Driven – Il caso DeLorean: l’incredibile storia vera di John DeLorean e della macchina di Ritorno al Futuro
La storia vera di John DeLorean alla base del film Driven - Il caso DeLorean e il collegame con la trilogia di Ritorno al futuro.
Driven – Il caso DeLorean è un film del 2018 diretto da Nick Hamm e basato sulla vita del geniale e rivoluzionario inventore John DeLorean. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018 e successivamente proiettato al Toronto International Film Festival nello stesso anno, per uscire nelle sale l’8 novembre 2018, il film racconta la storia di John DeLorean, imprenditore statunitense fondatore della DeLorean Motor Company, casa automobilistica nata nel 1975 e chiusa pochi anni dopo travolta da debiti e dai problemi che DeLorean ebbe con la giustizia. Driven – Il caso DeLorean parte però dal personaggio di Jim Hoffman, ex corriere di cocaina e futuro informatore dell’FBI che diventerà amico di DeLorean a seguito del suo trasferimento in California in qualità di collaboratore in incognito. DeLorean e Hoffman erano infatti vicini di casa e, col passare degli anni, Hoffman entrerà sempre di più nella vita di DeLorean, offrendogli poi un modo per risolvere in fretta i suoi problemi finanziari. Il film vede Lee Pace nei panni di DeLorean, con Jason Sudeikis che interpreta Jim Hoffman, Corey Stoll nel ruolo di Benedict Tisa, agente dell’FBI che aveva rapporti con Hoffman, affiancati da Judy Greer, Isabel Arraiza, Michael Cudlitz, Erin Moriarty, Iddo Goldberg, Tara Summers, Justin Bartha e Jamey Sheridan.
La vita di John DeLorean raccontata nel film Driven – Il caso DeLorean
La carriera di John DeLorean, come si vede in Driven – Il caso DeLorean è stata caratterizzata da una rapida ascesa. Dopo aver conseguito una laurea in ingegneria e un breve periodo alla Packard, dove partecipò alla progettazione della prima trasmissione con scatola in alluminio chiamata Ultramatic, John DeLorean si trasferì a Detroit, all’epoca nota anche come Motor City. Detroit nel 20º secolo era infatti il centro della produzione di massa di automobili. Partendo da un periodo da assicuratore alla Chrysler e passando poi per la Packard, DeLorean arrivò alla General Motors, a quell’azienda che gli cambierà la vita. DeLorean durante i suoi anni alla General Motors fu responsabile delle sorti del marchio Pontiac, che risollevò da un tracollo riuscendo ad aumentarne le vendite attraverso un semplice cambio di immagine. All’età di 40 anni John DeLorean era diventato il più giovane capo della divisione dell’azienda.
John DeLorean conduceva uno stile di vita invidiabile, ammirato e stimato da tutti, otteneva sempre profitti altissimi. L’unico problema di DeLorean era quello di scontrarsi spesso con i suoi finanziatori aziendali. Ecco che nel 1973, stanco della politica e delle lotte interne dell’azienda, lasciò la General Motors, pronto a realizzare il sogno di gestire un proprio marchio. DeLorean fondò così la DeLorean Motor Company e iniziò a lavorare a un’auto sportiva a due posti, realizzata in acciaio inossidabile e con le caratteristiche portiere ad ali di gabbiano. DeLorean costruì così un enorme stabilimento di produzione nell’Irlanda del Nord. Il governo britannico spese quasi 100 milioni di sterline nell’impresa e nel 1981, dopo 10 anni di lavoro, la DMC era sul mercato. Sfortunatamente tra un calo negli acquisti di auto, insieme a recensioni tiepide sulla DMC, considerando anche alcune migliori auto comparabili sul mercato del calibro ad esempio di Chevrolet, la vettura di DeLorean fu un vero e proprio fallimento.
Declino e auto iconica
Con metà delle sue auto rimaste invendute, la società arrivò ad avere un debito di 175 milioni di dollari. DeLorean si ritrovò improvvisamente nei guai, non riuscendo più a coprire le spese. Fu allora che il suo vicino di casa e amico, James Timothy Hoffman, primo personaggio presente sullo schermo in Driven – Il caso DeLorean, si fa avanti. Hoffman offrì così a DeLorean la possibilità di mettere da parte in fretta i soldi necessari importando cocaina dalla Colombia negli Stati Uniti. All’epoca Hoffman subiva numerose pressioni dall’agente dell’FBI che gli aveva dato la possibilità di diventare un informatore, dato che Hoffman stesso aveva smesso di portare i risultati sperati. Solo un arresto di alto profilo avrebbe potuto salvare Hoffman. Nel 1982 DeLorean venne così arrestato e accusato di traffico di cocaina, rischiando fino a 67 anni di carcere. Un nastro rivelò inoltre che DeLorean aveva uno stretto rapporto con l’IRA e le autorità britanniche credevano avesse contribuito alla protezione dell’organizzazione terroristica.
I suoi avvocati in tribunale sostennero che DeLorean fosse stato coinvolto e scelto da Hoffman e dall’FBI, che sapevano quanto l’uomo fosse alla disperata ricerca del denaro che gli avrebbe permesso di non dover abbandonare la propria azienda. Dichiarato non colpevole la reputazione di DeLorean era però ormai rovinata e la sua azienda fallì. Divorziando dalla moglie, dovette accettare che la sua carriera nell’industria automobilistica era finita. DeLorean lavorò quindi in seguito come venditore di orologi sognando sempre di produrre un’altra macchina. A modo suo, l’auto di DeLorean è passata alla storia, diventando un’icona per migliaia di generazioni. È stata infatti utilizzata pochi anni dopo nel grande successo di Ritorno al futuro, con protagonista Michael J. Fox, è infatti l’auto che il personaggio di Doc Brown trasforma in una macchina del tempo. La trilogia di Ritorno al futuro ha incassato quasi un miliardo di dollari al botteghino e la DMC è diventato famosa in tutto il mondo. I modelli esistenti della DMC sono oggi oggetti da collezione. Morto a causa di un ictus il 19 marzo del 2005, sulla lapide di DeLorean è stata intagliata l’auto con le caratteristiche portiere aperte.