Dual – Il Clone: la spiegazione del finale del film sci-fi con Karen Gillan

Dual, cosa significa davvero il finale di questo incredibile film del 2022?

Il cinema di fantascienza ha spesso esplorato temi legati all’identità, al destino e alla natura umana, ma pochi film recenti riescono a mettere in discussione la nostra percezione della vita e della morte come Dual. Diretto da Riley Stearns e interpretato da Karen Gillan, il film si inserisce in un contesto futuristico in cui la clonazione diventa una soluzione per risolvere le difficoltà esistenziali. Ma cosa succede quando la persona che doveva morire è invece in remissione, e si ritrova a dover lottare per mantenere la propria identità contro una copia perfetta di sé stessa? Dual è una riflessione agghiacciante sulla morte, sul desiderio di appartenenza e sull’ineluttabilità della perdita.

La Trama di Dual: un dilemma mortale

La storia si sviluppa attorno a Sarah, una giovane donna che viene diagnosticata con una malattia terminale. Con il cuore pesante e la consapevolezza della sua imminente fine, Sarah decide di sottoporsi a una procedura radicale: la clonazione. L’obiettivo è semplice: creare una versione di sé stessa che possa prendere il suo posto nella vita della sua famiglia e del suo compagno, Peter. Dopo aver pagato per il servizio, Sarah vede il suo clone venire alla luce, pronto ad assumere la sua esistenza. Tuttavia, poco dopo, arriva una notizia inaspettata: Sarah entra in remissione e non è più malata. Ma la situazione si complica ulteriormente quando il suo clone rivendica il diritto di vivere, aprendo la strada a una battaglia legale e, infine, a un duello mortale per determinare chi avrà il diritto di esistere.

La clonazione, un processo che teoricamente sembra risolvere il problema della morte, diventa il cuore di un conflitto esistenziale più profondo. Sarah si ritrova intrappolata in un sistema che non prevede spazio per entrambe, costretta a prepararsi a combattere contro la sua stessa copia. Con l’aiuto di Trent, un addestratore di combattimento, Sarah si prepara al duello che determinerà chi vivrà e chi morirà.

Il dilemma del duello: chi sopravvive e perché?

L’esito del duello tra Sarah e il suo clone è tanto cruccio esistenziale quanto paradosso legale. Da un lato, la trama ci spinge a credere che la persona che emerge dal duello sia la versione “originale” di Sarah, mentre dall’altro, il film lascia volutamente vaghi i contorni della verità. Il finale di Dual è avvolto in un alone di incertezza, lasciando allo spettatore la possibilità di interpretare l’esito come meglio crede.

Durante la preparazione al duello, Sarah si allena intensamente, ma la realtà del combattimento si dimostra ben più complessa. Non è tanto la preparazione fisica ad essere determinante, quanto il conflitto psicologico che emerge quando Sarah si rende conto di non essere in grado di uccidere una creatura vivente, come il cane di Trent, che le viene chiesto di abbattere. La difficoltà di prendere una vita, anche quella di un animale, la mette di fronte alla realtà di cosa significhi veramente uccidere il proprio doppio.

Quando Sarah, armata di arco, tenta di colpire il clone, fallisce nel suo intento, uccidendo accidentalmente un altro cane. Questo errore simbolizza la difficoltà di navigare nel suo stesso conflitto interno: uccidere la versione di sé stessa, una persona che, in fondo, è un riflesso di ciò che avrebbe potuto essere.

Ma l’incontro tra Sarah e il clone prende una piega inaspettata. Invece di scontrarsi fisicamente, le due donne si confrontano a cuore aperto, condividendo le loro frustrazioni e i loro disagi. Il clone si rende conto di quanto sia difficile vivere una vita che non le appartiene, mentre Sarah, pur consapevole di essere destinata a lasciare il suo posto, si rende conto che la sua esistenza ha avuto più valore di quanto pensasse inizialmente. Entrambe sono intrappolate in un destino che non avevano scelto.

La spiegazione del finale: chi è davvero sopravvissuto?

La fine di Dual è volutamente ambigua, ed è questa indeterminatezza che ha scatenato molte teorie tra i fan del film. Dopo l’incontro con il clone, Sarah e la sua copia decidono di fuggire insieme. Il piano sembra una fuga dalla società e dalle sue aspettative, ma le cose prendono una piega tragica quando Sarah beve dell’acqua preparata dal clone, scoprendo troppo tardi che era stata avvelenata.

Mentre Sarah perde coscienza, il film ci lascia con una scena che sembra suggerire che la clone abbia preso il posto della “vera” Sarah. Arrivata al campo di duello, una delle due Sarah si presenta come l’originale, ma la domanda rimane: chi è davvero quella persona? La madre e Peter, che avevano dimostrato una preferenza per il clone, sembrano supportare l’idea che la clone sia la “vera” Sarah.

Il film lascia infatti molti indizi che supportano l’ipotesi che sia stato il clone a sopravvivere: la difficoltà alla guida del veicolo, la preferenza per il cibo messicano che era solo della vera Sarah e la perdita di contatti da parte del clone. Ma la scena finale, con la clone che piange disperatamente, sembra suggerire che, pur avendo vinto il duello, non abbia trovato la felicità nella vita che ha ereditato. Il pianto è la manifestazione della consapevolezza che vivere la vita di un’altra persona non è mai una soluzione soddisfacente.

In definitiva, Dual è un film che ci obbliga a riflettere sul significato di esistere, sull’autenticità e su come il nostro ambiente e le nostre relazioni plasmino la nostra identità. Se c’è una lezione da trarre, è che il doppio, pur vincendo, non può mai sostituire la verità di una vita vissuta realmente.