal 15 aprile al 25 settembre 2022, grazie alla mostra Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo: un percorso studiato per grandi e piccini che immette il pubblico nel processo creativo che sta alla base del classici d’animazione, in un viaggio che ripercorre alcuni dei film più belli del XX secolo, tra cui Biancaneve e i Sette Nani, Pinocchio e Fantasia.
Promossa e prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, a cura della Walt Disney Animation Research Library, con la collaborazione di Federico Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema d’animazione, Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo presenta preziose opere originali provenienti dagli Archivi Disney e finora viste esclusivamente dagli addetti ai lavori. Una mostra che rappresenta una ventata di novità per Palazzo Barberini. Ha detto infatti Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, a proposito della mostra: “un salto al di fuori del nostro terreno seminato, ma che rende omaggio a un talento straordinario e magnifico. Dal nostro punto di vista inaugura una collaborazione col Sole 24 ore. Ciò che vogliamo fare con questa mostra è aprirci alla città come un luogo in cui si possono immaginare cose diverse. Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo è un omaggio all’immaginazione”.
Per Francesca Capitelli del Sole 24 Ore l’esposizione unisce diversi target. A suo parere infatti non è solo dedicata ai più piccoli, ma fa sognare anche gli adulti. Capitelli si è soffermata sul tempo che hanno impiegato a organizzare l’evento, in piedi dal 2017. In questi anni, nonostante la pandemia, il team ha lavorato al fine di selezionare le opere da destinare alla mostra, quelle attraverso le quali il pubblico ha modo di capire il processo creativo che si cela dietro al prodotto finale.
A spiegare con meticolosità l’eccezionalità dell’esposizione è stata Kristen McCormick, direttrice della Walt Disney Animation Research Library, che vanta oltre 65 milioni di opere. “L’archivio non è aperto al pubblico” – ha detto – “ma vogliamo offrire a tutti la possibilità di vedere queste opere che non sono state viste da nessuno a eccezione del team creativo. Ci concentriamo su storie prima tramandate per via orale, poi riportate nei libri e infine trasformate in film. Questa mostra include fiabe, leggende e miti, disegnate per mezzo di tecniche differenti, dall’acquerello alla pittura digitale”.
Il percorso della mostra tra miti, leggende e fiabe
Come ha spiegato anche McCormick e come abbiamo avuto modo di vedere anche noi, la mostra è suddivisa in tre parti. Si parte infatti dai film d’animazione ispirati alla mitologia, come La primavera (il cartone incluso nella collana Sinfonie allegre), che si ispira alla dea Persefone o Helcules. Della prima parte della mostra fa parte anche Fantasia che, come è noto ai più, propone una serie di melodie classiche.
L’esposizione ci porta a conoscere il lavoro creativo dietro a film cult nel mondo dell’animazione, come I Tre Porcellini e i cartoni con protagonisti Topolino e Paperino, dedicando un angolo sostanzioso anche a una storia senza tempo tutta italiana; Pinocchio. Con questi titoli la mostra ci dirotta, come è facilmente intuibile, nel terreno della fiaba, ovvero in quel mondo animato da animali le cui fattezze e caratteristiche spesso convergono con quelle umane. L’obiettivo di fiabe e favole, come sempre, è quello di insegnare raccontando.
Ma nel percorso non mancano i cartoni ispirati alle leggende, come La Spada nella Roccia e altre opere che hanno fatto la storia dell’animazione Disney: Robin Hood, Biancaneve e i Sette Nani, La Bella Addormentata nel Bosco, Cenerentola, La Sirenetta, fino ad arrivare a Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle.
Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo è una mostra che sa istruire sui generi: ogni tappa infatti spiega attraverso dei cartelli cosa si intende per fiaba, leggenda e mito, mostrando poi i vari cartoni appartenenti al genere di riferimento. Uno schema che, se a noi adulti può sembrare scontato, si rivela essere un’ottima guida per i più piccoli. A deliziare la fantasia provvedono una serie di bozzetti e opere d’arte che ci conducono alle radici dei personaggi che siamo abituati a vedere nella loro forma ultima e perfetta. Attraverso i disegni appesi alle pareti si intuisce la vera natura dei personaggi, in approcci spesso più reali e dark. Negli artwork inerenti La spada nella roccia, per esempio, si intuisce talvolta il peso stesso dell’arma.
Tra le bellezze della mostra si annoverano anche le opere della disegnatrice Mary Blair, la cui arte rivoluzionò molte opere Disney, facendo spesso storcere il naso ai colleghi dell’altro sesso. Nell’esposizione si sottolineano soprattutto le opere inerenti Cenerentola, anche se i più esperti non faticheranno a intuire l’influenza che la Blair ha avuto e continua ad avere anche presso i contemporanei.
Non mancano poi le storie d’amore più belle di Walt Disney, dalla Sirenetta al recente Frozen.
Questo balzo dai primi anni ’30 fino ai nostri giorni si tramuta chiaramente anche in una giostra di stili e racconti differenti. Oltre a mostrarci i diversi generi narrativi Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo ci fa fare un viaggio anche e soprattutto nelle diverse tecniche adoperate nel corso degli anni dagli artisti disneyani: disegno a grafite, matite colorate e pastelli, carboncini, acquerelli, tempere, acrilici, collages e chiaramente la computer grafica, grazie alla quale oggi si realizza un film in maniera molto più rapida e con una resa grafica sempre più vicina al mondo reale. Ma il bello è che tutto parte sempre da un disegno e parte dalle storie, siano esse fiabe, storie reali o leggende, la Disney sa sempre come fare breccia nel cuore dei fan, attingendo da diverse culture e riuscendo a evolversi in base ai tempi.
Questa evoluzione, però, la mostra non la spiattella in faccia agli spettatori, dandogli invece il tempo per meditare intimamente, per elaborare una loro idea di mondo Disney.
All’interno del percorso espositivo non mancano, come è facilmente intuibile, estratti di film, corridoi magici in cui immortalarsi fingendo di essere nel mondo di Frozen e riproduzioni in diversi materiali dei personaggi più noti, da Hercules alla Sirenetta passando per un bellissimo burattino di legno, che domina la scena e conquista chiunque lo guardi, provvedendo a sottolineare il profondo legame che ancora oggi lega il mondo Disney al Bel Paese. A tal proposito, infatti, durante la conferenza anche i curatori hanno ricordato alla stampa la presenza di tanti artisti italiani presso i Walt Disney Studios, nonché lo spunto che il fondatore della Casa di Topolino trasse da molte nostre fiabe e storie, convertendoli in capolavori intramontabili dell’animazione.
Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo: info e costi della mostra, a Roma dal 15 aprile al 25 settembre 2022
La mostra, per la quale è stato creato l’omonimo catalogo edito da 24 ORE Cultura – Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo (prezzo di listino 34 euro) – si rivela essere un percorso di scoperta in fondo abbastanza conciso il cui grado di interesse e approfondimento varia a seconda dello spettatore e della sua conoscenza in materia. Il prezzo del biglietto intero è di € 15,00, ridotto di € 13,00. L’esposizione è visitabile lunedì dalle 14.30 alle 19.30 e dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.30. Per aperture e chiusure straordinarie o per avere altre informazioni vi invitiamo a consultare il sito.